Le onde del destino

Le onde del destino: il ritorno al cinema di Lars Von Trier

Non solo Dogville e Dancer in the dark, ma anche l’ultimo film della “trilogia delle donne” del regista Lars Von Trier, Le onde del destino con Emily Watson torna al cinema nelle sale italiane in versione restaurata 4K grazie a Movies Inspired, per un evento speciale di tre giorni: 23, 24 e 25 giugno. 

 Ad accompagnare l’uscita è stato rilasciato un video promo ufficiale che rilancia l’intensità visiva e narrativa del film. Presentato per la prima volta nel 1996, il film è un dramma intenso e viscerale.

Le onde del destino

Un’occasione ideale per scoprire – o riscoprire – uno dei più grandi autori scandinavi, celebre per il suo stile provocatorio e per essere considerato uno dei registi più controversi della storia del cinema.

Il film è stato vincitore, nel ’96, del Gran Premio della Giuria a Cannes, e ha lanciato la carriera di Emily Watson.

Le onde del destino: un dramma straziante

Le onde del destino è una straordinaria testimonianza dell’intuizione e dell’abilità cinematografica dello scrittore e regista Lars Von Trier, e annuncia il talento sorprendente di Emily Watson.

Forse non c’è modo di prepararsi allo shock di Le onde del destino di Lars Von Trier, un film che accumula slancio morale man mano che scorre e ti travolge nell’ultima mezz’ora come un fulmine. Le onde del destino non è certo una visione facile. Ma è un film potente che ti rimane impresso a lungo anche dopo averlo finito.

Le onde del destino: la trama

In una piccola e religiosa cittadina costiera, una donna scozzese semplice e profondamente religiosa, Bess McNeill (Emily Watson), trova un partner in un operaio norvegese di una piattaforma petrolifera, Jan Nyman (Stellan Skarsgard). Tuttavia, la relazione si fa tesa quando Nyman si rompe il collo in un terribile incidente sul lavoro sulla piattaforma e rimane paralizzato. Incapace di avere rapporti sessuali e sofferente anche mentalmente a causa dell’incidente, Jan convince Bess ad avere rapporti sessuali con altri uomini, cosa che lei finisce per credere essere opera di Dio.

Le onde del destino

Il trailer del film

Le onde del destino: la recensione

Pochi film in circolazione si assumono rischi così enormi: questo è un cinema elettrizzato, privo di una rete di ironia. La vergine eroina di Von Trier si lancia nel suo matrimonio con una gioia carnale sconsiderata e sincera, inquietante da vedere. Cosa dobbiamo pensare di questa strana ragazza, che dialoga con Dio (interpretando entrambe le parti) e sprofonda in una disperazione selvaggia quando Jan deve tornare sulla piattaforma? Potrebbe essere pazza, o potrebbe essere una specie di santa.

Prega Dio per il ritorno di Jan, e Lui le risponde con un crudele colpo di scena. Ferito nell’esplosione di una piattaforma petrolifera, torna da lei paralizzato. Sapendo che l’amore fisico non è più possibile, Jan chiede a Bess di uscire e di trovare degli amanti, e di tornare a raccontarglielo. Fallo per me, la incita, e tale è la natura incondizionata dell’amore di Bess che lei acconsente. Salda nella sua magica convinzione che i suoi sacrifici sessuali siano il modo con cui Dio vuole far guarire Jan.

Emily Watson conferisce a questo spiritualismo ammuffito un centro di compassione in carne e ossa. La purezza delle sue emozioni, che siano beatitudine, paura o dolore, è convincentemente non-attrice e la telecamera ama il suo volto.

La storia ha la struttura di una parabola o di una fiaba, e di solito queste storie sono raccontate in uno stile classico e formale. Ma Von Trier (e il grande direttore della fotografia Robby Muller) vanno nella direzione opposta. Utilizzando immagini nervose in Cinemascope a mano e stacchi disorientanti che ci trascinano nella storia con un’immediatezza vertiginosa da cinema vérité.

Le onde del destino non assomiglia a nessun altro film, con i suoi colori sbiaditi e riadattati digitalmente e i suoi paesaggi spogli, e non sembra proprio come nessun altro. La sua sessualità schietta e tattile ha un’intimità per nulla pruriginosa, e la sua emotività non protetta è doppiamente sorprendente.

In conclusione

Una storia d’amore feroce e al tempo stesso il racconto del trionfo della fede individuale vitale sulla religione organizzata, fossilizzata e corrotta.

Le onde del destino

Questioni di fede, devozione, sessualità e intervento divino sono al centro di questa opera audace e provocatoria che ha posto lo scrittore e regista Lars Von Trier sulla mappa internazionale.

Leave a Reply