Intervista in esclusiva a Corrado Invernizzi (parte II)

Ecco la seconda parte dell’intervista che ho realizzato in esclusiva a Corrado Invernizzi, il protagonista insieme a Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi del film Vincere di Marco Bellocchio, l’unico film italiano che ha partecipato al Festival di Cannes 2009.

Mentre la prima parte era piuttosto generica in questa seconda parte mi sono concentrata su domande più specifiche relative alla sua carriera e al film appena realizzato.

Fatemi sapere cosa ne pensate…

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4. Da quello che posso intuire il tuo è un continuo lavoro di ricerca e formazione professionale che ti ha portato, per ora, già a ottimi risultati, ma credi sia vero che in Italia non ci sia abbastanza spazio o non ne venga  dato a sufficienza ad attori come te che studiano seriamente, o credi sia solo una polemica inutile?


Si scusa ma credo sia una polemica inutile. La mia ricerca in gran parte, sai, è stata dettata dal fatto che sono proprio io cosi…

Non l’ho fatto né per trovare più facilmente lavoro né per entrare in nessuna nicchia, élite o che dir si voglia… Avevo bisogno di creare una forma ai miei desideri artistici e per far questo avevo bisogno (e ne ho continuamente) di uno strumento vocale duttile.

Non saprei fare altrimenti.

5. Credi che per un attore sia importante viaggiare e conoscere culture, lingue e abitudini straniere oppure no?


Per me è stato fondamentale e rimpiango di non averlo fatto prima. Ma non come attore, come essere umano. La Francia mi ha dato tantissimo. Come credo che un’esperienza negli Stati Uniti mi avrebbe arricchito.

Non credo (ma non ho la prova del contrario) che viaggiare per viaggiare possa essere altrettanto feconda. Credo cioè che ognuno di noi abbia una sua mappa con delle « zone » (per citare « Stalker » di Tarkowski) precise da frequentare… Ma ripeto, non ho la prova del contrario…

6. I ruoli che hai interpretato in Italia sono stati quelli di Lattes all’interno della serie Il commissario Montalbano e poi il dottor Cappelletti all’interno del film Vincere di Marco Bellocchio che è stato l’unico film italiano a partecipare al Festival di Cannes 2009, ma ci sono altri ruoli che hai interpretato per il cinema francese e che noi non conosciamo?


Sono appena salito a Parigi per vedere la proiezione in anteprima di un lavoro per la televisione che ho girato quest’inverno.

E’ un film sulla mafia russa in Costa Azzurra. Un film d’azione. Interpreto un avvocato dei loro… Sarà diffuso su TF1 in settembre, credo.

7. Devo dire che ho apprezzato parecchio il personaggio del dottor Cappelletti all’interno del film Vincere, oltre che per le tue qualità interpretative anche per la sua umanità all’interno di un quadro piuttosto triste e desolante dove anche chi avrebbe dovuto aiutare faceva finta di non vedere e sentire, ma questa figura è esistita realmente oppure no?


Si, è esistito. Io ho letto del Dottor Cappelletti nel libro di Pieroni « Il figlio segreto del Duce ». Ne parla brevemente.

Il lavoro interpretativo è stato fatto interamente con Bellocchio e con l’aiuto di Stefania De Santis, la coach del film.

Non c’è mai stato un tentativo di comprendere come potesse essere il « vero » Dottor Cappelletti. Recentemente pero’ qualcuno mi ha parlato (ma non so se sia vero pero’…) dell’esistenza di una corrispondenza fra il Dottor Cappelletti e Ida Dalser. Sarebbe formidabile poterla leggere, senza dubbio. Magari farne anche uno spettacolo di teatro… Perché no ? Il ruolo cosi com’è è sicuramente frutto dell’invenzione di Bellocchio. E la forza del personaggio è certamente tutta nella sua parola e nella sua umanità…

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