Il buco in testa: far pace con i propri nemici

Esce al cinema il 20 maggio Il buco in testa un film di Antonio Capuano, tratto da una drammatica storia vera. Con Teresa Saponangelo, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Vincenza Modica e Gea Martire.

Il buco in testa
Il buco in testa

Il buco in testa

Presentato in anteprima mondiale a novembre 2020 alla 38 esima edizione del Torino Film Festival, Il buco in testa è ispirato da una storia vera.

Nel 1977 a Milano, durante gli scontri di piazza tra polizia e attivisti della sinistra eversiva, un giovane celerino di appena 25 anni, Antonio Custra, muore per un colpo di arma da fuoco che gli esplode in testa. Lascia una moglie incinta di sette mesi.

La donna torna a Napoli e condanna se stessa e la figlia Antonia a una vita di eterno dolore. Antonia decide di andare a Milano per vendicare il padre mai conosciuto nel 2007, ma davanti al suo nemico ha il coraggio di far pace con lui e i suoi demoni.

Morta nel 2017 a causa di un male incurabile, Antonia riceve tra gli altri il cordoglio dell’assassino di suo padre con cui ha mantenuto un rapporto di amicizia fino ai suoi ultimi giorni.

Nella pellicola di Capuano la protagonista, interpretata da una Teresa Saponangelo a tutto tondo, è Maria Serra che riporta tutto il dolore interiore del suo personaggio in una interpretazione struggente e superlativa.

Trailer e clip del film

clip del film

Il buco in testa – Il male di vivere

Eugenio Montale in una della sue liriche più importanti parlava del suo incontro con il “male di vivere”.

Si potrebbe riassumere così la storia di Maria e sua madre, due donne ripiegate su loro stesse, afflitte da un dolore infinito. Maria cerca di risollevarsi cercando lavoro e muovendosi tra Napoli e Torre del Greco, dove risiede, come un’anima in pena.

Capuano sceglie di far presentare la protagonista dalla sua viva voce, rivolta alla telecamera, un escamotage di stampo teatrale assai usato nel teatro elisabettiano per creare una sorta di complicità con il pubblico.

La storia oscilla su due piani narrativi che all’inizio non sono di facile comprensione perché si alternano le scene della vita di Maria con la famiglia e le sue poche relazioni sociali all’incontro con Mandelli (Tommaso Ragno), l’uomo che ha ucciso suo padre.

Interessante è anche la figura di Fabio Violante (Francesco Di Leva) , insegnante in un’area a rischio, simbolo di quella Napoli che non si arrende e vuol combattere soffocando il facile ricorso alla violenza.

Piace di Capuano il realismo dell’intera pellicola che predilige l’uso della presa diretta e non manca di far usare a moltiinterpreti un dialetto forse non facilmente comprensibile.

Tra sfumature di grigio (gli anni di piombo) e colori più pronunciati, Il buco in testa è una bella pagina di cinematografia contemporanea che analizza a distanza di quaranta anni il male interiore determinato dal movimento eversivo ma soprattutto i mali della società e degli individui.

Appuntamento finalmente in sala a partire dal 20 maggio.

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