Registi emergenti: ‘La regola del piombo’ di Giacomo Arrigoni conquista l’estero

Dopo averlo intervistato per il suo interessante cortometraggio Al buio, ritroviamo il regista Giacomo Arrigoni al suo esordio nel lungometraggio: il suo film dal titolo La regola del piombo non è ancora stato distribuito in Italia ma ha già vinto il premio Platinum Remi Award – Independent Theatrical Features/Fantasy Film al 48° WorldFest-Houston Film and Video Festival 2015.

La Regola del Piombo

La Regola del Piombo

La regola del piombo

recensione di Francesca Barile

Una ragazza disadattata che si crea una sua dimensione di socialità, un ex delinquente sospeso tra terra e aldilà a cui è affidata una missione per redimersi e raggiungere la pace , dei bambini “invisibili” presi in ostaggio da una organizzazione criminale e un uomo che riprende le ricerche degli antichi alchimisti.

La regola del piombo è una favola dark che fonde lo stile fantasy a cinematografia di denuncia. Girato in poche settimane con effetti speciali e una recitazione asciutta, il film ha raccolto da subito premi e riconoscimenti. Ottima la prova dei due protagonisti, il comasco Marco Continanza nel ruolo del fantasma del bandito Humphrey e Gledis Cinque che invece è Lara, la ragazza solitaria amica degli spiriti. Varie tematiche prendono fasce diverse di pubblico catturandolo e seguendone le pulsioni.

Nell’attesa che si possa vedere anche in Italia, un plauso al regista Arrigoni.

Intervista a Giacomo Arrigoni

Iniziamo dal tema del film.’La regola del piombo’. Vuoi raccontarcene la genesi?

La storia di La regola del piombo è nata dall’idea di legare tra loro le vicende di tre personaggi invisibili e renderli protagonisti: due bambini rapiti da un’organizzazione criminale (chiamati dai media “bambini invisibili”), una teenager disadatta e senza amici, ignorata dalla società, e… un fantasma, personaggio non visibile per eccellenza! Nel film le loro sorti vengono alla ribalta, mentre ad essere invisibili diventano tutti gli altri personaggi della storia, ossia le persone cieche nei confronti di chi soffre.

la regola del piombo

Una scena del backstage

Perché, per esempio, l’idea di dare una dimensione sovrannaturale alla storia?

La presenza del fantasma ha imposto fin da subito la cornice sovrannaturale, che è diventata un filtro per mostrare in maniera simbolica la realtà umana e per osservarla da un punto di vista diverso. Un grimaldello narrativo che uso in quasi tutte le mie storie. L’invisibilità del film è infatti anche e soprattutto un concetto metaforico, che allude alla mancanza di amore, all’abuso o all’indifferenza subita dalla società.

La storia dello spirito sceso sulla terra per redimersi ha radici ben salde nella letteratura e nella cinematografia. A chi ti sei ispirato?

Ovviamente per scrivere una storia del genere non si può ignorare una lunga serie di archetipi e di illustri predecessori. A livello cinematografico, il personaggio assomiglia agli angeli umanissimi di Wim Wenders, mentre l’ironia di fondo e certe battute alludono – anche esplicitamente – ai Ghostbusters. Il contesto anni 90 e l’amicizia tra lo spirito e la ragazzina richiamano Il Corvo, un film cult quando si parla di ritorni in vita, sotto molti punti di vista.

Le radici letterarie sono molto ampie e variegate, ma posso fare tre nomi che so essere stati di grande ispirazione: Stephen King, Michail Bulgakov e Alejandro Jodorowsky.

Hai voluto occuparti di “bambini invisibili”. Cosa ti ha portato a questa scelta?

Dopo l’associazione di idee legata ai personaggi invisibili da rendere protagonisti, per La regola del piombo mi sono documentato sui “bambini invisibili” e ho deciso che il tema centrale della storia doveva essere legato all’urgenza di far tornare alla luce questi bambini, tramite un atto d’amore che li riportasse in vita. E’ esattamente quello che capita nel film e definisce un messaggio sociale rivolto al pubblico.

la regola del piombo Humphrey

Humphrey (Marco Continanza)

Passiamo alla fase di lavorazione. Ci racconti qualche dettaglio? Per esempio come sono andate le riprese? Quanto è costato il film? Hai avuto qualche difficoltà?

Il film è stato fatto grazie alla passione di molte persone che hanno reso possibile la realizzazione di un miracolo produttivo: pre-prodotto in 2 mesi, girato in 15 giorni (e notti) e post-prodotto in 6 mesi, con un micro-budget che non ha impedito scelte ardite: più di 15 attori tra cui 4 bambini, decine di comparse, effetti speciali digitali e riprese in location assolutamente incredibili, come luna park fatiscenti e ville abbandonate. Un tour de force.

Difficoltà ci sono state, ma nessun ostacolo ha fermato la realizzazione del film. La passione era tale che abbiamo travolto ogni possibile ostacolo.

Ci sono degli aneddoti che puoi raccontarci?

Un momento emozionante: dopo una lunga ripresa sotto il sole d’agosto, gli abitanti del piccolo paese di Pallare (SV), dove abbiamo girato, sono scesi in strada per portare alla troupe succhi di frutta e biscotti.

Qualcuno si è avventurato nei meandri della villa abbandonata dove sono ambientate diverse scene e giura di aver visto almeno un fantasma. Di certo una presenza insolita ha fatto irruzione nel reparto costumi: un pipistrello notturno che ha cercato di rubare alcuni abiti di scena, ma senza successo.

Infine, uno degli attori è rimasto bloccato con la sua jeep su un albero (nascosto tra le foglie)… Un po’ come capita al protagonista di Big Fish!

la regola del piombo Lara

Lara (Gledis Cinque)

Come hai scelto invece i tuoi protagonisti e come hai lavorato con loro?

Conoscevo Marco (Continanza n.d.r.) perché avevo già realizzato uno spot con lui (un commercial per Fox Crime Spagna) e mi era subito piaciuto sia come persona sia come attore. Ho scritto la sceneggiatura con lui in mente. Ciò che mi ha colpito di Marco è la sua grande capacità di esprimere emozioni diverse anche in tempi molto ravvicinati, è molto duttile, è capace di passare con naturalezza da un registro all’altro. Per me poi incarna perfettamente i contrasti che volevo avesse il fantasma: occhi buoni eppure sguardo di ghiaccio, aspetto da uomo duro eppure grande sensibilità. E un’ironia di fondo che lo rende perfetto per interpretare un farabutto dal cuore d’oro.

L’incontro con Gledis (Cinque n.d.r.) è stato segnato dal destino. Non avevo ancora finito di scrivere la sceneggiatura e un giorno attraverso amici comuni Gledis mi ha contattato per caso. Ho riconosciuto subito in lei la Lara della mia storia, anche se come carattere Gledis è molto diversa da Lara. Questo mi ha colpito molto in lei, il lavoro che ha realizzato su se stessa per calarsi in un personaggio distante dal suo vissuto e dal suo essere: una teenager ruvida e un po’ selvaggia che però nasconde dietro la sua corazza un grande bisogno di amore e di amicizia.

Lavorare con Gledis e Marco è stata un’esperienza bellissima e illuminante. Abbiamo dedicato molte sedute alle prove e all’esplorazione di Humphrey e Lara ed entrambi hanno apportato sviluppi e miglioramenti sia ai loro personaggi, sia alla sceneggiatura stessa. Tra loro si è creata un’ottima sinergia e non nascondo che in una delle scene più forti del film, un confronto serrato tra i due personaggi, l’intera troupe alla fine della ripresa aveva la pelle d’oca dall’emozione.

la regola del piombo trama

Marco Continanza e Gledis Cinque

Prima di concludere uno sguardo al futuro. Il film sta girando all’estero e ha vinto già qualche premio. Quando potremo vederlo in Italia?

Speriamo presto. Per La regola del piomboabbiamo un accordo di distribuzione internazionale e ne stiamo vagliando altri. Ma dipenderà dalle scelte dei distributori e dei canali.

la regola del piombo Backstage

Il backstage del film

Hai anche già annunciato il tuo prossimo film dal titolo Resonance Lake. Puoi darci già dei dettagli?

Resonance Lake è un thriller psicologico che strizza l’occhio a Shining e The Others: una coppia in visita a una villa sul lago per una cena al buio scopre che i proprietari conoscono troppi dettagli sulla loro vita, non solo presente e passata, ma anche futura. Il film avrà un cast internazionale accanto all’attrice italiana Erminia Moscato, sarà girato in inglese e prodotto dalla londinese Movilar Pictures con Little Studio Films di Los Angeles a gestire le vendite internazionali.

Giacomo Arrigoni

Il regista Giacomo Arrigoni

Ringrazio Giacomo Arrigoni per la disponibilità augurandogli di portare presto in Italia questo suo interessante film.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *