“La valigia sul letto..È quella di un lungo viaggio.. Se mi lasci non vale”

Due uomini abbandonati chiedono vendetta.. che chiodo scacci chiodo? Questo e tante risate nella divertente commedia degli equivoci di Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale.

Se mi lasci non vale

Se mi lasci non vale

Se mi lasci non vale

Vincenzo (Vincenzo Salemme) e Paolo (Paolo Calabresi) sono due uomini ormai maturi (l’uno proprietario di un’agenzia di viaggi, l’altro esperto d’informatica che vive ancora in casa con il padre, Carlo Giuffrè) appena abbandonati dalle rispettive compagne: Sara (Serena Autieri) e Federica (Tosca D’Aquino).

Non appena si incontrano, Vincenzo e Paolo riconoscono di essere uniti dallo stesso destino e subito stringono amicizia: si raccontano delle loro donne, dei loro caratteri e intraprendono una sorta di autoanalisi per superare il “lutto” dell’abbandono. Almeno apparentemente. Infatti, i due non riescono proprio a superare questo trauma: per quanto fingano di star bene e di essere uomini indipendenti, positivi, felici si ritrovano ad essere insicuri, gelosi e feriti.

Se mi lasci non vale

Vincenzo Salemme e Paolo Calabresi in una scena di Se mi lasci non vale

Tutto questo fin quando a Vincenzo non viene in mente una brillante idea ovvero rendere pan per focaccia. Il loro dolore è stato causato dalle loro compagne? Perfetto: ognuno dei due dovrà conquistare la donna dell’altro, farla innamorare e lasciarla, così da far provare loro cosa significati essere abbandonati dalla persona amata. Il piano è alquanto vendicativo e machiavellico ma Vincenzo e Paolo sono pronti a tutto pur di ottenere la loro rivincita sentimentale.

Entrambi studiano gusti, difetti e pregi delle due donne e si mettono all’opera per la conquista: Paolo si trasformerà in un fanatico del biologico appassionato di Vivaldi per avvicinare Sara, mentre Vincenzo diventerà il Cavaliere Ludovisi proprietario di una villa degna di un nababbo per conquistare Federica (tanto attenta al potere e ai 740).

Se mi lasci non vale

Vincenzo Salemme e Paolo Calabresi in una scena di Se mi lasci non vale

Ad aiutare la coppia vendicatrice arriva Alberto (Carlo Buccirosso) attore di scarso livello che viene arruolato nel piano in qualità di autista di Vincenzo/Cavalier Ludovisi ma qualcosa non va per il verso giusto.. e un ulteriore scambio di ruoli ribalta completamente la vicenda. Basterà tutto questo a servire l’agognata vendetta su un piatto d’argento?

Il trailer

Il film

Il prossimo 21 gennaio debutta nelle sale italiane l’ultimo film diretto da Vincenzo Salemme, Se mi lasci non vale. Si tratta di una gradevolissima commedia, priva di volgarità, della totale assenza di parolacce lanciate a caso solo per arricchire una già scarna sceneggiatura o per rubare facilmente un sorriso al pubblico in sala. Vincenzo Salemme in questo riesce sempre a distinguersi regalandoci un film divertente, pulito, semplice e onesto che non ha ulteriori pretese se non quelle di far divertire gli spettatori facendolo ridere sul tema più affrontato (e non solo al cinema) in campo amoroso: la vendetta.

Se mi lasci non vale

Vincenzo Salemme e Paolo Calabresi in una scena di Se mi lasci non vale

Così, i due uomini protagonisti rivelano scena dopo scena – pur inconsapevolmente – le proprie debolezze che cercano di tramutare (non riuscendoci assolutamente) in punti di forza. Non passa inosservato che Salemme sia il perno del film attorno al quale tutto ruota e che tutto sorregge. Bravissimi tutti: ma Paolo Calabresi non convince troppo nella parte del coprotagonista mentre sembra funzionare il suo “duetto” con Serena Autieri. Tosca D’Aquino, brava anche lei, ma sembra non distaccarsi troppo dalle sue performances televisive del sabato sera.

Se mi lasci non vale

Tosca D’Aquino e Carlo Buccirosso in una scena di Se mi lasci non vale

Eccezionale, infine, Carlo Buccirosso che appare una sorta di jolly, di “ruolo libero” della pallavolo: sempre presente e attento sul campo e non deludono mai la sua comicità e la sua ironia apparentemente in sordina mentre, in realtà, si fanno vedere e sentire a suon di grancassa.

Se mi lasci non vale

Carlo Buccirosso in una scena di Se mi lasci non vale

Uno sguardo alla nostra “Commedia all’italiana”

Attraverso questo semplice ma ben composto film, Salemme sembra fare l’occhiolino alla tradizionale e celeberrima Commedia all’italiana rendendole omaggio (e, quindi, ai suoi protagonisti) con garbo e quasi con reverenza. Anche qui gli uomini non sono proprio dei vincitori e, quando lo sono è proprio perché tanto hanno perso prima diventando persino cinici e “cattivi” (si pensi alla maschera di Alberto Sordi).

Se mi lasci non vale

Serena Autieri in una scena di Se mi lasci non vale

Ma a Salemme non basta e il suo omaggio alla Storia del Cinema e del Teatro continua con la partecipazione speciale di Carlo Giuffrè nel ruolo del padre Paolo. Cosa si può dire di questo eccezionale attore che già non sia stato scritto e detto dalle penne più illustri della critica nazionale?

Certo è che qui, e non poteva essere altrimenti, è eccezionale in questa piccola parte in cui appare un tenero papà dalla mente un poco svagata ma vigile e attenta e preoccupato per le sorti del figlio ormai cresciuto. Una gradevolissima presenza in questo film che, seppur misurata, rende il film ancor più piacevole.

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