Arriva nelle sale italiane il prossimo Martedì 14 Agosto il nuovo film del Marvel Cinematic Universe che segue degli eventi paralleli ad Avengers: Infinity War. Diretto ancora una volta da Peyton Reed, è al cinema Ant-Man and the Wasp. Anche in 3D.
Ant-Man and the Wasp
Scott Lang (Paul Rudd; Mute, A Modern Family) è agli arresti domiciliari dopo le vicende di Civil War ma viene chiamato in aiuto da dottor Hank Pym (Michael Douglas; Ant-Man, The Reach – Caccia all’uomo) e sua figlia Hope (Evangeline Lilly; Ant-Man, Lo Hobbit – La desolazione di Smaug) per una nuova missione alla ricerca di Janet (Michelle Pfeiffer; madre!, Assassinio sull’Orient Express), madre di Hope e moglie di Hank, che potrebbe essere ancora viva.
Ant-Man and the Wasp – Il trailer
QUESTIONE DI FAMIGLIA
Ambientato esattamente tra gli eventi di Captain America: Civil War (2016) e Avengers: Infinity War (2018), Ant-Man and the Wasp vede il ritorno in cabina di regia di Peyton Reed e avvertiamo sin da subito un cambio nella scrittura in cui manca, rispetto al primo, la preziosa presenza di Edgar Wright, Joe Cornish e Adam McKay per quanto l’ambientazione rimane quella dell’urban comedy e nella volontà di raccontare una storia ‘minore’ e più familiare rispetto agli eventi macro di Avengers & Co.
E senza dubbio è la verve comica e più leggera che Paul Rudd porta in scrittura e nella sua interpretazione che aiuta a far distinguere questo personaggio dalla pomposità e dal carico di responsabilità dei supereroi senior e che prosegue in questo episodio che ha come punti a sfavore tutti i tipici archetipi oramai del MCU: i cattivi non abbastanza cattivi, le trame con diversi punti lasciati in sospeso perché non possono esaurirsi ancora, i legami da cui non si può prescindere dagli episodi precedenti e quelli futuri, con una scena post-credit che farà balzare sulla sedia tutti i grandi fans della saga.
Apprezzabile è il terzetto composto da Paul Rudd, Michael Douglas e una Evangeline Lilly in forma smagliante, così come la trattazione del tema familiare e dei rapporti umani accanto e al di sopra di quello sovra-umani solitamente trattati in queste pellicole in cui Ant-Man and the Wasp trova una sua identità e una sua collocazione lontana dall’originale ma quanto meno dignitosa. Peyton Reed come regista si dimostra invece più interessante a tratteggiare gli aspetti familiari e comici più che le macro scene action in cui si nota l’incapacità di ritmo e virtuosismo, momenti dove lascia unicamente al montaggio il tentativo di montare un ritmo e un pathos che spesso però non arriva, specie se in confronto ai ‘fratelli maggiori’ della serie.
Ant-Man and the Wasp, così come il precedente, si conferma un divertissement estivo moderatamente brioso dove la coppia Paul Rudd-Evangeline Lilly si conferma azzeccata ma dove la story-line non ingrana mai davvero la marcia né per i vari turning point sempre prevedibili né per i personaggi bidimensionali che, alla lunga, potrebbero iniziare a stancare.