Speciale Sudestival: intervista a Ciro D’Emilio regista di Un giorno all’improvviso

Ultimo autore in concorso al Sudestival 2019 il regista Ciro D’Emilio alla sua opera prima presenta il film Un giorno all’improvviso. Nell’articolo l’intervista completa.

Ciro D'Emilio
Ciro D’Emilio, regista di Un giorno all’improvviso, al Sudestival

Intervista a Ciro D’Emilio

Ciao Ciro, benvenuto su cinemio. Del film, oltre che regista, sei autore di soggetto e sceneggiatura. Ci racconti la genesi di Un giorno all’improvviso?

Ciro D’Emilio: L’idea è nata durante i primi incontri di lavoro con il co-sceneggiatore Cosimo Calamini. Io e lui ci siamo conosciuti una decina di anni fa ad un festival di cortometraggi. Nel 2013, sempre ad un festival, Cosimo mi ha invitato a scrivere insieme quello che anni dopo sarebbe stato il mio primo lungometraggio. Parlando dei nostri interessi, durante la nostra conoscenza, entrambi abbiamo condiviso la passione per il calcio, e per le storie di calcio. Una di queste storie di vita vissuta, quella di Antonio Cassano, ci ha stimolato a raccontare una fortissima storia di relazione tra un figlio e una madre.

Sin da subito siamo stati convinti sul tipo di film che avremmo voluto vedere sullo schermo: asciutto, crudo, realistico. E ancora più convinti che la scelta dell’unico punto di vista, quello di Antonio, avrebbe potenziato emotivamente il racconto. Per riuscire a vedere la luce questo progetto ha attraversato cinque anni di incredibili slanci e inevitabili cadute, ma alla fine possiamo dire di avercela fatta!

Ciro D'Emilio
Ciro D’Emilio, regista di Un giorno all’improvviso, al Sudestival

Parliamo del cast. Avevi già in mente i protagonisti o li hai scelti con un provino?

Ciro D’Emilio: Nonostante il poco tempo concesso alla preparazione del film ho avuto la fortuna di trovare tanti attori bravi e giusti per interpretare i personaggi del mio film. Questo grazie anche al talento e alla disponibilità dei casting director del film, Massimiliano Pacifico e Adele Gallo, e di Andrea Calbucci (produttore e acting coach del film). Anna Foglietta era stata già individuata qualche anno prima. Giampiero De Concilio è stata una vera e propria folgorazione. Molti personaggi “secondari” sono migliorati durante la messa in scena proprio grazie alla scelta di alcuni attori formidabili. Da Biagio Forestieri a Massimo De Matteo, passando per Lorenzo Sarcinelli, Giuseppe Cirillo, Franco Pinelli, Enzo Attanasio, Alessia Quaratino, Alessandra D’Ambrosio, Fabio De Caro.

Ciro D'Emilio
Ciro D’Emilio, regista di Un giorno all’improvviso, al Sudestival

In particolare come hai scelto la bravissima Anna Foglietta e come hai lavorato con lei per la costruzione del personaggio così fragile e instabile?

Ciro D’Emilio: Nel 2014 l’ho notata nel film Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese. Mia moglie che aveva preso parte al film, ne parlava benissimo. Mi ha incuriosito e ho capito che per caratteristiche fisiche e per capacità tecniche non avrei trovato in Italia un’attrice giusta come Anna Foglietta per il personaggio di Miriam.

Nei due mesi che hanno preceduto le riprese abbiamo intensificato la lettura del suo personaggio, trovando le chiavi emotive che le avrebbero permesso di scavare all’interno. Non è stato facile, sia chiaro, ma Anna ha avuto un coraggio e una forza incredibili, oltre ad una grandissima umiltà e una fiducia nei miei confronti per nulla scontate.

Ciro D'Emilio
Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio al Sudestival

La tua opera prima è ambientata in Campania tua terra d’origine. Avevi voglia di raccontare il tuo mondo o forse per il tuo esordio avevi bisogno di avere la sensazione di essere ‘a casa’?

Ciro D’Emilio: Con il tempo ho capito che questo film avrebbe chiuso un cerchio importante della mia vita. A diciotto anni sono letteralmente scappato dalla mia terra ripudiando tutto e tutti. Solo alcuni anni dopo ho avuto il coraggio di riscoprirla e capire che mi ero perso qualche passaggio, non accorgendomi di tanti suoi aspetti positivi e originali. Ai tempi della nascita della storia è stato abbastanza spontaneo ambientare il film in questi luoghi. Non per un banale campanilismo, ma per una vera e propria ricerca di identità, che è un valore che mi interessa ricercare spesso in un racconto.

Come sono andate le riprese del film? Ci sono aneddoti che ti va di raccontare?

Ciro D’Emilio: Dopo cinque anni dalla genesi della storia siamo riusciti a realizzare il film. Il più grande ostacolo è stato il tempo. Le riprese sono durate soltanto quattro settimane e tutti i giorni siamo stati sul filo del rasoio rischiando sempre il disastro. Non è facile oggi provare a restituire in parole le nostre emozioni, ma vi assicuro che sono stati giorni speciali. Il clima che si respirava era gioviale e professionale, in totale controtendenza con le isterie che un set di poche settimane può far nascere.

Un aneddoto che racconto sempre è quello riferito al giorno in cui abbiamo girato alcuni allenamenti di calcio. La squadra era composta da veri calciatori e da i nostri tre attori. Trovarli lì tutti insieme, uniti, senza differenze, è stato molto emozionante. E ancora più emozionante è stato vedere recitare i ragazzi non attori che spontaneamente hanno preso parte alle scene con una verità impensabile.

Un giorno all'improvviso
Un giorno all’improvviso

Il film ha partecipato a numerosi festival e avuto molti riconoscimenti. Qual è stato il complimento che più hai apprezzato per Un giorno all’improvviso?

Ciro D’Emilio: Ce ne sono stati vari. Un complimento che ricordo è quello di una professoressa universitaria che ha riconosciuto nel testo del film il valore della resilienza, che assieme all’identità, sono i due valori che mi motivano ogni volta a raccontare una storia di cinema. Riconoscere nel personaggio di Antonio questa sua capacità di affrontare gli eventi difficili e a volte traumatici della sua vita, mi ha fatto particolarmente piacere.

E per concludere uno sguardo al futuro. Dopo la gavetta con tanti cortometraggi, finalmente la tua opera prima. C’è già un’opera seconda nel cassetto? Ti va di parlarcene?

Ciro D’Emilio: Al di là di alcuni progetti per il 2019, posso dire che sto scrivendo il mio prossimo film, sempre con Cosimo Calamini, che gireremo nel 2020. Il film sarà ambientato in Triveneto e si ispirerà ad una vicenda realmente accaduta ad un cittadino italiano.

Ringrazio Ciro D’Emilio per la sua disponibilità e gli faccio, a nome della redazione di Cinemio, un in bocca al lupo per il concorso del Sudestival.

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@Foto Credits Sudestival.org

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