Un divano a Tunisi _ Il divano sul tetto che scotta

Esce nei cinema italiani l’8 ottobre 2020, Un divano a Tunisi. Una commedia Tunisina-Francese. Regia di Manele Labidi Labbé. Un film con Golshifteh Farahani (Pirati dei Caraibi, la vendetta di Salazar), Majd Mastoura Mastoura. Una commedia che dura circa 87 minuti.

Un divano a Tunisi
Un divano a Tunisi

Un divano a Tunisi: il peso di un divano

Selma Derwich, psicanalista. Non prescrive farmaci, non emette certificati. Parla con te dei tuoi problemi. Ah mi risolve i problemi? No, beh… Diciamo che parlando, ti fa vedere i tuoi problemi sotto un punto di vista diverso.
Da Parigi, con furore, arriva in Tunisia, sua terra d’origine.
Forse una fuga, forse una missione… Ma Selma, tra un problema e l’altro, riesce a trasportare sul tetto di casa sua un enorme divano. E proprio sul tetto, e su quel divano, inizierà a ricevere una sfilza di pazienti, ognuno con un problema diverso. Tutto procede tra alti e bassi, finchè l’unico poliziotto incorruttibile della Tunisia inizia a richiederle documenti e certificati che provino che Selma può liberamente praticare…

Il trailer sul divano

trailer del film

Un divano a Tunisi, dove nessuno parla, ma tutti parlano

Non manca proprio nessuno in Un divano a Tunisi. Abbiamo l’adolescente che vuole a tutti i costi lasciare la Tunisia; la psicologa che non sà bene se quello è il suo posto o meno; un imam che ha perso la fede…
Un divano a Tunisi è un film che offre uno spaccato della Tunisia, terra dove, anche se si hanno dei problemi, non se ne parla. E poi arriva Selma che è perfetta così, coi capelli pazzi che volano da tutte le parti. Lei vuole essere d’aiuto, è partita proprio da Parigi per seguire una missione, uno scopo. Arriva nella sa città natale e prova a farsi strada.
Paradossalmente, in una terra dove non si parla dei propri problemi, fanno letteralmente la fila per poter avere un posto sul divano di Selma.
E, proprio su quel divano nasceranno fraintendimenti e situazioni buffe.
Ma la migliore di tutte, è la segretaria del Ministro della Sanità. Colei che nei suoi cassetti ha un bazar, che ha tutto pronto da venderti, mentre ti mette un timbro sulla pratica, mangiando pistacchi.

Un divano a Tunisi
il poliziotto e la psicanalista

Un divano a Tunisi è un film molto ben fatto. Non è un film che fa ridere, fa sorridere in alcuni punti, ma nel complesso è un film ben riuscito.
Selma è perfetta in tutto e per tutto. Perfette sono alcune trovate, come il Freud, che troviamo in tutto il film, in scene diverse. Sempre con il suo sguardo così ben disposto e accogliente. Un pò documentario, un pò film, un pò cura psichiatrica, c’è tutto in questo film.
Il punto di forza? Il finale, che lascia a voi la possibilità di decidere come farlo finire. Perchè un bravo psicanalista, non dà risposte, ma ti mostra le cose da un punto di vista diverso. Proprio come il finale.
Dopo aver visto il film, potrebbe venirvi voglia di cercare un morbido divano su cui sedervi, mentre qualcuno seduto su una sedia vicino a voi, prende appunti.


Se Selma è occupata, potete sempre cercare di prendere un appuntamento con Umpa Lumpa di Willy Wonka. Sembra faccia veri miracoli.

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