Bastano una stanza d’ospedale e un infarto per cambiare vita. Come?

Siete abituati a vedere Antonio Albanese nei panni di un comico ma in questo meraviglioso film vi ricrederete. Il ruolo drammatico gli calza a pennello. Lo amavo prima e ora lo amo ancora di più. Questa è la storia di due uomini (Kim Rossi Stuart e Antonio Albanese) entrambi ricoverati nella stessa stanza per via di un infarto. Le loro storie di vita appassionano entrambi i personaggi in un’amicizia sincera senza eguali. Viene voglia di chiamare il migliore amico e confessare il nostro affetto. Antonio Albanese è uno sceneggiatore romano in pausa di riflessione. Non scrive da mesi, vive con una ragazza che non ama ed è una persona tremendamente infelice. Kim Rossi Stuart è un uomo sposato. Ha due figli. Ripara auto d’epoca ed è un uomo felice.

La loro vita si trasformerà in un drammatico vortice di eventi e preoccupazioni dal quale usciranno fuori dialoghi e sentimenti. Il male interiore, quello dell’anima però, non potrà spazzare via la malattia che lentamente trascinerà uno dei due. Come al solito quando il film merita di essere visto, non rivelerò a nessuno il finale. Sarete felici di averlo scelto, ve lo assicuro.

Critica

Il film è tratto dal romanzo di Umberto Contarello. Non lasciatevi ingannare dalla locandina da commedia, nè dal titolo stile commedia d’amore. Il ruolo drammatico affidato fiduciosamente ad Antonio Albanese è proprio azzeccato. Anzi, lo preferisco da piagnucolone che da comico.

Vi dico la verità. Ho iniziato a vedere il film per ben due volte e ho sempre puntato su altri film.  Dopo i primi venti minuti cambiavo canale. Vedendo due persone impaurite su un letto d’ospedale temevo di rovinarmi la serata. La terza volta è stata quella buona. Di certo mi ha rovinato la serata per via dell’effetto sul mio umore perché come la pioggia mi rattristano. Per altri dal cuore duro il film potrebbe essere un trampolino di lancio per “vivere una vita migliore”, come si dice solitamente, per cogliere ogni attimo prima che sia troppo tardi.

I dialoghi sono intensi e i contatti umani che si instaurano per tutta la durata del film ci travolgono e ci trascinano carichi di energie alla fine. La scena nel letto è fantastica perché la risata dei due attori non sembra affatto da copione. Una risata di petto, di polmoni, di cuore. Ridevano davvero. Successo assicurato e lacrime assicurate. Il tempo sospende i due corpi chiusi in una comune debolezza, per uno momentanea, per l’altro eterna. Appassionante e intenso. Voto 8.

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