The Idol: il mio canto libero

Giunto nelle sale lo scorso Giovedì 14 Aprile, The Idol è il nuovo film del regista plurinominato al Premio Oscar Hany Abu-Assad che, senza cambiare lo sfondo e le tematiche a lui care, colora di ‘pop’ una narrazione meno elastica eppure sempre sincera e diretta al punto.

The Idol

The Idol

The Idol

Muhammad Assaf (Tawfeek Barhom) ha una voce straordinaria e la sorella maggiore Nour (Hiba Attallah) lo sprona a credere in quella voce e nelle sue capacità. Ma nella striscia di Gaza è impossibile sognare. Quando la sorella muore perché la famiglia non dispone dei soldi per le cure, Assaf muore dentro. Dodici anni dopo, però, l’idea di partecipare ad Arab Idol lo sprona a tornare a credere per sua sorella, la sua famiglia e il suo popolo deteriorato da anni e anni di guerra.

Trailer del film “The Idol”:

Una favola a Gaza

“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta”. Questo scriveva il poeta libanese Khalil Gibran e da qui il regista due volte nominato all’Oscar per “Paradise Now” (2005) e “Omar” (2013) è partito per costruire il suo nuovo film, a metà tra favola e voyeurismo documentaristico, dove racconta il suo paese, i temi a lui cari e da sempre narrati con dura verosimiglianza inserendo il tutto in una componente pop che sempre dalla realtà parte: la vittoria liberatoria del cantante Muhammad Assaf, nel 2013, ad Arab Idol. La sua voce, il suo canto, riportò speranza ad un popolo massacrato da una guerra senza fine.

The idol

Una scena di The Idol

La macchina da presa di Abu-Assad in The Idol si muove con una maturità maggiore rispetto che in passato proprio per l’essere riuscito ad adattarsi a scelte produttive “più facili” per il mercato internazionale senza però tradirsi o perdersi nelle direttive drammaturgiche a cui esse portano. Interessante la prima parte della vita del giovane Assaf rispetto ad un crescendo emotivo nella seconda parte forse meno elastico e sorprendente. Il prodotto finale è però sincero e l’emozione della vittoria non è quella di uno ma è quella di un popolo libero nell’anima. E non è forse vero che la rivoluzione pare proprio da lì?

The Idol

Una scena di The Idol

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