Anche questa settimana ritroviamo un regista già ospite della rubrica dei registi emergenti. Avevamo lasciato Stefano Simone con l’uscita in dvd del suo Una vita nel mistero, film sulla storia di due devoti di Padre Pio la cui vita viene sconvolta da eventi soprannaturali. Oggi lo ritroviamo con un horror dal titolo molto particolare: Unfacebook.
Unfacebook
Un giovane prete, stanco di tutte le cattiverie ascoltate in confessione decide di usare i suoi studi di ipnosi e le conoscenze informatiche per convincere tre peccatori ad uccidersi. Poi, grazie alla nuova chat ‘Unfacebook’ molto usata dai ragazzi, costituisce un esercito di vendicativi Cavalieri Templari. Intanto l’ispettore del paese deve scoprire il motivo di tutti questi omicidi/suicidi.
Secondo lungometraggio di Stefano Simone, Unfacebook è un horror/thriller ben strutturato e con molti punti di forza. Interessante la scelta di saturare i colori, che rende le immagini asettiche, quasi a voler significare l’assurdità del mondo in cui viviamo, forse solo un pò troppo enfatizzata in alcuni punti.
Realistiche e disturbanti le scene delle morti (d’effetto quella dell’evirazione del pedofilo) supportate dalle musiche ossessive e nervose di Luca Auriemma. Bravi i due protagonisti Paolo Carati e Giuseppe La Torre, rispettivamente il prete ed in commissario, così come anche tutti i ragazzi ‘ipnotizzati’ da internet. Un pò meno il resto del cast,in particolare alcuni personaggi femminili, la cui recitazione risulta troppo calcata.
Le domande al regista
Ciao Stefano e bentornato su cinemio. Ci eravamo lasciati con l’uscita in dvd del tuo primo lungometraggio Una vita nel mistero. Com’è andata?
Sono state gia’ vendute diverse copie nei mesi di luglio e agosto: per sapere il rendiconto preciso bisognera’ attendere la fine dell’anno. Spero comunque per il meglio…
Nella nostra prima intervista stavi per girare Unfacebook ed eccoci qui a parlarne. Vuoi raccontarcene la genesi?
Avevo da tempo l’idea di realizzare uno zombimovie senza zombi; con l’esplosione delle chat e dei social network – ed in particolare proprio di facebook – avevo deciso che il virus che avrebbe contagiato le vittime (in questo caso gli adolescenti) sarebbe stato proprio internet.
Non potendomi cimentare nella stesura della trama per via dei miei altri progetti, ho passato l’idea all’amico scrittore Gordiano Lupi, il quale ha scritto in pochissimo tempo il racconto Il prete. Cosi’ abbiamo scritto la sceneggiatura e girato il film in un mese.
Unfacebook è un horror/thriller ma la storia gira ancora una volta attorno alla chiesa e alla fede. Sono temi che ti stanno molto a cuore?
Sinceramente con questo film non avevo intenzione di parlare di religione e fede. Se l’ho fatto e’ stata una cosa involontaria. Non a caso, l’idea di usare un prete come “mad doctor” e’ stata di Gordiano Lupi.
Unfacebook è il tuo secondo lungometraggio. Cosa è cambiato rispetto al primo? Ti sei sentito più pronto? Ci sono state minori difficoltà?
Nessuna difficolta’ in particolare. Non e’ cambiato quasi nulla, a parte che ho realizzato con una troupe completamente nuova. Sul set ero ancor piu’ padrone di me stesso rispetto al primo film. Gia’ prima di realizzare Una vita nel mistero mi sentivo pronto per un lungometraggio.
In unfacebook è sicuramente di molto effetto la scelta della saturazione delle immagini. Vuoi spiegarcene il motivo?
Ho deciso di utilizzare quel tipo di fotografia per diversi motivi: il primo, proporre gli stessi colori di facebook (il blu e il bianco). Secondo, creare un’atmosfera futuristica e, nello stesso tempo, fredda e asettica che esaltasse molto il degrado urbano. Il tutto, per dare anche al film il look moderno da videoclip perfettamente in linea con lo stile di ripresa molto nervoso.
E ora parliamo della distribuzione. Quali sono i programmi per Unfacebook? Come pensi di mostrarlo al grande pubblico?
Lo sto iscrivendo ai vari festival del settore ed e’ stato proposto alla Terminal Video per la distribuzione in dvd: spero di darti al piu’ presto la buona notizia!
Per concludere una mia curiosità sul finale. Cercando di non svelare molto puoi spiegarci il motivo per cui non racconti nei dettagli l’epilogo della storia?
Il motivo è questo: ho voluto creare un finale in modo tale che ogni spettatore potesse trarre le proprie conclusioni.
E con questa risposta terminiamo l’intervista a Stefano Simone facendogli un in bocca al lupo per il suo nuovo lungometraggio Unfacebook.
L’intervista audio a Stefano Simone
ascolta l’intervista a Stefano Simone che parla dei suoi due lungometraggi
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