Ospite della rubrica di oggi è Guido Lombardi, regista al suo primo cortometraggio, Vomero Travel, con il quale ha già ricevuto una menzione speciale come miglior soggetto all’ultima edizione dei Nastri d’Argento. Leggi tutti i dettagli nell’articolo.
Guido Lombardi è regista e sceneggiatore. Come sceneggiatore ha vinto due volte il premio Solinas, nel 2005 con la commedia Scarpe Nuove e nel 2007 con il soggetto Il ladro di giorni. Vomero Travel è il suo primo cortometraggio da regista.
Vomero Travel
Vittorio è un ragazzino di 14 anni che abita al Vomero, il quartiere ‘in’ di Napoli. Fan dei Roca Luce, un gruppo hip-hop della periferia di Napoli, decide di contattarli e di incontrarli e l’incontro si rivelerà molto interessante.
Girato nello stile di un documentario, Vomero Travel scorre via piacevolmente grazie alla buona interpretazione dei protagonisti, pur non essendo attori professionisti, e a fotografia e montaggio, a tratti quasi in stile videoclip. Con il suo cortometraggio Guido Lombardi riesce a mostrare appieno come le differenze sociali siano spesso imposte e subite dai ragazzi che al contrario sembrano davvero poterne fare a meno.
Le domande al regista
Vomero Travel è uno spaccato del mondo giovanile napoletano: come sei arrivato a questo soggetto?
Il soggetto nasce dal mio incontro con i Roca Luce, un gruppo hip-hop della periferia nord di Napoli, composto da ragazzi appena maggiorenni. Mi sono stati presentati da uno dei produttori, Gaetano Di Vaio (Figli del Bronx sas) che abita nella stessa zona. Io volevo realizzare un corto che raccontasse la progressiva separazione che ho visto crescere negli ultimi anni tra periferia e centro della mia città, Napoli, una separazione non solo economica, ma anche, se non soprattutto, culturale.
Questo si traduce in una reciporca diffidenza se non ostilità. I Roca Luce mi hanno raccontato un piccolo aneddoto capitato loro qualche tempo fa che mi è sembrato subito la perfetta metafora di quello che volevo raccontare, con in più un barlume di speranza: poco dopo aver aperto il loro piccolo spazio su Myspace, su cui pubblicavano i loro pezzi hip-hop raccontando il disagio e la violenza cui spesso assistono vivendo in periferia, sono stati contattati da un fan desideroso d’incontrarli.
La cosa simpatica è che questo ragazzino abitava al Vomero, il quartiere collinare in cui risiede la cosiddetta Napoli bene, ovvero quanto di più lontano si possa immaginare dal degrado che i Roca Luce raccontano nelle loro canzoni. Ecco, questo possibile ponte rappresentato dalla musica hip-hop e quel desiderio di riconoscimento reciproco tipico dall’adolescenza mi sono sembrate subito un modo possibile di superare quella diffidenza tra le “due città” di cui parlavo prima. Un modo “possibile” ovviamente, non una certezza.
Quali sono state le difficoltà che hai avuto durante la lavorazione? E dopo?
Nessuna difficoltà particolare, I Roca Luce che interpretano loro stessi e Luigi Vecchiarelli, l’attore che interpreta il ragazzino del Vomero sono stati bravissimi, così come la troupe è stata disponobilissima. Certo se avesse piovuto un po’ di meno…
A film completato, i produttori Nicola Giuliano, Gaetano Di Vaio e Pietro Pizzimento se ne sono presi cura e per la sua “anteprima” è andato al Festival di Venezia, nella sezione Le giornate degli Autori.
Quali sono i riconoscimenti ottenuti dal tuo corto?
A parte la selezione a vari festival, tra cui il Riff di Roma e il Festival di Montpellier, il corto si è aggiudicato la mezione come miglior soggetto ai Nastri d’Argento 2011.
Progetti futuri?
Sto finendo di montare il mio primo lungometraggio, dal titolo “Là-bas“. E’ la storia di un ragazzo africano che giunge a Napoli o più precisamente a Castelvolturno, il comune dell’hinterland in cui i Casalesi nel 2008, fecero una strage d’immigrati innocenti in una sartoria africana. La sentenza che condanna Setola è uscita meno di un mese fa.
La storia del protagonista s’intreccia con quella che conduce alla strage. Abbiamo lavorato per mesi alla ricerca del cast, gli africani sono tutti non attori e tutti si sono rivelati molto efficaci. Il progetto è prodotto da Eskimo, Figli del Bronx e Minerva Pictures. Speriamo bene…
Ringrazio Guido Lombardi per la disponibilità e, in attesa di ricevere novità sul suo lungometraggio, dò appuntamento ai lettori di cinemio alla prossima settimana con una nuova interessante intervista.