Su Cinemio il nuovo film di Luca Miniero era già stato recensito da Simone Rea alla vigilia dell’uscita. Io mi sono accontentato del trailer, alla cui visione ho avuto subito un presentimento abbastanza netto: “Questo fa come Il Ciclone”, perché ne ha tutte le caratteristiche, e può diventare un blockbuster nazionalpopolare senza però avere quell’aria da serie Z di Christian De Sica & soci.
Come era prevedibile (e la programmazione in 500 sale dà prova di una potenza di fuoco enorme) “Benvenuti al Sud” sta davvero trionfando al botteghino: quasi 4 milioni di euro solo nel primo weekend. E chissà da quanto tempo non accadeva una cosa del genere, almeno al di fuori del periodo natalizio. Detto questo, io me ne rimango ovviamente a casa, o vado al cinema per vedere altre cose.
Del resto, non sempre è il successo immediato di una pellicola a renderla memorabile. Proprio in questo periodo ricorre il trentesimo anniversario de “Il Pap’occhio” di Renzo Arbore, forse uno dei film più deliranti e geniali e blasfemi del cinema italiano in assoluto. Guardate questa scena con Benigni alle prese con il Giudizio Universale; o la macabra canzoncina Non Correre Papà messa in scena da Lino Toffolo; o il dialogo capolavoro tra lo stesso Arbore e Diego Abatantuono. Credo che tuttora sia praticamente impossibile vederlo nei 110 minuti originali: la versione rimontata ne dura 98, che comunque vale senz’altro la pena recuperare. Ma ve lo immaginate, dico, per assurdo, se qualcuno osasse oggi proporre qualcosa del genere?
Tornando a cose più attuali, una segnalazione per chi sta a Roma e dintorni: dal 23 al 27 ottobre si tiene alla Casa del Cinema l’ottava edizione del Pitigliani Kolno’a Festival, rassegna interamente dedicata al cinema ebraico ed israeliano. Un’occasione credo abbastanza rara per seguire gli ultimi sviluppi di un paese che in questo campo ha dato moltissimo negli ultimi anni. Nel corso della manifestazione è in programma anche un evento speciale: “Film Unfinished”, documentario su un film di propaganda nazista dedicato al Ghetto di Varsavia. E’ già stato premiato al Sundance e in altri posti, e soprattutto il suo trailer è tanto agghiacciante quanto bello: guardatelo subito, e se siete a Roma, andateci.