Registi emergenti: ‘La visita’ di Marco Bolla, vincitore di Cinethica

Oggi facciamo una chiacchierata con il regista Marco Bolla che con il suo cortometraggio La visita ha vinto il festival Cinethica – energia diversamente rinnovabile.

Marco Bolla, è diplomato presso l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio, città in cui è nato. Ha realizzato backstage di serie televisive, campagne pubblicitarie, video d’arte e due cortometraggi: La festa di Anna (2011) e La visita (2012). Attualmente sta curando la post-produzione del documentario Living Shanghai, ritratto della Cina moderna, attraverso il racconto di sei diversi lavoratori.

la visita cortometraggio

La visita

Una coppia va in un istituto psichiatrico a trovare il figlio. La madre, particolarmente possessiva, è molto tesa. Ma le cose non sono sempre come sembrano…

Marco Bolla con il suo cortometraggio La visita riesce a raccontare la malattia con un sorriso e, grazie ad un uso magistrale del montaggio, che confonde reale e surreale, e ad una solida sceneggiatura, stupisce e disorienta lo spettatore fino al colpo di scena finale. Bravissimi i protagonisti in particolar modo l’attrice Erika Blanc sul cui viso così espressivo si sofferma spesso la macchina da presa.

Le domande al regista

Ciao Marco, benvenuto su cinemio. Senza svelare molto, iniziamo dal soggetto del cortometraggio: come sei arrivato all’idea del corto?

L’idea del corto nasce dalla testimonianza di una mia amica, Carla, che lavora come infermiera presso una struttura per disabili psichici. E’ stata lei a parlarmi di una mamma che ogni fine settimana faceva visita al figlio quarantenne e durante questi incontri si comportava e parlava con il figlio come se avesse a che fare con un bambino di pochi anni.

Mi è piaciuto trarre spunto da questo racconto per scrivere una storia breve che, con i toni del surreale e del grottesco, raccontasse di speranze materne disattese e di incapacità di accettare i figli per quello che sono. Dovevo poi preparare il mio film di fine Accademia e il soggetto mi sembrava realizzabile e produttivamente sensato.

E come hai lavorato con Matteo Contin per la stesura della sceneggiatura?

Matteo, ai tempi della scrittura, era mio compagno di Accademia. E’ un critico cinematografico, oltre che grande lettore, ed ha una sensibilità per la scrittura cinematografica non comune. Lui ha saputo ascoltare ed accettare i miei punti di vista. Tuttora stiamo collaborando a nuovi progetti.

la visita erika blanc

L’attrice Erica Blanc

Un grande contributo alla riuscita del corto è sicuramente dato dai protagonisti, in particolare dall’attrice Erika Blanc. Come l’hai scelta e come hai lavorato con lei per la costruzione del personaggio?

Il corto l’abbiamo scritto pensando ad Erika nel ruolo della madre: non la conoscevo e non sapevo come sarei arrivato a lei ma continuavo a ripetere a Matteo, e a me stesso, che avrebbe avuto senso girare La visita solo se la Blanc avesse accettato la parte. Così è stato.

Sono riuscito ad avere il suo contatto tramite l’aiuto regia di Pupi Avati e l’agente di Erika: quando l’ho chiamata ero emozionato ed ho provato felicità quando, dopo le presentazioni, lei mi ha detto ‘Allora Marco quando giriamo questa cosa?’, in quel momento infatti, ho capito che il corto sarebbe stato – realmente – ciò che avevo desiderato.

Prima di girare siamo stati a casa di Erika che ai tempi viveva in una bellissima villa sull’appennino emiliano, con un esercito di cani, ed insieme a Matteo, seduti ad un tavolo all’aperto, con una bottiglia di vino bianco appena stappata, abbiamo fatto la ‘lettura’ della sceneggiatura. Poi lei ha preso a raccontarci della sue esperienze cinematografiche ed io sono rimasto lì ad ascoltarla, in silenzio, emozionato.

Come sono andate le riprese? Ci sono degli aneddoti che ti va di raccontare?

Quando è arrivato il momento delle riprese mi sono sentito come ‘sollevato’ e più tranquillo: il lavoro duro e le preoccupazioni produttive infatti appartenevano ormai ai mesi precedenti. Ci sono voluti circa sei mesi per preparare il corto (senza contare il tempo per le varie stesure della sceneggiatura) tra ricerca delle location, autorizzazioni, casting ed altro.

Chi gira un corto deve anche sobbarcarsi una serie di problemi produttivi che rischiano di distogliere la concentrazione e le forze alla regia vera e propria. Girare il corto, comunque, è stato possibile grazie all’aiuto di tanti professionisti – fonico, scenografa, direttore della fotografia – che hanno accettato di dare il proprio contributo in modo disinteressato. Un supporto determinante per girare in pellicola l’ho avuto, poi, da Kodak.

Tornando alle riprese ti posso dire che girare con Erika non è stato difficile: lei mi ha insegnato che più una persona è di valore, più è semplice e disponibile.

Un aneddoto – anche se personale e non legato alle riprese ma alla post produzione – te lo posso comunque raccontare: subito dopo le riprese mi trovavo al laboratorio di un’importante società che post–produce molta della pubblicità che si gira a Milano e che si è occupata, grazie a Kodak, della ‘color correction’ del mio corto, quando, mentre stavo aspettando, ho visto scorrere su un monitor del laboratorio i primi piani di Erika nel mio corto accanto al ‘girato’ di una pubblicità con George Clooney, visualizzato sul monitor lì vicino : in quel momento ho avuto come l’impressione che quello che avevo girato avesse realmente un valore ‘oggettivo’ e che ormai le mie immagini avessero come reale destinatario il pubblico.

So che l’esperienza del festival Cinethica a Bari è stata per te molto interessante. Vuoi raccontarci com’è andata? Ci sono stati complimenti o momenti particolari che ti sono rimasti più nel cuore?

A Bari ho trovato delle persone squisite che hanno avuto la forza di impegnarsi in progetti importanti. Il mio ringraziamento particolare va agli organizzatori del Festival, Michele e Valentina, per la loro disponibilità e cortesia. La serata conclusiva è stata molto bella – con un pubblico numeroso non così scontato per un festival di corti. E’ stato molto gratificante – quasi un piccolo premio aggiuntivo – parlare con la presidente di Giuria Angela Saponari e capire che lei aveva capito il senso del mio lavoro, ciò che volevo raccontare e ‘come’.

E per concludere una domanda sul futuro. Dove potremo vedere ‘La visita’? E c’è già un nuovo progetto nel cassetto?

Negli ultimi due anni La visita è stata ospitata in diversi festival in Italia e all’estero ed è stata proiettata anche in sala, cosa a cui tenevo in modo particolare. Il corto sta ancora partecipando ad altri festival ma, in questo momento, ho cominciato a scrivere il soggetto di un nuovo corto che vorrei girare quanto prima, magari in Puglia, ne sarei molto contento.

Il regista Marco Bolla

Il regista Marco Bolla

Ringrazio il regista Marco Bolla per la sua disponibilità e gli faccio un grande in bocca al lupo per i progetti futuri.

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