“I baci mai dati” di Roberta Torre

Esce nelle sale oggi e le premesse per un bel film ci sono tutte, bel cast, storia interessante…di seguito l’articolo con la recensione del film in anteprima.

La trama

di Pasquale Mesiano

locandina ufficiale del film

Manuela, tredicenne della periferia degradata di Librino (Catania), con una famiglia complicata e un futuro incerto, alla ricerca di qualcosa che la scuota dal torpore di una vita che le sta passando accanto, decide di “inventarsi” un miracolo. La gente del paese, con il forte bisogno di credere in qualcosa, si aggrappa così alla nuova “Santa”, ingigantendo sempre di più la bugia della ragazzina. Manuela prova allora a divincolarsi dalla situazione…ma ecco che un vero miracolo si manifesta.

La recensione

Un film particolare dal sapore a tratti metafisico. Presentato già al Sundance film festival oltre che al 67° festival del cinema di Venezia, ha percorso più strada all’estero che in Italia.

Sceneggiatura scarna, che punta ai sentimenti con una tema semplice: la solitudine che si prova stando ai margini delle grandi città, facendo però molta attenzione a non scadere mai nel vittimismo e usando la periferia solo come sfondo per una bella storia.

Notevole la fotografia del film, con un’evidente attenzione riservata agli spazi urbani realizzati dall’architetto Kenzo Tange per la periferia di Librino.

Dialoghi come lampi, veloci e taglienti, donano una piacevole sensazione di leggerezza e fluidità alla trama.

Ottima la costruzione dei personaggi, ognuno con una propria marcata personalità; su tutti la grande Piera degli Esposti che si cimenta nel ruolo di un’intrigante parrucchiera-fattucchiera di paese dal carattere eccentrico.

Un cast di attori di livello: Donatella Finocchiaro (Rita) nel ruolo inconsueto di una procace madre di famiglia alla ricerca di fama e denaro; ottimo esordio per la quindicenne Carla Marchese (Manuela) evidentemente ben guidata nel magico mondo del cinema.

Una produzione da apprezzare (e sostenere), con una sceneggiatura audace e un modo di girare inconsueto.

Un film particolare, che apprezzeranno soprattutto i veri cinefili, ma che potrebbe far storcere il naso a chi al cinema piace vedere sempre e solo la solita routine scontata.

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