Il documentario Anatomia del miracolo di Alessandra Celesia è ambientato a Napoli e ruota intorno alla devozione per la Madonna dell’Arco il cui culto è particolarmente diffuso in una zona della città. La vergine dell’Arco reca sul volto un livido che testimonia le ferite che ognuno reca con sé e per questo è oggetto di venerazione in particolare da parte dei più disagiati che si sentono particolarmente coinvolti.
Anatomia del miracolo
Anatomia del miracolo
Tre sono le protagoniste del documentario, ognuna profondamente diversa dall’altra: Sue, pianista di fama mondiale che si esprime quasi esclusivamente in lingua inglese nel corso delle riprese, Giusy, antropologa, atea, destinata sin dalla nascita a convivere con una disabilità che la porta a usare da sempre la sedia a rotelle e infine Fabiana, una trans devota che si esprime in dialetto stretto.
Nel corso della vicenda le tre donne non si incontreranno mai e così pur mantenendo un fil rouge, appunto il culto per questa Madonna, vivo e popolare, la storia prende tre fili narrativi diversi a seconda della personalità e dell’approccio che le tre protagoniste hanno rispetto alla vergine e alla sua venerazione.
Ecco così che la antropologa interroga le donne devote cercando di estremizzare il suo ateismo anche di fronte alle esortazioni e alla pace interiore delle persone da lei incontrate mentre Sue, pianista coreana, malgrado le difficoltà dovute alla sua scarsa conoscenza della lingua italiana soprattutto in un contesto che piuttosto si esprime in un vernacolo anche difficile da comprendersi, si avvicina invece mossa da una curiosità culturale e trova come punto di incontro la musica.
La trans Fabiana invece, è una devota fervente, addirittura guida di altre consorelle, malgrado dissidi interiori e situazioni non semplici, Fabiana è l’anima pura che si approccia con un reale slancio al culto della Madonna. Eppure anche se per le altre due donne sembrerebbe che la loro ricerca sia avulsa da intenti religiosi, traspare che l’intimo desiderio di un miracolo che possa cambiare le loro esistenza positivamente è comunque una componente inconscia che le guida e le spinge alla scoperta di questo mondo, quello della fede, tanto lontano dal loro modo di essere e di pensare.
Anatomia del miracolo – il trailer
Alessandra Celesia è una regista nata in Italia ma che però da circa venti anni vive in Francia, nazione che malgrado l’antico adagio che la proclama “fille ainee de l’Eglise” ( figlia prediletta della chiesa), da sempre ha fatto del laicismo una scuola di vita. La regista da sempre si interessa alle umane fragilità e infatti in questo suo lavoro privilegia e analizza le debolezze delle protagoniste ma della città e dell’intero paese, come si renderà conto chi avrà modo di guardare attentamente il documentario.
Presentato in anteprima al Festival di Locarno Anatomia del miracolo sarà in sala da metà novembre per un tour di proiezioni in giro per l’Italia.