Valeria Golino

Valeria Golino al BIF&ST 2019: dagli esordi come attrice a quelli di regista

Nuova ospite delle masterclass del BIF&ST 2019 è stata l’attrice e regista Valeria Golino che ha parlato della sua carriera dopo la proiezione del film Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini. In questo primo articolo i suoi esordi, giovanissima, nel mondo del cinema.

Valeria Golino
L’attrice Valeria Golino al BIF&ST

‘Portrait de la jeune fille en feu’ di Céline Sciamma presentato a Cannes

In questo video Valeria Golino parla del film Portrait de la jeune fille en feu di Céline Sciamma presentato a Cannes e in uscita nelle nostre sale a dicembre.

Dopo l’impegno di Euforia che è stato abbastanza intenso l’attrice ha deciso di accettare ruoli un po’ più piccoli o poco impegnativi (Igort, Gabriele Salvatores ecc.). Con Sciamma ha interpretato a suo avviso il suo ‘primo vero ruolo da vecchia’. Inizialmente dopo aver letto la sceneggiatura le ha detto di no ma poi la regista ha insistito talmente tanto che ha accettato.

Il titolo del film deriva dal fatto che la nobile decaduta interpretata da Valeria Golino chiede ad una giovane artista, una pittrice, di raggiungerla nel suo castello per fare un ritratto alla figlia, dato che non esistevano le fotografie, e mandarlo al futuro marito per cercare di combinare il matrimonio.

I due film da regista: Miele ed Euforia

Miele ed Euforia, i suoi due film da regista sono tra le pellicole più belle realizzate in Italia negli ultimi anni. Valeria Golino ha interpretato tantissimi ruoli in molti film. Quando ha sentito concretamente la voglia di mettersi in gioco e di accettare la sfida di dirigere i suoi film dopo l’esperienza del primo cortometraggio senza scegliere delle storie semplici?

In questo video l’attrice racconta che l’esigenza di fare la regista la sentiva da tanto tempo ma si è concretizzata più tardi. Qui spiega le motivazioni e l’aiuto delle persone che le sono state vicine come Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri che hanno prodotto i suoi film. E nella scelta dei soggetti ha seguito la sua urgenza di raccontare una storia.

Valeria Golino: che noia parlare del mio passato!

Nonostante si annoi a raccontare il suo passato (e ci scherza su) Valeria Golino racconta al BIF&ST 2019 il suo esordio negli anni ‘80 con Lina Wertmuller avvenuta quasi per caso. E non fu una partenza facile perché la regista dai titoli lunghissimi era molto dura. In più dopo le riprese ha anche avuto un brutto incidente ed è rimasta ferita gravemente, cosa che l’ha costretta a fermarsi.

Sentendo l’energia della Wertmuller che era molto colorita (per non dire cattiva) con gli attori cosa hai pensato?

Valeria Golino: In realtà a tratti ho anche pensato a cosa stessi facendo, però è stata un’esperienza abbastanza travolgente, bellissima ma anche dura. Lina faceva abbastanza paura e non avevo conosciuto altri registi, non sapevo che c’erano anche persone gentili che ti trattano bene (ride) mi sembrava la figura del regista. Allo stesso tempo lei era così affettuosa fuori dal set e così familiare che dopo quel primo film ho deciso di non andare più all’università, cosa che invece avrei potuto fare, e ho deciso di fare l’attrice, una di quelle decisioni prese troppo presto che potevano andare anche male. Sono stata molto fortunata.

Il rapporto tra regista e attore per Valeria Golino

Nel video che segue Valeria Golino parla del suo rapporto da regista con i suoi attori ed in generale del rapporto tra regista e attore.

Valeria Golino: Cerco di essere con gli attori come vorrei che fossero con me i registi come attrice. Ci sono momenti di confidenza e momenti di distacco. Non tutti i registi sono uguali, ci sono quelli più formali e quelli più alla mano. E ogni attore richiede dal regista qualcosa di diverso.

Termina qui la prima parte della Masterclass dell’attrice e regista Valeria Golino al BIF&ST 2019. Continua a leggere la seconda parte.

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