Opera prima del regista Michele Alhaique, giovane attore che abbiamo recentemente visto nei film Qualche Nuvola di Saverio Di Biagio, Cavalli di Michele Rho e Benvenuto Presidente di Riccardo Milani, presente nella sezione Orizzonti della 71esima mostra internazionale del cinema di Venezia.
Senza nessuna pietà
Oramai sono molti gli attori che decidono di passare dietro la macchina da presa. Questo debutto lo fa con un noir, che strizza l’occhio ad un cult degli anni ottanta No Mercy (Nessuna Pietà) di Richard Pierce.
Il protagonista è Domenico, per gli amici Mimmo, interpretato da Pierfrancesco Favino, che per calarsi nella parte ingrassa di 20 chili, trasformando il proprio corpo per entrare nella psicologia del suo personaggio di uomo che ha problemi di autostima, succube di una famiglia di malavita di cui lui non vuole far parte e cerca sempre di non entrare nelle dinamiche. Un giorno gli viene chiesto di prelevare una ragazza, Tania (Greta Scarano, che ha lavorato con il regista nel film Qualche nuvola), la quale con il suo carattere dirompente lo riesce a far affezionare a lei. Mimmo è un gigante buono, il suo personaggio riesce subito a catturati ed è naturale essere dalla sua parte, finalmente un anti eroe che sta dalla parte dei buoni. Nonostante si possa intuire la trama, le immagini riescono a catturarti, ed ha quella freschezza dell’opera prima di un regista che ha voluto fortemente raccontare questa storia. Lo stesso Favino ha creduto in questo film, tanto da volerlo finanziare come produttore.
Il cast è completato da attori davvero eccellenti: Claudio Gioè, che dopo il film La mafia uccide solo d’Estate di Pif, è ritornato a lavorare sul grande schermo, e qui ha un ruolo molto complesso, una persona dalla doppia personalità, Adriano Giannini nella parte del cugino in un ruolo molto cattivo, e Ninetto Davoli, il capoclan.
La macchina da presa segue i protagonisti con questi primi piani stretti sui volti quasi a volerne carpire i pensieri, e si unisce ad un montaggio che ti guida ad entrare in questa atmosfera della periferia romana molto violenta, proprio come fa intendere il titolo del film. Nessun rispetto per la persona umana, esiste solo l’onore, il codice se ti metti contro la famiglia la pena è la morte. La fotografia è molto ben curata, ed anche la sceneggiatura ha dei dialoghi molto credibili.
Sono sicura che il pubblico amerà questa storia romantica e che riuscirà a coinvolgersi attraverso lo schermo.
Trailer e video del film