Raffaello, il giovane prodigio _ non per niente è anche una tartaruga ninja.

Raffaello, il giovane prodigio, nelle sale solo il 21 22 23 giugno 2021. La voce narrante è di Valeria Golino, una produzione Sky e Nexo Digital. Questo docu-film riapre la stagione della grande arte al cinema.

Raffaello

Avete mai visto un documentario sull’arte che inizia in forma di cartone e continua coma favola? Raccontata, sussurrata, dalla voce suadente di Valeria Golino. Così inizia la storia di Raffaello Sanzio. Un universo costellato da capolavori, stelle brillanti in una galassia perfetta.La bellezza ideale nei volti di donne, amanti, madri. Un viaggio nella produzione di Raffaello, attraverso i suoi dipinti alla ricerca della bellezza ideale,. Bellezza ricercate nei volti delle donne, quegli ovali quasi perfetti fissati su tela sfidando con i loro sguardi l’eternità del tempo.

Un documentario intervallato da spezzoni animati, un linguaggio diverso, eppure perfettamente coerente con il racconto. Una licenza poetica che non stona in questa storia (nel docu-film Carvaggio l’anima e il sangue invece, stonava eccome la licenza che hanno preso). Raffaello, il cui talento esplode, proprio in quel Rinascimento Italiano conosciuto in tutto il mondo, in una Firenze, centro del mondo. Un mutamento, quello che si vive in quegli anni a Firenze, che cambierà completamente la visione e la storia dell’arte occidentale. E in tutto questo, un giovane Raffaello che osserva le mosse dei grandi, che si sfidano a colpi di capolavori…

Raffaello
La Fornarina, Raffaello Sanzio, 1520 circa, Olio su tavola,  63 x 87 cm, Galleria Nazionale d’arte antica, Roma

Il trailer del nuovo docu-film

Raffaello, il giovane prodigio. Le madonne, che lo accompagneranno fino alla fine della sua vita.

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Madonna della seggiola, Raffaello Sanzio, 1513 circa, Olio su tavola,  ø 71 cm, Galleria Palatina, Firenze

La voce che sentiamo, che ci racconta quasi una favola è quella di Valerio Golino, una voce perfettamente coerente, una voce che rapisce e ci accompagna con garbo estremo per tutto il docu-film, sempre un “passo dietro” a sussurrarci i segreti delle opere e della vita di Raffaello, una voce che contribuisce a creare una magia, che inizia dalle immagini delle opere stesse. Che spettacolo poter vedere proiettati sul grande schermo questi capolavori. Entrare nei quadri, non rendersi conto che, in fondo, queste opere dal vero sono relativamente piccole.

Italia, Urbino, 1483 nasce Raffaello, un nome, un mito che passerà alla storia (diventando anche una tartaruga Ninja e credo che questo basti). Urbino, una città che va vista per poter essere capita, suggestioni, mattoni, salite, ed è proprio lì che Raffaello scoprì il suo dono. Un Mozart della pittura, un bambino prodigio, secondo gli storici.
Storici che ci spiegano, analizzano e ci raccontano i misteri nascosti nei quadri, i significati e i simbologismi.

Come ad esempio uno scorpione in piena fronte, sotto a un gioiello, cosa vorrà mai dire?

A 8 anni Raffaello perde la madre, ma il padre (Giovanni Santi, anche lui pittore) l’ha dipinta in un affresco, dove rappresenta la Madonna; forse per questo la Madonna, e la maternità sarà uno dei temi più cari al pittore che le dipingerà dall’inizio della sua carriera, fino alla fine della sua vita. E di Madonne e donne ne vedremo molte, ognuna diversa, ma tutte hanno qualcosa di unico.

Raffaello vi aspetta al cinema, solo il 21 22 e 23 giugno. Un evento da non lasciarsi sfuggire.

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