Una storia sbagliata di Gianluca Maria Tavarelli uscirà nelle sale il 4 giugno 2015 in 60 copie, in collaborazione con la Palomar di Piero Degli Esposti, e la collaborazione di My Movies e Distribuzione Straordinaria, con cui è stato concordato che oltre ad uscire nelle sale, si avrà la possibilità di vederlo in streaming o scaricarlo da internet.
Un esperimento che vuole andare incontro al nuovo tipo di fruibilità dell’arte, rispettando le esigenze del pubblico, dandogli la possibilità di vederselo comodamente da casa.
Una storia sbagliata
Una storia sbagliata racconta di uno scenario politico interessante e di come, alla fine, siamo tutti collegati, anche se un avvenimento accade dall’altra parte dell’emisfero. Qui c’è una congiunzione che unisce Gela, una cittadina della Sicilia, con gli accadimenti della guerra irachena, in cui perdono la vita due uomini, Roberto (Francesco Scianna) militare dell’esercito italiano in missione e l’attentatore che si è fatto esplodere.
Entrambi lasciando le proprie famiglie senza marito e senza un padre. Ma non è l’unica similitudine: infatti a Gela esiste un industria petrolchimica che sta avvelenando l’aria, causando problemi di saluti in adulti e bambini, esattamente come accade in oriente.
Stefania (Isabella Ragonese) non trova pace, e cerca delle risposte a questa follia della guerra, che purtroppo non ne ha. Parte per rincorrere dei fantasmi, venendo a conoscenza di un mondo di cui sentiamo parlare solo al telegiornale, ma non abbiamo idea di come sia davvero la realtà di quei posti. Anche il regista, che ha trascorso un mese in quei luoghi insieme agli sceneggiatori, ha totalmente cambiato la sceneggiatura, rendendosi conto che non era credibile.
Due mondi legati
La protagonista di Una storia sbagliata compie un viaggio soprattutto dentro se stessa, per ritrovarsi. Quando si subisce un forte trauma, scatta qualcosa dentro, una difesa per cui si alza un muro che non fa filtrare più nulla, ed è proprio ciò che accade a Stefania, che non riesce a provare alcun sentimento a tutto la bruttura che la circonda, ed il burka che lei indossa è proprio il simbolo di questo scudo, dove lei guarda tutto attraverso queste piccole fessure per gli occhi.
Non riesce a concepire che potrebbe morire da un momento all’altro, anzi forse inconsciamente lei e come se lo fosse dal momento della perdita del suo amore. Soprattutto non riesce a capire Roberto, che quando era in Iraq voleva tornare da lei, e quando tornava desiderava partire, perché la guerra ti cambia dentro e non puoi condividere questo sentimento con una persona che non ha vissuto la tua stessa esperienza.
I luoghi in cui si è filmato sono in Tunisia, inizialmente si doveva girare a Nassiria, ma gli è stato sconsigliato per il clima e perché c’è stato un attentato due giorni prima di girare proprio in quei luoghi. In conclusione non ci sono parole per descrivere Una storia sbagliata, bisogna solo viverlo attraverso le immagini.