Terzo film del ciclo dedicato a Totò “Fifa e arena” è un concentrato di comicità al 100% leggete l’articolo per saperne di più.
Una fortunata parodia
1948: Dopo il successo di pubblico di “Sangue e arena” con Tyrone Power, si decide di realizzarne la parodia ( imitazione caricaturale) affidando la regìa a Mario Mattoli e il ruolo di protagonista a Totò che è all‘apice del successo nelle commedie teatrali e ha ottenuto una buona fama dopo “I due orfanelli” uscito l’anno precedente.
Nella storia Totò è un timido farmacista ancora traumatizzato dalla recente guerra che suo malgrado per una serie di equivoci si trova in Spagna a fare il torero combinando altrettanti guai.
Le parodie sono congeniali al comico napoletano che, seguendo un esile canovaccio , può dare libero sfogo alla sua fantasia creativa con scenette coadiuvato dai comprimari che sanno fargli da spalla al momento giusto.
Una trama nonsense
Come tutti i film di Totò del periodo fine anni Quaranta-primi anni Cinquanta la trama è decisamente nonsense e tagliata con l’accetta sul personaggio Totò che non manca di mostrarsi en travesti nei panni di una improbabile assistente di volo , per la prima volta sugli schermi in Italia. Altre innovazioni della storia: la pesante presa in giro dei miliardari considerati come persone con poco cervello, annoiate e pronte a compiere scelte poco assennate pur di passare il tempo, un principio di animalismo ( Totò torero parteggia palesemente per il toro anche se alla fine l’animale viene “sacrificato”), lo sfottò verso la politica e i politici accusati in maniera neanche velata di essere dediti persino nei primi anni della repubblica alla cura dei propri interessi personali, l’accenno al mondo dell’attualità e in particolare a quello della réclame come si diceva allora.
Un cast ben assortito
La vivacità dell’attore De Curtis si esprime al meglio grazie al valido ausilio dei caratteristi che lo circondano ( tra cui si intravede un giovanissimo Raimondo Vianello).
Spiccano particolarmente il fedele Mario Castellani accanto a Totò per buona parte delle pellicole girate dall’attore napoletano e la giovane Isa Barzizza , ironica e sensuale che reciterà accanto a Totò in una serie di film girati tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta.
Un film datato ma godibile
Per molti aspetti “Fifa e arena” è un film lontano dai parametri odierni: la recitazione ingessata tipica degli anni Trenta- Quaranta di stampo teatrale, gli accennni a una attualità “preistorica”, rischierebbero di tenere lontano uno spettatore contemporaneo, ma la grandezza di Totò sta nel rendere attuale anche il desueto: le sue gags valgono tutta la pellicola, per questo si consiglia di prestarvi attenzione a un suo prossimo passaggio televisivo.