Registi emergenti: Fish Heads di Salvatore Castellana

Oggi intervistiamo Salvatore Castellana, regista del cortometraggio noir Fish Heads che, da qualche giorno, è anche possibile vedere su internet.

Salvatore Castellana, classe 1978, ha una grande esperienza in video editing ed illustrazione. Ha girato numerosi cortometraggi e Fish Heads è il suo ultimo lavoro.

Fish Heads

Un gangster professionista viene ingaggiato da una banda di pivellini per una rapina. Dopo aver organizzato tutto nei minimi dettagli, la sera del colpo qualcosa va storto…

Girato in modo volutamente frammentario, quasi fosse un puzzle che, con molta maestria, il regista lascia in mano allo spettatore, Fish Heads è un thriller accattivante con un cast ben fornito. Bella ed originale la storia, dalla sceneggiatura solida, valorizzata da un montaggio ricco di salti temporali che come in un labirinto vorticoso ci trasporta verso il finale inaspettato. Interessante anche la fotografia in un bianco e nero intrigante che ricorda i noir anni ’50 ma che ci riporta al presente grazie ai dialoghi crudi e realistici, seppur a volte un pò surreali. Molto bravo il protagonista sul cui volto molto espressivo si sofferma spesso la macchina da presa.

Le domande al regista

Ciao Salvatore, benvenuto su cinemio.it. Del corto sei regista ma anche autore del soggetto. Come sei arrivato a questa storia così particolare?

L’idea è nata qualche anno fa dopo aver ultimato la mia prima sceneggiatura: un lungo, un thriller pieno di humour nero e azione. Avevo bisogno di realizzare qualcosa di più concreto, di mettermi alla prova su qualcosa che avrei potuto girare senza dover cercare finanziamenti. Prima di trovare l’idea giusta ho lavorato su altri cortometraggi poi finalmente è arrivata la scintilla che mi ha permesso d’iniziare a scrivere FISH HEADS. Nella sua prima forma il film si concentrava nella scena del supermercato. La trovavo intrigante ma non mi bastava, volevo conoscere di più di quel personaggio e di come era arrivato a quel punto. E così ho iniziato a esplorare i personaggi finché non ho trovato una struttura non lineare per raccontarla al meglio.

Per quanto riguarda la trama, ho scelto il sottogenere dei caper movie ovvero i film “di rapina”, perché è un genere che amo molto e che si presta ad essere raccontato con un tono da commedia nera. Mi piace mettere in scena i conflitti tra personaggi, creare della tensione tra loro. Niente conflitto, niente cinema.

Come credo si evinca dal corto, mi diverto molto con i dialoghi, mi piace che i personaggi si scontrino verbalmente, che abbiano una loro opinione, un punto di vista. Nella parte centrale del corto i personaggi si ritrovano in auto e iniziano un dialogo surreale che trovo molto utile per delineare meglio i personaggi, dà loro un certo spessore, pur nei limiti di un cortometraggio, che altrimenti non si potrebbe ottenere.

Il protagonista del corto

Parlami un po’ dei protagonisti. Come li hai scelti e come hai lavorato con loro per la costruzione dei loro personaggi?

Per trovare gli attori giusti ho fatto diverse ricerche sia online che attraverso conoscenze di amici con cui avevo già collaborato. Una volta definito il cast inizialmente abbiamo lavorato singolarmente e poi successivamente in gruppo con delle letture. I personaggi sulla carta erano ben delineati ma ovviamente c’è stato un sapiente lavoro da parte di tutto il cast e insieme abbiamo esplorato ciò che ancora era da elaborare.

Un'immagine del backstage

Raccontaci qualche dettaglio tecnico. La fotografia per esempio è in bianco e nero: come mai questa scelta?

Da sempre amo il bianco e nero, molti dei miei film preferiti non hanno bisogno del colore. Credo sia l’ideale per rendere ancora più efficace l’umorismo nero del film senza la distrazione che invece può offrire il colore. Il bianco e nero va dritto al punto, aiuta a concentrarsi sull’essenziale.

Anche il montaggio è molto originale e ricco di salti temporali. C’è un motivo particolare che ti ha portato a questa scelta che, in un cortometraggio, rischia di essere un po’ pericolosa?

Mi piaceva l’idea di lasciare allo spettatore la sfida e il piacere di ricostruire la trama del film. Ho scelto una strada che più si adegua ai canoni di un lungometraggio perché sentivo di dover uscire dai soliti schemi narrativi di un corto. Spesso nei corti è difficile creare un legame con lo spettatore, perché si ha bisogno di più tempo per conoscere i personaggi, sviluppare empatia per essi. Ho preferito questa strada ovviamente restando sempre nell’impianto narrativo del cinema di genere.

Un'immagine del corto

Com’è andata la lavorazione del corto? Ci sono degli aneddoti che ti va di raccontarci? E, se posso chiederlo, quanto è costato il corto?

Il film è stato girato in quattro intensi e freddi giorni di dicembre. La sera del secondo giorno di riprese ha iniziato a nevicare, evento che ha contribuito a rendere l’aspetto visivo del film molto più interessante. Avevamo tutti i permessi per girare in esterni ma proprio quella sera è accaduta una scena abbastanza surreale, direi da film: eravamo in una via nella zona industriale di Settimo Milanese durante la scena in cui il protagonista interpretato da Alex Cendron, esce dall’auto e si allontana impugnando la pistola, ovviamente finta, sotto la neve. Esattamente un minuto dopo è arrivata un’auto della polizia per controllare cosa stessimo facendo. A causa della neve la macchina da presa era stata messa a bordo dell’auto perché non si bagnasse e così non vedendo altro che un tizio incappucciato che si allontana armato, qualcuno dalle case adiacenti alla via ha giustamente chiamato le forze dell’ordine. Tutto si è poi risolto per il meglio e siamo riusciti a concludere l’intensa giornata di shooting.

Infine uno sguardo al futuro. C’è un nuovo progetto nel cassetto? Ti va di parlarcene?

Ho diverse sceneggiature pronte o in fase di completamento, per lo più si tratta di thriller e commedie ma sto ultimando anche uno script di genere horror. Nell’immediato girerò qualche altro corto prima di dedicarmi alla produzione di un lungometraggio.

Il regista Salvatore Castellana

Ringrazio Salvatore Castellana per la disponibilità e gli faccio un grande in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.

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