Accolto con entusiasmo al festival di Cannes e nelle nostre sale (in cui è uscito, lo scorso 21 maggio, in contemporanea con il festival), La grande bellezza, il nuovo film di Paolo Sorrentino, sta sbancando il botteghino. Ecco l’opinione della redazione di cinemio.
Al festival di Cannes ha ricevuto applausi e commenti entusiasti dalla stampa nazionale ed internazionale tanto da essere stato già venduto in venti paesi. Qui da noi, nel primo weekend di programmazione, ha superato in incassi Il grande Gatsby ed Epic, posizionandosi al secondo posto dopo il blockbuster Fast & furious 6, con somma gioia di Indigo Film e Medusa che lo distribuiscono in più di 200 sale.
La grande bellezza di Paolo Sorrentino piace a pubblico e critica grazie anche ad un cast stellare che vede accanto al protagonista Toni Servillo (ormai attore feticcio di Sorrentino), un cast straordinario: Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Lillo Petrolo.
La grande bellezza
La grande bellezza è un film che parla con le immagini, non parla di fatti, non c’è una trama vera e propria, ma parla di sentimenti, di sensazioni, di vuoto, del nulla, di un universo di personaggi, di un mondo disfatto, decadente ma allo stesso tempo affascinante. Il film è potente, astratto, definitivo. Un film che parla di noi italiani, del niente che siamo, della nostra condizione umana, del tempo che è sfuggente di fronte all’eternità della Capitale.
Protagonista è Jep Gambardella, un uomo di 65 anni, che conosce la Roma che conta e non sa cosa sia la mattina (lui beve una tisana mentre gli altri si svegliano e vanno a lavorare); i suoi amici sono persone colte, ricche, che ci tengo molto ad apparire come vorrebbero essere (molto bella la scena della “donna con le palle”), ma, in verità, non sono nulla, il niente totale. Sono arrivati tutti a Roma, la città eterna, per seguire i propri sogni, per far carriera. Anche Jep è arrivato a Roma per scoprire la bellezza, per essere il “re dei mondani”, per guardare la città eterna, a distanza di anni, con stupore, rancore e distacco nello stesso tempo.
Jep abita in un appartamento lussuoso, proprio davanti al Colosseo mentre il retro affaccia su un convento di suore: due immagini a contrasto, il sacro e il profano. Sorrentino usa un gioco di contrasto di scene per mantenere lo spettatore in un limite tra il sorriso superficiale della vita e la grande serietà che sta nel profondo di ognuno. Gli attori sono tanti e sono bravi. Servillo è straordinario, non sbaglia un colpo. Anche tutti gli altri personaggi / attori non sono da meno, tutti nella loro parte. Insomma un film molto particolare ma sicuramente da non perdere.
ottima recensione, molto aderente all’atmosfera del film…..riesce perfettamente a rendere il contrasto tra ambientazioni e contenuti……meravigliosamente straniante.
Brava
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