Grande lezione quella che ha tenuto l’attrice Claudia Cardinale durante l’edizione 2011 del BIF&ST. In poco più di 2 ore ha ripercorso gran parte della sua carriera incantando il pubblico con tante massime su attori e registi con i quali ha lavorato. Leggi tutti i dettagli nell’articolo.
L’umiltà
Dolce e affabile Claudia Cardinale inizia la sua chiacchierata con il pubblico racontando il modo con cui si avvicina ai personaggi interpretati:
Io non mi sono mai considerata un’attrice, sono solo una donna con una certa sensibilità e con quella ho sempre lavorato. Mi sono accostata ai personaggi con grande umiltà cercando di viverli dal di dentro usando me stessa e senza far ricorso a nessun tipo di tecnica.
Gli esordi
Vissuta in Tunisia nei primi anni della sua vita la Cardinale si definisce una ‘selvaggia‘, inizialmente per nulla interessata al cinema:
Ho rifiutato di far cinema per tantissimo tempo e più rifiutavo e più mi cercavano. Ho iniziato quando avevo 16 anni a Tunisi: mi hanno cercato due grandi registi francesi ma io ero una selvaggia totale, ero un maschiaccio, non volevo far cinema e ho rifiutato più di una volta, ma alla fine mi hanno convinta.
Sono arrivata al cinema nel momento magico dei grandi registi. Con loro ho girato tutto il mondo, l’Australia con Alberto Sordi, la Russia con Sean Connery, gli Stati Uniti, il Canada: quando ero piccola volevo fare l’esploratrice ed in fondo ci sono riuscita. Non ho mai neanche usato controfigure perchè amavo il rischio.
Non parlavo molto, per questo ho questa voce. Non usavo le corde vocali perciò in un certo senso il cinema è stato una salvezza per me.
In un film l’importante è il copione: ne ricevo tanti comincio a leggerli se non mi vanno li chiudo e basta. Se mi piacciono incontro i registi, ma se non mi convincono il film non lo faccio.
I film che mi hanno portato alla consapevolezza di voler fare l’attrice sono stati Il Gattopardo di Luchino Visconti e 8½ di Federico Fellini: con Luchino era come fare teatro, con Federico non c’era copione era solo improvvisazione.
E a proposito del modo di essere attrice di Claudia Cardinale ecco un video registrato durante la lezione:
Luchino Visconti
Ho conosciuto Luchino in Rocco e i suoi fratelli in cui avevo un piccolo ruolo. Mi sono resa conto un giorno che lui mi aveva notata perchè siccome c’era una specie di rissa dopo l’incontro di boxe lui ha preso il megafono e ha detto ‘non mi ammazzate la Cardinale!’. Io sono rimasta stupita.
Poi mi ha voluto per Il gattopardo che l’anno scorso abbiamo ripresentato dopo 50 anni al festival di Cannes con la versione restaurata grazie a Martin Scorsese: era la versione che avrebbe voluto Luchino e durava 3 ore. Durante la prima proiezione Alain Delon mi stava stritolando la mano perchè piangeva disperato: ‘Claudia siamo gli unici vivi!‘ e poi ‘Non ricordavo che ci baciavamo così spesso!‘ (perchè hanno aggiunto un sacco di scene).
Sempre con Luchino ho fatto Vaghe stelle dell’Orsa con Jean Sorel a Parigi e poi Gruppo di famiglia in un interno. Il bello era che Luchino non mi ha mai parlato in italiano ma sempre in francese.
Il Gattopardo: la scena del ballo
C’erano 30 gradi, io avevo un busto strettissimo che era troppo piccolo per me. Verso la fine Luchino si è accorto che avevo del sangue intorno alla vita e mi ha detto ‘Claudia ma perchè non me l’hai detto?‘ ‘Perchè non era Claudia ma Angelica che soffriva‘.
Nel video che segue invece Claudia Cardinale parla del rapporto con alcuni dei registi che ha incrociato durante la sua carriera:
Termina qui la prima parte della lezione di cinema di Claudia Cardinale. Continua a leggere la seconda ed ultima parte.
Io ho rifiutato di far cinema per tantissimo tempo e più rifiutave e più mi cercavano. Ho iniziato quando avevo 16 anni a Tunisi, mi hanno cercato due grandi registi francesi ma io ero una selvaggia totale, ero un maschiaccio, non volevo far cinema e ho rifiutato tanto, ma alla fine mi hanno convinta.
Non parlavo molto, per questo ho questa voce, non usavo le corde vocali perciò il cinema è stato una salvezza per me. Sono arrivata al cinema nel momento magico dei grandi registi con cui ho lavorato e ho girato tutto il mondo, l’australia con sordi, russia con sean connery, l’america, canada: quando ero piccola volevo fare l’esploratrice e ci sono riuscita.
Anche gli effetti speciali li ho fatti io perchè amavo il rischio.
L’importante è il copione, ne ricevo tanti comincio a leggerli se non mi vanno li chiudo e basta, e poi l’incontro con i registi, se non c’è qualcosa il film non lo faccio.
Quando è arrivata la consapevolezza di voler fare l’attrice? La svolta è stato il Gattopardo e 8 e mezzo con Luchino Visconti e Federico Fellini, con Luchino era come fare teatro, con Federico non c’era copione era solo improvvisazione.
Il primo film che ha interpretato in Italia è stato I soliti Ignoti di Mario Monicelli e poi l’incontro con Pietro Germi
5,10 – 7,52 (primo video parte 1) 2,42 **********************
Borghini con il Bell’antonio, Valerio Zurlini
9,50 – 11,36 (primo video parte 2) 1,46
Luchino Visconti
Io ho conosciuto Luchino in Rocco e i suoi fratelli in cui avevo un piccolo ruolo e mi sono resa conto un giorno che lui mi aveva notata perchè siccome c’era una specie di rissa dopo l’incontro di boxe lui ha preso il megafono e ha detto ‘non mi ammazzate la cardinale’, io sono rimasta stupita e poi mi ha voluto per Il gattopardo che l’anno scorso abbiamo ripresentato dopo 47 anni al festival di Cannes con la versione di Martin Scorsese che era quella che voleva Luchino e durava 3 ore. Durante la prima proiezione Alain mi stava spaccando la mano perchè piangeva disperato: ‘Claudia siamo gli unici vivi!’ e poi ‘Non ricordavo che ci stavamo sempre a baciare’ perchè hanno aggiunto un sacco di scene.
Poi ho fatto ‘varie stelle dell’orsa’ (da controllare) con Jean Sorel a parigi quando c’è stato il momento d’oro che all’epoca fu uno scandalo e poi un gruppo di famiglia e un interno (da controllare). Il bello era che luchino non mi ha mai parlato in italiano lui parlava sempre francese con me.
La scena del ballo, tra le scene più citate come esempio di grande cinema
C’erano 30 gradi, io avevo un busto strettissimo: il busto era troppo piccolo per me e alla fine Luchino si è reso conto che c’era del sangue intorno alla vita e mi ha detto ‘Claudia ma perchè non me l’hai detto?’ ‘Perchè non era Claudia ma Angelica che soffriva’
Il giorno della Civetta di Damiano Damiani: un film girato in Sicilia, preferito dai siciliani, quando vado lì me ne parlano tutti. Poi c’era anche Franco Nero
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