Garth Davis nel 2018 ha portato nelle sale cinematografiche, ottenendo una tiepida accoglienza, Maria Maddalena. Il film si concentra proprio su questa donna che per secoli è stata giudicata da molti una prostituta e da altri, moglie/amante di Gesù. Solo negli ultimi anni la sua figura è stata riabilitata ed oggi viene definita “apostola tra gli apostoli“.
Maria Maddalena
Maria (Rooney Mara) vive a Magdala insieme al padre e ai fratelli che desiderano farla sposare al più presto. Quando la donna capisce veramente che questo non è quello che vuole, i familiari le praticano una sorta di esorcismo per liberarla dai demoni interiori ma il risultato non è quello sperato. La giovane comprende che deve seguire Gesù (Joaquin Phoenix) nel suo viaggio verso Gerusalemme e diffondere il suo messaggio ovvero, far capire alle persone che per giungere al Regno Dei Cieli bisogna accogliere Dio nel proprio cuore.
Il trailer ufficiale del film
Maria Maddalena: si poteva dare di più…
Peccato! Sulla carta c’erano tutti i presupposti per regalare al pubblico un film non dico indimenticabile ma, almeno interessante e invece è rimasto un prodotto mediocre. L’idea di raccontare l’ultima parte della vita di Gesù attraverso lo sguardo della discussa Maria Maddalena era originale, se non fosse che non sono riusciti ad orchestrare bene tutti gli elementi a disposizione.
I due protagonisti, coppia anche fuori dal set, hanno dimostrato di aver una buona intesa soprattutto perché viene lasciato tanto spazio agli sguardi, ai gesti e sicuramente la loro interpretazione è un buon motivo per visionare la pellicola poi, la scelta di rappresentare Gesù in modo diverso rispetto a quello a cui siamo abituati (sia esteticamente che caratterialmente, con tutte le paure e i dubbi di un uomo qualunque) è sicuramente un punto a favore del lungometraggio. Le scene sono essenziali, coadiuvate da un’ottima fotografia, c’è molta Italia, la regia è curata ma quindi, cosa non ha funzionato?
I punti deboli
Maria Maddalena non è completamente da buttare ma lascia nel pubblico molti interrogativi e un senso di smarrimento.
Tutte le figure che si vedono durante i quasi 120 minuti, sono anonime, poco delineate ed approfondite quindi per comprendere a pieno questo dramma bisognerebbe conoscere almeno a grandi linee le vicende narrate. E’ chiaro che la pellicola si focalizzi sulla figura di Maria di Magdala ma i personaggi non sono scritti bene e la sceneggiatura in generale non è molto forte.
Collegandosi sempre a questo, probabilmente il vero problema, sembra che il film venga diviso in due parti: la prima molto lenta, con momenti superflui mentre nella seconda il ritmo è decisamente più sostenuto, perfino troppo infatti gli episodi chiave come l’ultima cena o la crocifissione sono sbrigativi e avrebbero meritato un po’ più di spazio…
Per concludere
I film storico-religiosi non sono mai semplici da realizzare ma con Maria Maddalena si poteva distribuire qualcosa di significativo grazie all’esplorazione di un personaggio cinematograficamente inedito o quasi ( approfittando anche della sua fresca riabilitazione da parte della Chiesa!). I giusti ingredienti c’erano ( cast, location, fotografia, regia, costumi, scenografia) ma non sono stati mescolati nel modo corretto e alla fine la protagonista rimane abbastanza neutrale agli occhi dello spettatore perchè, in fondo, la sua posizione non è ben chiara ( almeno guardando l’ultima fatica del talentuoso Davis): si poteva esplorare e mettere in scena meglio.
La visione ve la consiglio a prescindere (si è visto di peggio) per farvi un’idea personale!