Terezin – Il lager degli artisti

Esce il 26 gennaio il occasione della giornata della memoria, il film basato sulla esperienza di Terezin, il lager degli artisti, così denominato per la grande concentrazione di musicisti e pittori al suo interno.

Terezin
Poster originale del film Terezin

Terezin, il lager degli artisti

Praga 1942: Il giovane clarinettista italiano di origine ebraica Antonio, (Mauro Conte) durante una retata, è arrestato dai nazisti con la compagna Martina (Dominika Zeleníková), anche lei ebrea. Entrambi sono deportati a Terezin. Inizia così l’opera prima di Gabriele Guidi, figlio di Johnny Dorelli e Catherine Spaak incentrata su un campo di concentramento apparentemente “modello”, con al suo interno un incredibile numero di artisti provenienti da tutto il centro Europa.

Antonio ed altri colleghi musicisti vengono ingaggiati per organizzare dei concerti nel lager aperti alla popolazione circostante.

Sarà la musica a dare una luce di speranza al protagonista anche quando tutto sembra vacillare.

La pellicola si avvale della partecipazione di Cesare Bocci, Alessio Boni e Antonia Liskova ed è una delle ultime interpretazioni di Roberto Nobile.

L ‘attore è noto al grande pubblico per il ruolo di Nicolò Zito nella serie di film per la tv tratti dal ciclo di romanzi sul commissario Montalbano.

Girato all’interno di Therezienstadt, il lager di Terezin, il film è coprodotto da Minerva Pictures, Rai e la ceca Three Brothers Productions.

Il trailer italiano del film

trailer originale di Terezin

La vera storia di Terezin

Il protagonista Mauro Conte in una foto di scena

Terezin o meglio Therezienstadt si trova a circa sessanta chilometri da Praga.

Ex fortezza asburgica fu trasformata nel 1938 in lager. Ben 144000 ebrei vi furono imprigionati tra cui molti bambini ed artisti. Di essi 33000 morirono di stenti e 88000 furono inviati ad Auschwitz. Usata dalla propaganda nazista come campo modello vide al suo interno molte attività culturali.

Gabriele Guidi, complice la scelta di girare il film tra la luce del sole estivo di molte scene all’aperto e il chiaro scuro delle scene in interni, ha il merito di raccontare una storia poco nota a molti.

Forse il film risulta un po’ lento e a tratti retorico, ma è innegabile il suo intrinseco valore storico e didattico. Presentata a molti festival cinematografici anche all’estero, la pellicola è consigliata per una visione a studenti anche giovanissimi.

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