Top Gun Maverick, sequel del primo indimenticabile Top Gun. Diretto da Joseph Kosinski, con Tom Cruise, Miles Teller, Val Kilmer e Jennifer Connelly. Ben due ore e 17 minuti di volo ad alta velocità
Top Gun Maverick, welcome to the danger zone
La trama è semplice: Maverick è tornato, il migliore è di nuovo su un aereo da combattimento, pronto alla missione.
Sono passati anni, da quando era un allievo alla Top Gun, la migliore scuola per piloti da combattimento, sono passati anni da quando si è diplomato.
Eppure è ancora un tenente (n.d.r. nella versione doppiata cambia grado), che rifiuta ogni tipo di promozione, perché vorrebbe dire non poter più volare. Testa aerei, spingendoli oltre ogni limite, osando dove nessun pilota oserebbe, sempre pronto a dare il meglio in cielo.
Anche quando viene richiamato proprio alla Top Gun, come insegnante. Una missione segreta e una nuova squadra di piloti da addestrare. Una missione suicida che solo un pazzo può insegnare. E quando il mondo ha bisogno di un pilota pazzo, Maverick è pronto, anche se vorrà dire scontrarsi con fantasmi del passato.
Già, perché ci sono fantasmi che non si possono dimenticare e Maverick lo sa da sempre.
Ma non c’è tempo per lasciarsi andare a ricordi, c’è una missione da portare a termine, una missione che solo i migliori Top Gun al mondo possono pensare di poter affrontare.
Il trailer del film
Top Gun Maverick: che il Maverick show abbia inizio!
Ti alzi, vai al cinema, entri in sala e buon volo. Le uscite di sicurezza non ti serviranno e l’unica cosa di cui avrai bisogno è aumentare la velocità.
La mia è una recensione un po’ di parte. Ma come potrebbe non essere di parte, quando stiamo parlando del sequel di una pietra miliare della storia del cinema?! Top Gun. Che solo il titolo ti fa uscire sulla braccia quel brividino. Quel non so che, quello che appena inizia la musica, ti parte a palla.
Maverick è tornato, non se n’era mai andato, ma ora è tornato in pompa magna. Con giacca in pelle, con i Ray Ban, la moto e col suo sorriso, marchio brevettato.
Diciamocelo pure.
È una spacconeria? Si
È un’esagerazione dietro l’altra? Si
È un film della serie “semo americani, semo solo noi i migliori?” Si si si.
E c’è ne frega qualcosa? Assolutamente e inesorabilmente no.
No urlato da un aereo a velocità 10 mentre fa un giro della morte.
No perché questo film va oltre le migliori previsioni e ci regala un sequel degno di questo nome. Basta vedere Tom (so figo) Cruise coi rayban e subito scatta la fregola, la danger zone, la voglia di prendere un brevetto aereo (ok, la spilletta dei Top Gun va la).
Sono partita combattuta, farà schifo? Perché l’hanno fatto? Perché ho paura che me ne pentirò, e di aver “rovinato” il primo con questo? E poi… Ancor prima della prima scena, ancor prima che finisse la sigla della casa di produzione, la scintilla è scattata. La magia è iniziata e come d’incanto da subito è come se non fosse passato più di un giorno da quando abbiamo finito di vedere Top Gun.
Non puoi mettere baby in un angolo. E non puoi tenere Maverick col culo sulla terra.
Ha dei difetti questo film? Ma certo che si!
E me ne frega qualcosa? Ma assolutamente no.
Dura tanto, ci sono personaggi sconosciuti, succedono cose che manco nei sogni più remoti dello sceneggiatore più pazzo. In certi momenti ti chiedi se stai vedendo Rambo o Top Gun, in altri momenti non capisci perché in generale. E di sicuro avrai un amico esperto di aerei o 3d (nel mio caso entrambi) che ti spiegherà nel dettaglio il perché questa scena è irreale, o il percome quell’aereo non può avere quelle armi. E di sicuro queste parole suoneranno come dei bla bla bla, mentre tu ti godi tutto il film, finanche all’ultimo colpo sparato dall’arma sbagliata.
Tutto è perfettamente coerente al film, ai personaggi e al Maverick del nostro cuore. Omaggi, richiami, ritorni, assenze tutto perfettamente calibrato per farvi rivivere Top Gun. Ma non come pallida imitazione di quello che è stato. Oh no, io direi più come conseguenza logica di quello che è stato. Ci si confonde. Siamo nel passato o nel presente? Tutto sfuma, ma tutto segue un ordine (anche un ordine di un superiore), esattamente come dovrebbe essere.
Vorrei chiudere con il rintocco singolo che c’è all’inizio del film, ma io non posso farlo.
Voi però potete immaginarlo, e poi andare al cinema e sentirlo.
Si, signore!