PerFiducia 3: tre giovani registi a confronto

In occasione dell’intervista ai protagonisti della terza edizione del progetto PerFiducia, che presenterò dal prossimo lunedì all’interno della rubrica dei registi emergenti, ecco un articolo introduttivo del nostro collaboratore Daniele Meloni.

Per il terzo anno consecutivo arriva alla conclusione il progetto cinematografico di Intesa Sanpaolo, i tre cortometraggi PerFiducia. Continua il progetto anti crisi del gruppo bancario più grande d’Italia, una continuità che vuole affermare in forme nuove il tema della fiducia, come coesione di figure diverse che lavorano per uno stesso obiettivo.

Se nel primo anno avevamo visto all’opera tre grandi maestri come Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino e nel secondo tre giovani registi supervisionati proprio da questi ultimi (Alessandro Celli, Massimiliano Camaiti e Pippo Mezzapesa), quest’anno il copione è stato un altro, sempre registi giovani e di grandi speranze (Laura Bispuri, Paolo Zucca e Marco Chiarini) ma con sceneggiature venute fuori da un vero e proprio gioco su internet, un concorso narrativo indetto dallo stesso sito.

Il risultato è perciò quello di tre corti di grande qualità.

Nel primo Cuore di clown di Paolo Zucca si narrano le avventure di un clown, interpretato da Vinicio Marchioni (uno dei protagonisti della serie tv Romanzo Criminale), che ha una caratteristica, non fà ridere. L’ unica persona che sembra capirlo è la sua amata Gioia, Isabella Ragonese, che si trova però nella condizione di dover sposare lo spietato boss Tonino che minaccia di togliere il negozio a sua sorella, ma il giorno del matrimonio Braciola cambia le carte in tavola e cerca di scappare via con Gioia.

Nel secondo film Biondina di Laura Bispuri ci immergiamo invece nelle ambientazioni solitarie dei paesaggi del Gargano, dove seguiamo la ribelle protagonista, interpretata da Anna Celeste Cuppone, costantemente in fuga dalla madre, Anita Caprioli, che la vorrebbe più seria e dalla scuola, che richiede puntualità e impegno. Quando un giorno sulla strada verso scuola Biondina raccoglie un rospo che poi libererà in classe creando il panico e togliendo dall’ imbarazzo un compagno da un’ interrogazione.

Nel terzo corto infine Omero bello-di-nonna il regista Marco Chiarini ci porta a conoscere il protagonista Omero, Nicola Nocella, che vive in una bella casa con la sua amata nonna. Omero vive nella sua mente di uomo-bambino una realtà popolata da creature fantastiche e avventure mirabolanti, ma una mattina la nonna si dimentica di prendere le sue medicine e si sente male e Omero si troverà così costretto a lasciare la casa che lo protegge e ad affrontare tutte le sue paure più grandi.

Tre lavori che ci danno una visione veramente ampia del mondo del cinema italiano, tre storie e tre modi di raccontare totalmente diversi, realizzati grazie ad un progetto importante, che dà forse un idea di come il cinema italiano possa avere ancora una strada, grandi privati che si mascherano da case di produzione. Attendiamo il prossimo anno per vedere cosa ci sarà di nuovo, sperando di trovare sempre questa freschezza e questo talento in un settore ultimamente troppo maltrattato come quello del cinema.

E dopo questo articolo introduttivo, leggi l’intervista a Laura Bispuri, Paolo Zucca e Marco Chiarini.

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