Diabolik, il nuovo film dei Manetti Bros, con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roja, Serena Rossi, Roberto Citran, Claudia Gerini. Dura ben 133 minuti.
Diabolik, ladro, assassino, mistero
Clerville, fine anni ’60. Una città terrorizzata dalle gesta sconsiderate e folli, dai furti e dagli assassini di Diabolik. Un nome che solo al nominarlo è sentenza di morte. Ma nessuno sa chi si cela dietro questo nome, il volto nascosto dalla maschera, l’uomo nascosto. Diabolik, il solitario ladro, che ruba quel che più gli aggrada. Diabolik che l’ispettore Ginko vorrebbe arrestare ad ogni costo, ma che invece, continua a sfuggirli come acqua tra le dita. Ma poi… Una donna, una bionda mozzafiato, che di niente ha paura e che il pericolo lo vuole vivere sulla sua pelle. Eva Kant. Questa nobildonna, che con classe e stile ammalia e seduce irrompe anche nella vita del ladro più pericoloso della sua epoca. Eva Kant, due occhi magnetici a cui è difficile resiste, anche se tu sei Diabolik.
Diabolik ed Eva, se si alleano, non c’è più nessuno in grado di fermarli.
Trailer del film
Diabolik, tratto da un fumetto, nero come l’inchiostro
Il film si basa sul personaggio immortale dei fumetti delle sorelle Giussani. Un ladro, che lancia pugnali, un ladro che uccide la gente, e un ladro che, grazie alle sue maschere, può diventare chiunque, essere chiunque. Un fumetto nero, che ebbe un successo immediato. E ora ecco il secondo film, basato su Diabolik (il primo fu un mezzo flop, disconosciuto anche delle Giussani).
Un film dei Manetti Bros, un film che molto richiama il fumetto, sia negli atteggiamenti, che nella postura, che in qualche modo, nella rigidità dei personaggi.
Ho trovato Miriam Leone, nei panni di Eva Kant, semplicemente perfetta. E non intendo solo nella bellezza indiscussa e indiscutibile di Miriam, ma in tutto. I gesti, gli sguardi, il guardaroba, i gioielli (nota di regia, sono tutti Bulgari, un occhio attento riconosce i masterpiece classici della Maison, sopratutto se ha in mente di rubarli). Una Eva perfetta, una trasposizione da carta a pellicola che si nota in tanti dettagli, come ad esempio lei che gioca sempre col bicchiere, oltre che ovviamente nello chignogn immancabile.
Chi si nasconde dietro quella tutina e quella maschera nera come la notte?
Il resto del film invece… Troppo lungo, eccessivamente lungo, maniacalmente lungo. Troppo dettagliato nelle descrizioni, troppo lì a spiegare nel dettaglio ogni più piccola cosa. Sinceramente, mi aspettavo molta più azione, parte a palla, sei subito Diabolik, sei subito col cuore a mille a scappare dalla polizia, ma poi… Poi subentra questo bisogno di spiegare tutto, di far capire bene ogni cosa. E’ un pò troppo impostato, cioè, si Diabolik è un personaggio molto rigido di suo è vero. Ma mentre su carta regge, in pellicola questa rigidità estrema in ogni cosa, l’ho trovata eccessiva. Proprio Diabolik è il problema di Diabolik. Luca Marinelli ci regala un personaggio troppo monofacciale, troppo rigido, troppo impostato. Mai un’emozione, nemmeno con Eva, sembra troppo giovane, poco maturo per un uomo come Diabolik. Non ci sono scintille tra i due, non c’è quella chimica, e credo che gran parte del problema sia proprio la rigidità e la mancanza totale di sfumature. Di base poi, si risolve tutto con una maschera, e questa è una cosa che mi ha sempre infastidito anche nel fumetto. Ogni problema si risolve con una maschera, con cui si sfugge sempre… E anche nel film, le maschere sono parte fondamentale della trama. Che altro dire, costumi eccezionali, recitazione un pò rigida, per un film che tutto sommato fa il suo. Però io non sono del tutto sicura sul consigliarvelo, prendete per lo meno un caffè forte, perchè correte il rischio di addormentarvi e ritrovarvi senza portafoglio a fine proiezione.
A proposito di Diabolik… Torino Diabolika
Questo che vedete, non è un semplice libro. Si, è anche un libro edito da Scrittura Pura, scritto da Daria Testoni e Paolo Ranzani ha scattato le fotografie… Ma questo, è anche un mistero, un Diaboliko enigma.
Prima cosa, doverosa da dire, oltre al titolo, questo libro ha un capitolo su Diabolik, che spiega le origini del fumetto, una chicca che forse non tutti conoscono sulla nascita di questo eroe (?!) misterioso… Tutto nasce da due sorelle, due donne che hanno paura davvero di poco o niente, e un’idea, l’idea di questo ladro… Il resto? Beh lo trovate nel libro. E ora la parte diabolika, una sfida, un’enigma, una missione per voi lettori. Nella pagine, tra misteriosi omicidi, strani passaggi segreti, origini del pancarrè… E’ nascosto un segreto. E se riuscirete a decifrare l’arcano… un misterioso premio vi aspetta!
Questa è una sfida ufficiale a voi, lettori appassionati di misteri, accaniti cinefili di gialli e thriller. A voi che amate le sfide, a voi che nessun dettaglio sfugge. La sfida è stata lanciata, l’enigma è ancora (quasi) insoluto.
Io l’ho risolto, perchè i dettagli sono la mia passione, e alle sfide difficilmente resisto. E voi? Riuscirete?
Torino Diabolika, Diabolik non si lascerebbe sfuggire la sfida.
Kid, il ragazzo che voleva essere Diabolik
Un libro per ragazzi, ma anche un libro per tornare ragazzi.
Un ragazzo con il mito del ladro misterioso, che legge e colleziona tutti i suoi fumetti, che sogna di vivere le avventure del suo mito. Fino al giorno in cui, nella sua vita entra una ragazza, con un passato molto difficile alle spalle, un presente pericoloso e un futuro incerto. Forse Kid ha trovato la sua Eva Kant, colei che lo affiancherà in missioni e peripezie… Un libro che ti coinvolge, un libro molto avvincente, che ricalca e si immagina un nuovo Diabolik, con nuove avventure. I fumetti ovviamente sono un’altra cosa, ma questo di sicuro è un buon libro sulla falsa riga del mito fatto di maschere e inchiostro!
Consigliato, soprattutto per ragazzi e ragazze.