Rosa

Rosa: il cammino di una donna verso la consapevolezza di sè

Esce il 18 settembre Rosa, film di Katja Colja che vede per la prima volta l’attrice barese Lunetta Savino in un ruolo da protagonista sul grande schermo. Il film è stato presentato in anteprima al BIF&ST 2019 con un ottimo riscontro di critica e pubblico.

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In un appartamento arredato in puro stile Seventies con carta da parati ai muri e pesanti tendaggi e un’atmosfera cupa e crepuscolare vivono Rosa, pugliese e suo marito Igor (Boris Cavazza) sloveno. Siamo a Trieste.

L’apparente armonia generata dalla notizia durante un pranzo familiare dell’imminente matrimonio religioso della figlia Nadia è in realtà solo un pallido raggio di sole nella grigia esistenza della coppia, insieme da quarant’anni ma ormai svuotata.

A essere ormai priva di ogni stimolo è principalmente Rosa, che ciabatta per le stanze vuote del suo appartamento sciatta, coi lunghi capelli quasi bianchi e le rughe evidenti.

A spegnere ogni briciolo di vitalità in quella che, come si evince in seguito era stata una donna forte e intraprendente, è stata la morte improvvisa della figlia minore Maja, scomparsa in barca appena diciottenne.

Rosa non riesce ad elaborare fattivamente il lutto a differenza di Igor che cerca invece di riflettere e di reagire al dolore che lo ha colto con maggiore forza d’animo. Solo l’incontro con un’amica e collaboratrice della figlia contribuirà a dare a Rosa la spinta per la positiva svolta e per un suo cambiamento interiore.

Il trailer del film

https://www.youtube.com/watch?v=7yg90EbI4sY

La pellicola della Colja apparentemente di semplice struttura in realtà offre molteplici spunti di confronto e di riflessione.

In primis l’importanza delle ideologie poiché i due coniugi tengono sui loro rispettivi comodini i busti di Lenin e di Tito. Quest’ultimo per Igor rappresenta un punto fermo tanto da giungere alle lacrime quando il dittatore slavo è venuto a mancare nel lontano 1980.

Trieste, terra di confine fa anche da spartiacque tra la coppia con Rosa, ancorata alle sue origini meridionali e suo marito, apparentemente tutto d’un pezzo che usa però lo sloveno per esprimere i suoi sentimenti forti.

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Il cast di Rosa al BIF&ST 2019

L’elaborazione del lutto e il modo distinto di affrontare la tragedia interiore che ad esso inevitabilmente segue è un altro punto importante dell’intreccio. Rosa muore assieme a sua figlia Maja e solo con un lungo cammino giunge a deviare positivamente il suo male di vivere.

La consapevolezza di sé è un’altra importante tematica della vicenda.

Grazie a Lena, la parrucchiera amica della figlia defunta, Rosa entra in un mondo per lei nuovo ed inesplorato e imparando a piacersi per piacere e ad aiutare altre donne nello stesso percorso, inizia un cammino quasi catartico che la porta a fare pace con se stessa e col mondo.

A tratti cupo ma a volte anche leggero e romantico, Rosa premia soprattutto l’interpretazione di Lunetta Savino che ha saputo entrare in maniera totalizzante nel suo personaggio fino a farlo completamente suo. Una bella prova da protagonista debuttante giunta in età non verdissima a dimostrazione dell’importanza dei ruoli femminili principali nelle pellicole interpretati non solo da donne non oltre i quaranta anni.

Leggi l’articolo dedicato alla presentazione del film al BIF&ST 2019 con gli interventi della regista e delle protagoniste.

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