Film Italiani al cinema: I primi della lista

Esce oggi al cinema I primi della lista, primo lungometraggio dell’italo-inglese Roan Johnson. Tra gli interpreti Claudio Santamaria e gli esordienti Francesco Turbanti e Paolo Cioni.

I primi della lista

di Davide Cinfrignini

1 Giugno 1970: Pino Masi (Claudio Santamaria), un giovane cantautore pisano, riceve una notizia sconvolgente, sembra infatti che in Italia stia per scattare un colpo di stato come quello dei colonnelli in Grecia del 67′. Insieme a lui ci sono due liceali ad un passo dal giorno della maturità che quel giorno stanno suonando con lui, Renzo Lulli (Francesco Turbanti) e Fabio Gismondi (Paolo Cioni).

I tre decidono di compiere un atto estremo, per salvarsi e per preservare le memorie di un Italia schiava di un Nuovo Fascismo. Scappano dal paese e decidono di rifugiarsi  in Jugoslavia, poi optano per l’Austria.

Un solido film tratto da una storia vera

Il golpe dei colonelli in Grecia nel 1967 è all’origine di un’ossessione (realistica) tutta italiana, quella che il colpo di Stato attuato da una giunta militare potesse avvenire anche nel nostro paese, con tutte le conseguenze atroci che ne conseguirebbero per i dissidenti. A Pisa il 1 Giugno del 70′, tre giovani ragazzi vengono raggiunti da indiscrezioni (che poi si riveleranno infondate) che indicano la data del 2 Giugno come quella del Golpe militare.

I tre decidono così di espatriare, commettendo un grave errore, che rischia di metterli in un intricata situazione giudiziaria. Roan Johnson, nato a Londra ma che ha vissuto a Pisa gli anni della sua infanzia, firma un opera prima brillante, che non mette lo spettatore di fronte a ricatti emotivi ma si limita a raccontare la stramba avventura di tre giovani ragazzi con cui è facile immedesimarsi.

Sceneggiatura ispirata ad una storia vera (a cui ha collaborato uno dei protagonisti della vicenda, Renzo Lulli) con dialoghi ben dosati e una certa solidità narrativa. In questo lungometraggio la realtà cinematografica riesce a tenere il passo con quella della quotidianeità.

Johnson pone uno sguardo sincero e leggero su un’epoca dolorosa, i cui conflitti interni del paese si sono protratti, come una spina dorsale, fino ad oggi. Senza voler stilare coraggiosi teoremi sociopolitici e senza mettere in croce l’ingenuità dei tre ragazzi, I Primi della Lista fa luce sulle paure portate all’eccesso di un intero movimento giovanile dell’epoca.

Tre giovani ragazzi, ben intepretati da Claudio Santamaria e dagli esordienti Francesco Turbanti e Paolo Cioni, che non hanno scritto la storia ma ne hanno fatto parte, magari anche scalfendola indirettamente con il loro gesto, ingenuo ma estremamente consapevole di una realtà in equilibrio instabile.

Voto : 7

Una curiosità

Una canzone dei titoli di coda è Quello che non ho di Fabrizio De André, cantata da Claudio Santamaria, Francesco Turbanti, Paolo Cioni e dal vero Pino Masi, come omaggio al cantautore genovese e al periodo storico in cui si svolge il film.

1 Giugno 1970: Pino Masi ( Claudio Santamaria), un giovane cantautore pisano, riceve una notizia sconvolgente, sembra infatti che in Italia stia per scattare un colpo di stato come quello dei colonnelli in Grecia del 67′. Insieme a lui ci sono due liceali ad un passo dal giorno della maturità che quel giorno stanno suonando con lui, Renzo Lulli ( Francesco Turbanti ) e Fabio Gismondi ( Paolo Cioni) . I tre decidono di compiere un atto estremo, per salvarsi e per preservare le memorie di un Italia schiava di un “Nuovo Fascismo”. Scappano dal paese e decidono di rifugiarsi  in Jugoslavia, poi optano per l’Austria.
Il golpe dei colonelli in Grecia nel 1967 è all’origine di un ossessione ( realistica ) tutta italiana, quella che il colpo di Stato attuato da una giunta militare potesse avvenire anche nel nostro paese, con tutte le conseguenze atroci che ne conseguirebbero per i dissidenti. A Pisa il 1 Giugno del 70′, tre giovani ragazzi vengono raggiunti da indiscrezioni ( che poi si riveleranno infondate) che indicano la data del 2 Giugno come quella del Golpe militare. I tre decidono così di espatriare, commettendo un grave errore, che rischia di metterli in un intricata situazione giudiziaria. Roan Johnson, nato a Londra ma che ha vissuto a Pisa gli anni della sua infanzia, firma un opera prima brillante, che non mette lo spettatore di fronte a ricatti emotivi ma si limita a raccontare la stramba avventura di tre giovani ragazzi con cui è facile immedesimarsi.  Sceneggiatura ispirata ad una storia vera ( a cui ha collaborato uno dei protagonisti della vicenda, Renzo Lulli) con dialoghi ben dosati e una certa solidità narrativa. In questo lungometraggio la realtà cinematografica riesce a tenere il passo con quella della quotidianeità. Johnson pone uno sguardo sincero e leggero su un’epoca dolorosa, i cui conflitti interni del paese si sono prottrati, come una spina dorsale, fino ad oggi. Senza voler stilare coraggiosi teoremi sociopolitici e senza mettere in croce l’ingenuità dei tre ragazzi, ” I Primi della Lista” fa luce sulle paure portate all’eccesso di un intero movimento giovanile dell’epoca. Tre giovani ragazzi, ben intepretati da Claudio Santamaria e dagli esordienti Francesco Turbanti e Paolo Cioni , che non hanno scritto la storia ma ne hanno fatto parte, magari anche scalfendola indirettamente con il loro gesto, ingenuo ma estremamente consapevole di una realtà in equilibrio instabile.

Voto : 7

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