Diabolik _ Ginko all’attacco!

Diabolik, Ginko all’attacco! Un film dei Manetti Bros, con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastrandrea e Monica Bellucci. Al cinema dal 17 novembre 2022.

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poster del film

Diabolik, un nuovo capitolo

Clerville, notte fonda.
Su una parete del museo della città, una figura si muove nell’ombra. E’ Diabolik, il re del terrore che, come suo solito, sta per compiere un colpo impossibile: rubare una preziosa corona.
Ma, anche se il colpo sembra essere riuscito, una nuova sfida appare all’orizzonte, con l’eterno rivale l’ispettore Ginko…
Nuove sfide, tradimenti e la sempre biondissima Eva Kant si susseguono in questo nuovo capitolo del ladro mascherato.

Il trailer del film

Diabolik, quando il terrore chiama, ma trova occupato

L’eterna lotta tra Ginko e Diabolik, rivive in questo nuovo film, sequel del primo Diabolik, sempre dei Manetti Bros.
Diabolik, Ginko all’attacco, adattamento di una delle storie del Re del Terrore, uscita nel 1964.
C’è sempre qualcosa che manca in questi Diabolik. Tipo una trama. O dei dialoghi sensati. O degli attori convincenti che non facciano la parodia di personaggi stereotipati.
Ma iniziamo dal principio. Dopo circa 4 minuti iniziali che fanno ben sperare, dove davvero ho pensato, ma vuoi vedere che sto giro ci hanno preso?! Ma vuoi vedere che finalmente abbiamo un DIABOLIK… Arriviamo ad una delle sigle più sconclusionate che abbia mai visto. Un gran misto tra pubblicità Axe (per l’uomo che non deve chiedere mai), effetti power point sfumati, video musicali di annate da definire, e pezzi di film che nel frattempo continua.
Il tutto con il titolo del film che appare a intermittenza. Mai nei miei giorni ho visto un titolo apparire e scomparire, mischiandosi nel tutto e confondendosi con parole scritte con lo stesso stile. Una messa in scena, una pallida imitazione di sigle già viste e molto più riuscite.
Da li in poi, per me la catastrofe. 

diabolik

Ostinarsi a mettere ragazzi sbarbati in ruoli da uomini è una parte essenziale del problema. Certo Giacometti è più convincente del primo Diabolik. Ma “più convincente” non basta per avere sullo schermo un vero re del terrore. E posso dire che vedere il re dal cuore di ghiaccio, sorridere e quasi ridere fa proprio perdere di credibilità al personaggio. Per fortuna che Giacometti nel film si vede davvero poco.
Mi hanno sempre raccontato la storia tra Eva e Diabolik come una di quelle storie da far tremare le ginocchia, e tra i due protagonisti non tremano nemmeno le foglie. Non c’è chimica, c’è Miriam Leone che guarda Giacometti e trattiene a stento la risata.
Miriam, capiscimi che ti capisco, la tua Eva si meritava un Diabolik con cui fare scintille, e dopo aver tenuto tutto il primo film sulle tue spalle, qui forse non ne hai più avute le forze.
Interpretazioni atone, didascaliche fredde.
Una trama poi, che non ha la minima possibilità di avere mezzo colpo di scena. Si capisce dal primo momento come finisce, cosa succede chi è chi ecc ecc.

Sul ruolo di Monica Bellucci io vorrei stendere un velo. Proprio non vorrei commentare in nessun modo il ruolo e l’interpretazione, che ha il suo massimo nel dialogo finale tra lei e Valerio Mastrandrea, una sequenza, con uno scambio di battute e un livello recitativo che non capisco come due attori come loro siano riusciti a fare.
Mi sento in dovere di scusarmi col mio vicino di poltrona che ha proprio sentito fisicamente i miei occhi che si sono alzati al cielo. Per non parlare che metà dei discorsi della Bellucci sono proprio incomprensibili (non si capiscono le parole che pronuncia).
Certo, non è tutto da buttare. Costumi, scenografie e musiche fanno il loro. Ci fanno viaggiare nel tempo e sembra davvero di essere negli anni ’60. Tranne per i gioielli, ah li proprio no. I gioielli di questo film sono brutti, senza se e senza ma.
Insomma tra risate in sala, sbuffi, sbadigli e gente che russava direi che questo Diabolik ha più che qualcosa che non va. Tipo la battuta “non l’ho uccisa, l’ho colpito col manico del coltello”, Da quando il re del terrore è diventato così tenero?

Il film finisce con una scritta:
La caccia continua
Scritta che appare nel momento esatto in cui Diodato canta “e so già che farà male”.
Coincidenze? Io non credo. È uno spoiler per il terzo capitolo.
Ma a ben pensare, tutta la canzone di Diodato è uno spoiler e riassunto del film.
“Tutto cambia faccia.” Diabolik cambia faccia, “ma so già che farà male” vedere questo secondo capitolo.

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Eva Kant: “È riuscito tutto alla perfezione”
Giornalista dal fondo della sala: “Insomma.”
Sagge parole giungono dal fondo della sala, provenienti da un saggio spettatore.

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