Per la regia di Saverio Di Biagio, arriva oggi al cinema la commedia sentimentale “Qualche nuvola” che, con leggerezza e delle ottime interpretazioni, racconta una storia d’amore piena di dubbi ed incertezze ad un passo dall’altare in un Italia in cui la precarietà non riguarda solo l’ambito lavorativo. Purtroppo.
La trama
In una Roma di periferia e lontana da turisti e strade imperiali troviamo Diego (Michele Alhaique), ragazzo fidanzato da dieci anni con la figlia della dirimpettaia, Cinzia (Greta Scarano), con cui ormai è prossimo alle nozze.
Entrambi vivono in un quartiere, quello del Quadraro, in cui le scelte per il tuo futuro sono semplici: o lavori duramente o vai avanti con furti e spaccio. Se il migliore amico di Diego, Ivan (Primo Reggiani), ha scelto la seconda via, quest’ultimo è muratore e vive di precarietà. Quando il suo datore di lavoro (Pietro Sermonti) gli fornisce un lavoro extra per pagarsi le spese del matrimonio, Diego accetta.
In questa occasione incontra Viola (Aylin Prandi) per il quale avrà più di una tentazione. Allora inizieranno i dubbi e le incertezze sul da farsi, se dare una vera e propria svolta alla sua vita, allontanandosi da tutte le convenzioni e gli obblighi e ricominciando con Viola o se continuare la relazione con Cinzia portandola all’altare…
Regia e interpreti
Il film è l’esordio alla regia di Saverio Di Biagio che supera sufficientemente la prova grazie ad una sceneggiatura (scritta dallo stesso regista in collaborazione con Beba Slijepcevic e Massimo De Pascale) alla base fresca seppur contenente alcuni buchi e sottotrame semi-inesplorate che rendono il film nel complesso più un’insieme di spunti di riflessione sulla situazione italiana odierna, ma ancor più sul ruolo dell’uomo e della donna nella nostra società.
Un punto a favore di certo è il risultato recitativo degli attori, ritrovatosi all’interno di un’opera corale: oltre all’ottimo Giorgio Colangeli (100 metri dal paradiso; Romanzo di una strage), un frizzante Primo Reggiani (Scrivilo sui muri; Baciami ancora), un ottimo Michele Alhaique nel ruolo del protagonista Diego (Che bella giornata; La prima linea), Greta Scarano al suo esordio cinematografico (Squadra antimafia; I liceali 3) ed una divertente partecipazione di Elio Germano (Diaz; La nostra vita).
La sceneggiatura
Quello che non funziona nella sceneggiatura, come già accennato, sono soprattutto alcune sottotrame e la profondità di alcuni ruoli rispetto ad altri. Se la trama segue maggiormente il filone della commedia sentimentale, aggiunge anche realtà di precarietà lavorativa che riguardano le vecchie quanto le giovani leve.
E il discorso prosegue pure bene, con profondità ma senza dimenticare la leggerezza della commedia. Eppure poi non giunge a nessun verdetto, lasciando ogni cosa in sospeso.
Allo stesso modo un’altra “imperfezione” riguarda il ruolo di Viola (Aylin Prandi), l’amante di Diego che, avendo un personaggio solo di presenza fisica ma senza profondità emotiva alcuna risulta semplice per lo spettatore appoggiare la prospettiva molto più elaborata della moglie Cinzia piuttosto che le motivazioni o le scelte del personaggio di Viola.
Trailer del film:
Al di là di tutto, rimane una commedia più che godibile, dalla buona fotografia e dall’ottimo ritmo dolceamaro su un’Italia tutta da raccontare, dove la precarietà regna padrona ma le possibilità di vivere, di star bene con ciò che sia ha e di andare avanti per la propria strada rimangono comunque. Malgrado tutto. E qui quest’Italia è raccontata con leggerezza e spirito e, nell’insieme, il prodotto funziona. Ecco allora perché vale il prezzo del biglietto. Una volta tanto.
Intervista ai protagonisti Michele Alhaique e Greta Scarano:
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