Burying the Ex: l’amore secondo Joe Dante

Burying the Ex è un film del 2014 diretto da Joe Dante. Tra gli attori figurano: il compianto Anton Yelchin, Ashley Greene, Alexandra Daddario e Oliver Cooper.

Burying the Ex
La locandina ufficiale di Burying the Ex

Presentata fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la pellicola non ha trovato distribuzione in Italia. Oggi è comunque reperibile sul catalogo Prime Video

Burying the Ex

Max decide di andare a convivere con la splendida Evelyn, fidanzata vegana e impegnata in campagne ambientaliste. La relazione comincia a farsi pesante quando la ragazza si dimostra eccessivamente manipolatrice e ossessiva, portando il giovane a compiere l’ardua scelta: stroncare la storia d’amore. Poco prima ci comunicarlo alla donna, però, la stessa viene investita, rimanendo uccisa sul colpo. Dopo aver elaborato il lutto dell’ex compagna, l’uomo si prepara a una nuova vita con Olivia. Ciò che non può immaginare, è che la defunta torni a perseguitarlo.

Trailer ufficiale di Burying the Ex

Questo amore è una camera a gas

Il regista statunitense torna dietro la macchina da presa con un Horror-Comedy tratto dal cortometraggio e dalla sceneggiatura di Alan Trezza. Dante imprime su pellicola un’asfissiante storia d’amore caratterizzata da atteggiamenti poco ortodossi, ma divertenti e da allusioni sessuali tipiche dei Teen-movie americani. In tal senso, la sceneggiatura sviluppa con semplicità dei rapporti interpersonali basilari, volutamente stereotipati, al fine di garantire una presa sicura su un vasto pubblico di giovani (e non solo). Ed è proprio a quest’ultimi che il messaggio del racconto si riferisce: una chiave di lettura legata al coraggio d’intraprendere determinate scelte, nonostante le suddette possano ripercuotersi dolorosamente sul prossimo.

Burying the Ex
I due fidanzati

Chi ben (ri)comincia…

L’opera indaga anche sulla possibilità di ricominciare. Lasciarsi alle spalle il passato infatti, rappresenta l’unica alternativa per Max di vivere serenamente il presente. L’artista esplicita il concetto attraverso una nuova, magnetica figura femminile: Olivia. La donna compare maggiormente nella seconda metà e delinea il lato più romantico della trama, contribuendo ad ampliare lo spettro emotivo del protagonista.

Burying the Ex
Max e Olivia

Burying the Ex: l’horror in una stanza

Quel che colpisce gli appassionati è il grande calderone di citazioni rivolte al cinema classico e di genere. L’autore omaggia continuamente la propria arte mediante numerosi Easter egg e soluzioni visive emblematiche: si passa da poster di film italiani come “Terrore nello spazio” o “Il pozzo e il pendolo” fino a “Tarantula”, per poi giungere a “La notte dei morti viventi”. O ancora riferimenti a “L’esorcista”: nelle bizzarre movenze della non morta e nei conati di vomito particolarmente copiosi…fino a “Carrie” di De Palma. Insomma, un corollario che impreziosisce efficacemente il tessuto narrativo del prodotto. Nello specifico, gli effetti che lo qualificano vivono di una componente fortemente tangibile, che ben si amalgama al digitale del film. La messinscena accompagna adeguatamente la rielaborazione in chiave romantica della figura dello zombi: creatura cardine che qui sposa dottamente punte d’ironia grezza.

Uno dei momenti Horror della pellicola

Joe risuscita per noi!

Con Burying the Ex, il cineasta trasmette su schermo tutto l’affetto che prova nei confronti della Settima Arte. Una dichiarazione d’amore che vive d’ironia e nostalgia, di contemporaneità e passato. Guidato dall’irriverenza che l’ha sempre contraddistinto, Dante mette alla berlina alcune delle peculiarità legate al mondo dei giovani statunitensi, imbastendo una storia d’immediata fruizione e priva di qualsivoglia complicazione.

Joe Dante

La seconda vita di Evelyn si potrebbe tradurre nella romantica rinascita creativa del regista, il quale, proprio dalle fondamenta del genere che gli è tanto caro, riparte con entusiasmo…salvo poi essere bloccato nuovamente da un sistema che sembra averlo abbandonato. Concludo atipicamente portando a uno spunto di riflessione/monito. Anziché guardarsi allo specchio, l’industria hollywoodiana dovrebbe rammentare coloro che l’hanno resa grande, e non lasciare i suddetti all’oblio in cui sono stati risucchiati.

Grazie per l’attenzione! Continua a leggere gli articoli della Rubrica horror da me curata.

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