Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Laura Bispuri

Come già anticipato con l’articolo sul progetto PerFiducia, dedicherò questo ed i prossimi due articoli della rubrica sui registi emergenti ai protagonisti dell’ultima edizione del progetto. La prima è Laura Bispuri che ha girato il cortometraggio Biondina con Anita Caprioli e Maria Nazionale.

Laura Bispuri ha 34 anni ma già una lunga esperienza in cortometraggi e documentari. Nel 2010 vince il premio come miglior cortometraggio ai David di Donatello con Passing Time. Il suo ultimo cortometraggio Salve Regina, il primo in 3D in Italia, è stato proiettato all’ultima edizione del BIF&ST nella sezione cortometraggi e, avendo avuto modo di vederlo, mi piacerebbe parlarne nei prossimi articoli.

Biondina

Biondina è un bellissimo ritratto del rapporto madre/figlia, splendidamente interpretato da Anita Caprioli e da una giovanissima Anna Celeste Cuppone. Con i dialoghi ridotti letteralmente all’osso, Laura esprime tutto attraverso le immagini a cui dona straordinaria efficacia anche attraverso la velocità oppure la lentezza del susseguirsi dei fotogrammi: è quello che accade per esempio nella scena della corsa iniziale o in quelle del percorso che Biondina fa per andare a scuola, fino alla quiete finale in cui madre e figlia si ritrovano senza aver bisogno di parlare.

Le domande alla regista

Ciao Laura, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. La storia del corto è ispirata ad una delle storie vincitrici del concorso narrativo indetto sul sito di PerFiducia e tu sei uno degli sceneggiatori. Quanto c’è di personale? Quali scelte hai fatto allontanandoti dalla storia originale?

Il nodo centrale del soggetto è lo stesso, il cuore della storia è mio. L’idea di partenza era molto semplice, il protagonista era un ragazzino ed era ambientato negli anni ’50. Io ho chiesto di poter trasformare il ragazzino in una ragazzina perché mi sembrava più originale, meno visto e soprattutto perché mi interessava di più. Volevo poi attualizzare la storia ma alla fine abbiamo deciso di mantenere il racconto in una sfera di tempo poco definita, da qui l’idea di girare in un’isola.

Laura Bispuri con Anita Caprioli

Poi invece mi sono innamorata del Lago di Lesina e ho voluto girare lì, in un ambiente che comunque conferisce alla storia un tempo a sé. Di personale come ti dicevo all’inizio c’è il cuore emotivo della storia, che io ho voluto incentrare nel rapporto madre/figlia. E’ molto personale perché sono diventata madre da poco e ho potuto raccontare questa storia dal duplice punto di vista di madre e di figlia. In questa rincorsa affannata per cercarsi riconoscersi e capirsi o no, c’è tutta me stessa.

Avendo girato altri lavori in precedenza avrai sicuramente notato la differenza legata ad una produzione con maggiori fondi. E’ stato tutto più semplice?

I fondi per girare il corto sono stati più o meno gli stessi di quelli con cui avevo già girato Passing Time, forse qui qualcosa di più ma non molto. Sicuramente però qui c’era una organizzazione e una professionalità alta, per cui per me è stato assolutamente più semplice. In generale penso che le difficoltà ci siano maggiormente quando mancano i soldi e non viceversa.

L'attrice Anna Celeste Cuppone

Com’è avvenuta la scelta del cast, in particolar modo di giovani artisti come Anita Caprioli e Anna Celeste Cuppone? E la scelta della cantante Maria Nazionale?

Per la Biondina ho fatto dei provini e sono rimasta da subito colpita da Celeste che è venuta fino a Roma prendendo un aereo da Lecce solo per incontrarmi. E’ una ragazza molto particolare, molto seria per la sua età. Credo che abbia un grande talento. Per quanto riguarda Anita è stata la persona che ha messo d’accordo me e la produzione. Mi sono trovata benissimo con lei, abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme e mi piacerebbe lavorare ancora con lei.

Per quanto riguarda Maria Nazionale lei è un vero e proprio mito e poi l’ho apprezzata moltissimo nel film Gomorra. Per cui sono andata a Napoli a incontrarla ed è stato fantastico. Il tassista che mi ha portato all’appuntamento con lei quando gli ho detto che dovevo incontrarla ha inchiodato e ha iniziato a mettere i suoi cd ad alto volume, è impazzito di felicità. Anche Maria è stata impeccabile. Con lei ci siamo inventati la scena sul momento. Avevamo chiacchierato un po’ insieme e era stata lei a propormi di fare una lezione di musica, poi il resto l’abbiamo costruito sul set.

Per girare il corto sei ritornata in Puglia. Quanto sei legata e quanto ti ispira questa regione?

Sono davvero molto molto legata alla Puglia, prima di girare Passing Time, che poi mi ha portato tanta fortuna, mi sono trasferita in Puglia per un po’ perché volevo assorbirne la luce, le atmosfere, i colori, gli umori, sono entrata in moltissime case per cercare allora quella location. Questo girovagare mi è servito molto e mi ha permesso di sentirmi legata a quel luogo nel profondo.

Per il tipo di cinema che faccio io i luoghi sono fondamentali, io spesso riscrivo la storia sui luoghi in cui decido di girare e la fase dei sopralluoghi è per me fondamentale, è lì che imposto visivamente tutto il film. Mi deve suggestionare dentro. La Puglia mi restituisce tutto questo. Il Lago di Lesina mi è piaciuto fin da subito, e sono contenta di aver raccontato una Puglia poco vista.

Una scena del set con Maria Nazionale

Com’è stata l’aria sul set? Hai degli aneddoti da raccontarci?

Sul set l’atmosfera è stata meravigliosa, io ero un po’ agitata per il tempo atmosferico in quanto avevamo praticamente tutti esterni ed eravamo a metà dicembre. Invece è stato tutto perfetto. Aneddoti non saprei, il set vive sempre di momenti unici anche difficili da raccontare, chi ci lavora lo sa.

Prima il David di Donatello nel 2010 come miglior cortometraggio con Passing Time e ora l’opportunità di collaborare con grandi registi come Salvatores, Olmi e Sorrentino. Quali sono invece i tuoi progetti futuri? C’è un lungometraggio nel cassetto?

Con i grandi maestri non è che abbiamo collaborato, però sicurmante c’è stata la possibilità di conoscerli e di far loro vedere i nostri lavori. Che non è poco. I miei progetti futuri sono racchiusi nella scrittura e nella realizzazione, spero presto, del mio esordio cinematografico come lungometraggio.

Laura Bispuri

Io faccio un grande in bocca al lupo a Laura per i suoi progetti futuri augurandomi di ritrovarmi presto qui a chiacchierare ancora con lei. Continua a leggere le interviste agli altri protagonisti del progetto: Paolo Zucca e Marco Chiarini.

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