Seconda parte dell’intervista a Lorenzo Lombardi, regista di In the market, interessante film horror in questi giorni al cinema. Dopo averci raccontato la genesi del film e le sue ispirazioni, oggi ci parla di come lo ha portato nelle sale e dei suoi progetti futuri.
Le domande al regista
Il film è del 2009 ma esce solo ora: vuoi raccontarci il travagliato percorso del tuo film?
Il film ha partecipato al suo primo festival nell’ottobre 2009 ed è stato girato nel luglio del 2008. Arriviamo dopo tre anni al cinema, periodo un po’ lungo, ma non per niente inusuale. Un film che è partito dal basso, facendo la gavetta. Ha partecipato a numerosi festival ed è stato visto da molti critici. In the market si è fatto le ossa vincendo vari premi in giro per il mondo e riscuotendo il consenso di pubblico e critica.
Oggi è pronto per andare al cinema con un’uscita nazionale. Un percorso duro e faticoso che mi ha visto coinvolto ogni giorno dal 2007 (periodo di stesura della sceneggiatura) ad oggi. Il percorso è stato travagliato, perché ho voluto proporre il film a tutte le major distributive italiane, prima di tentare il grande salto da solo. Non ho avuto nessuna risposta, neanche di non interesse.
In the market ha avuto proposte distributive all’Estero, ma mai in Italia. Ho voluto, assieme al mio staff, investire in noi stessi e non lasciare vano il nostro lavoro. Abbiamo rimboccato le maniche e oggi siamo riusciti a regalare al film e a tutti gli spettatori che decideranno di vederlo, una degna distribuzione in tutta Italia.
In questi due anni di pausa forzata hai avuto qualche ripensamento sul film? C’è qualcosa che avresti cambiato?
Beh, quando passa così tanto tempo da quando si è finito il montaggio di un film, qualche ripensamento lo si ha sempre. Perlomeno è facile che accada. Se uno sapesse che il proprio film è sempre in sala di montaggio, sarebbe in continuo a modificare, abbellire. Ad un certo punto, bisogna prendere coraggio e si deve obbligatoriamente tagliare questo cordone ombelicale che tiene legato il regista al proprio figlio/film.
Dalla versione originale del film, ho apportato delle modifiche. Dei tagli. Mi sono confrontato con dei grandi del cinema horror italiano, come Sergio Stivaletti, Ruggero Deodato, Sergio Martino e vedendo il film abbiamo visto ciò che poteva appesantirlo. I loro consigli sono stati utilissimi e hanno giovato al film.
Dal 5 agosto vedrete al cinema un film che ha nuove animazioni dei titoli di testa e di coda, tre nuove canzoni nella colonna sonora, e una parte inziale (quella road-movie) più snella e frizzante. Voglio rassicurare tutti gli amanti dello splatter: non ho tagliato nessuna sequenza horror!
Del film sei regista, sceneggiatore e produttore: come hai gestito al meglio i tre ruoli e quali difficoltà hai incontrato?
Quando un regista è anche produttore di un film si hanno pregi e difetti. I pregi sicuramente sono quelli di poter realizzare quello che ti sei prefissato senza censure artistiche, al tempo stesso i difetti sono quelli di essere cosciente dei problemi del budget, ivi comprese tutte le preoccupazioni ad esso correlate. Nei progetti che ho realizzato sino ad oggi, spesso sono stato sceneggiatore, regista e produttore.
È un legame che oramai ho assimilato bene, anzi mi sembrerebbe strano se fosse diversamente. In In the market essere lo sceneggiatore mi ha fatto molto piacere e ha dato libero sfogo alle mie idee sugli avvenimenti ed i dialoghi del film.
Contemporaneamente conoscere bene la sceneggiatura e scriverla rende il lavoro del regista molto più semplice e fluido, perché si sa con esattezza l’ordine degli eventi, i cambi di scena, le problematiche interne dei personaggi, etc.
Essendo anche il produttore, ci si trova ogni giorno di set a dover prendere decisioni monetarie importanti e quindi di grande responsabilità. Si ha fra le mani la sorte del film stesso e ogni sbaglio su decisioni affrettate o poco ponderate, può essere letale, specie per progetti low-budget!
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Nel futuro ci sono senz’altro due progetti distributivi in corso. Uno è la distribuzione di Ecce Qoelet, film per la regia di N. Santi Amantini che Eleonora Stagi ed io abbiamo prodotto con WHITEROSE PICTURES. Il film è stato montato nei nostri studi in Umbria e in questo momento è in post-produzione audio. Uscirà nel 2012.
Un altro progetto ambizioso e sempre distributivo, vorrebbe essere quello di poter dare luce cinematografica, portando al cinema, film italiani e non, prevalentemente indipendenti che rischiano di rimanere nel sottosuolo di un mercato chiuso.Vorrei poter dare vita ad una distribuzione di titoli interessanti ed alternativi, progetti di giovani registi che hanno talento, ma non riescono a raggiungere la sala. Mi piacerebbe molto poter concretizzare questo sogno.
In ultimo, ma non da meno, un mio prossimo film, che cominceremo a scrivere da metà settembre. Per il momento abbiamo numerosi incipit, tutti molto validi, ma ancora non abbiamo scelto quale di questi diventerà il nostro prossimo film.
Termina qui l’intervista del giovane e vulcanico Lorenzo Lombardi. Noi di cinemio gli facciamo un grosso in bocca al lupo e invitiamo tutti i lettori ad andare al cinema a vedere il suo film In the market.