Registi emergenti: intervista esclusiva a Paolo Briguglia per ‘Chiamatemi Ishmael’

Siamo orgogliosi ed onorati di ospitare oggi, nella rubrica dei registi emergenti, l’attore Paolo Briguglia, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa con il cortometraggio Chiamatemi Ishmael, presentato in concorso nell’edizione 2012 del BIF&ST.

Nato Palermo il 27 maggio del 1974, lascia la facoltà di Lettere Antiche, per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, dove si diploma nel 1998. Da allora alterna lavori teatrali con quelli televisivi e cinematografici, tra i quali ricordiamo Workers – pronti a tutto, Basilicata coast to coast, La cosa giusta, Baarìa, I cento passi, Buongiorno, notte.

Chiamatemi Ishmael è il suo primo cortometraggio da regista.

I protagonisti Nina Torresi e Youssupha Thiam

Chiamatemi Ishmael

Ismail (Youssupa Thiam), un ragazzo senegalese, è appena arrivato a Palermo insieme al suo amico Samba, con la speranza di una vita migliore. Tra giochi da ragazzi e piccoli lavoretti, incontra Maria (Nina Torresi), una giovane italiana. I due si innamorano  e vorrebbero vivere insieme ma il loro desiderio si scontra con i pregiudizi della famiglia di Maria, in particolare del padre (Paride Benassai)…

Per la prima volta dietro la macchina da presa, Paolo Briguglia sembra davvero a proprio agio nel dirigere attori più navigati (come i bravissimi Nina Torresi e Paride Benassai) e giovani esordienti (in particolare il protagonista Youssupa Thiam). Ben girato e con una straordinaria fotografia che riesce a valorizzare le bellezze, così poco viste al cinema, di Palermo (da citare in particolare la coloratissima scena del mercato), Chiamatemi Ishmael racconta con intensità una contrastata storia d’amore, vera ma anche specchio di situazioni che sempre più frequentemente vediamo in Italia.

Paolo Briguglia sul set del corto

Le domande al regista

Ciao Paolo. Innanzitutto ancora grazie di aver accettato di essere nostro ospite. La prima domanda sorge spontanea: tu sei un attore ormai affermato. Come mai questo desiderio di cimentarsi dietro la macchina da presa?

Dopo tanti anni di lavoro sul set mi sono accorto di avere un grande desiderio di farlo, di provarci. Così, quando mi è stata raccontata questa storia, che è una storia vera, mi sono messo subito al lavoro perché mi sembrava la storia giusta.

Soggetto e sceneggiatura sono tue in collaborazione con Valter Lupo. Com’è nata l’idea del corto e come mai la scelta di un tema sociale?

Come dicevo prima è una storia vera. Mi sembrava che nel nostro cinema il tema dell’immigrazione fosse stato affrontato finora con toni giustamente drammatici ma senza quell’allegria quella saggezza e quella gioia di vivere che viene trasmessa dai veri protagonisti di questa epopea quando ti raccontano la loro storia. In più la storia si svolge a Palermo, la mia città, di cui volevo restituire la luce e la naturale propensione all’accoglienza.

L'attore Paride Benassai

Parliamo del cast: insieme ad attori più navigati come Nina Torresi e Paride Benassai, troviamo Youssoupha Thiam, forse alla sua prima esperienza come attore. Com’è stato lavorare con loro?

Bello!  È stato molto emozionante dirigere degli altri attori, da attore… E naturalmente come ogni regista, avevo bisogno di attori di cui fidarmi, attori che mi sembravano perfetti per questi personaggi, e che mi aiutassero a coinvolgere Thiam che era alla sua prima esperienza.

Essendo un attore, come hai impostato con loro il lavoro di costruzione del personaggio?

Abbiamo fatto molte prove… e poi mi sono lasciato trasportare dai ragazzi senegalesi, dai loro racconti, dalle loro improvvisazioni sul set. Gli ho chiesto diverse volte di improvvisare, perché non essendo attori riuscivano a immedesimarsi completamente nelle situazioni solo lasciandosi andare ed esprimendosi con parole loro piuttosto che con quelle della sceneggiatura.

Il protagonista Youssupha Thiam

Sei palermitano e come location del tuo corto hai scelto proprio la tua città. Come mai?

Palermo è sempre stata la città in cui si raccontano le storie della mafia! E il mare? E questo sole accecante che la fa sembrare una città del Nord Africa? E tutta la bellezza? Mi piacerebbe in futuro poter scrivere una commedia brillante ambientata Palermo!

Pensi che il sud, come le sue storie, sia poco valorizzato al cinema?

Non penso questo, ma credo che rappresenti sempre un luogo simbolicamente abitato da passioni violente e perlopiù criminali… Insomma nel nostro cinema rischia di diventare uno stereotipo questo sud!

L'attrice Nina Torresi

Il corto era in selezione al BIF&ST. Qual’è stato il riscontro di pubblico che hai ottenuto, in generale, durante le proiezioni del corto?

Sono stato molto soddisfatto. C’erano le risate al punto giusto, e l’attenzione necessaria per il resto del film. Per il resto… Che posso dire? È la mia prima esperienza e sono consapevole anche dei limiti di questo cortometraggio, ma sono molto molto contento del risultato!

Ed i complimenti più belli che hai ricevuto?

C’è sempre un grande scarto fra le reazioni di un normale pubblico e quelle degli addetti ai lavori, e purtroppo il pubblico di un cortometraggio è quasi sempre di addetti ai lavori! Il pubblico “normale” che ha visto il cortometraggio lo ha apprezzato molto, si è emozionato, lo ha trovato molto coinvolgente. Gli addetti ai lavori, che fossero amici o giurie, hanno sempre avuto molto da ridire o hanno sempre mosso molte critiche! Ma va benissimo così, credo di avere appena incominciato.

E ora uno sguardo al futuro. Quali sono i tuoi progetti? Hai nel cassetto qualche altra idea come regista?

Il lavoro di regista mi è piaciuto moltissimo, mi sono sentito a mio agio sul set, forse più da regista che come attore! Attualmente sto lavorando a una storia, alla stesura del soggetto, e vediamo come va a finire!

Paolo Briguglia sul set del corto

Prima di concludere ringrazio ancora Paolo Briguglia per la sua disponibilità e spero di averlo presto ancora ospite di questa rubrica per un nuovo interessante ptogetto.

 

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