Nosferatu è un film di genere horror del 2024 scritto, diretto e co-prodotto da Robert Eggers, alla sua quarta opera, con protagonisti Bill Skarsgard, Nicholas Hoult e Lily-Rose Depp. La pellicola distribuita da Universal Pictures uscirà solo in sala a partire dal 1 gennaio 2025.
di Michele Scarperia
Quest’opera rappresenta il remake dello storico film espressionista muto di Friedrich Murnau “Nosferatu il vampiro” (1922) che a sua volta era l’adattamento del famoso romanzo inglese “Dracula” (1897) di Bram Stoker.
Nel cast molto ricco troviamo tanti nomi di peso come, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe e tanti altri.
Nosferatu
La pellicola ambientata in Germania nel 1838 racconta la storia di Thomas Hutter (Nicholas Hoult) e sua moglie Ellen (Lily-Rose Depp) una coppia che vive nella città di Wisborg. La loro quotidianità verrà sconvolta dalla convocazione in Transilvania da parte del datore di lavoro di lui, Knock (Simon McBurney), per finalizzare la vendita di una tenuta con il Conte Orlok (Bill Skarsgard), che si scoprirà non essere una semplice vendita.
Il trailer del film
L’ennesima conferma di Robert Eggers
A chi, se non al maestro dell’horror contemporaneo, poteva essere concesso di andare a toccare uno dei film che ha cambiato la storia del cinema e ancor di più quella del genere? Beh probabilmente a nessun per l’appunto, se non a Robert Eggers che con questa pellicola si conferma per l’ennesima volta un cineasta di un livello superiore andando qui a rielaborare un’opera, considerata da molti intoccabile, attualizzandone alla perfezione ogni elemento dalla messa in scena alle tematiche passando dai protagonisti.
Oltre questo breve accenno introduttivo non mi addentrerò in alcun confronto tra le due opere, poiché essendo in due ere cinematografiche totalmente diverse sarebbe ingeneroso nei confronti di ambo le pellicole, ma mi limiterò a sviscerare la magnificenza del film di Eggers.
Partendo da ciò che il regista vuole comunicare rielaborando in particolare il ruolo della protagonista femminile, interpretata discretamente da una Lily-Rose Depp che dopo The Idol non credevo avesse capacità recitative. Legata qui a doppio filo con il conte Orlok è un personaggio che rappresenta in modo tremendamente attuale la donna costretta ad un ruolo ben specifico imposto dalla società e imbrigliata in una relazione tossica dalla quale è impossibile uscire che le prosciugherà ogni singola goccia del suo sangue.
Una versione riuscita di Nosferatu
Eggers ci fornisce la sua personale versione del già citato conte Orlok, assieme ad Ellen Hutter vero protagonista, diversa esteticamente da quella classica più adatta alla caratterizzazione che gli viene data in questa pellicola. L’Orlok dello straordinario Bill Skarsgard è fedelissimo all’immaginario della tradizione rumena, finalmente abbiamo al cinema il vampiro del folclore da cui nasce, il regista abbandona l’ideale romantico e ci mostra un non morto in fase di decomposizione con tutti i rituali ad esso legato, e che come nei più antichi canti non addenta il collo andando invece dritto la cuore. L’attore compie un lavoro di lingua e dizione incredibile, rappresentando il lato più oscuro dell’umanità, tutto ciò che di più marcio ci può essere nelle profondità dell’animo umano. Design e trucco scelti sono perfetti per dare l’idea di ciò già al primo sguardo che gli si rivolge.
Per l’appunto Eggers dopo varie versioni cinematografiche dei vampiri che non rendevano giustizia all’essere mitologico che è ci riporta alla poetica primordiale della creatura, un’essere malvagio corrotto nell’anima dalle atrocità dell’essere umano.
Ma Robert Eggers non si ferma qui, attraverso gli altri personaggi presenti nella pellicola sviscera il concetto di depressione e perdita della sanità mentale magistralmente mostrandoci tutte le varie fasi di essa e la discesa nell’oblio irrecuperabile nella malattia. In questo è stato formidabile Aaron-Taylor Johnson senza dubbio alla migliore interpretazione della carriera.
Unica riserva che nutro nei confronti del cast è Nicholas Hoult, attore che ritengo molto bravo e promettente come testimonia la recente interpretazione in “Giurato Numero 2”, ma che qui a più riprese tende a scomparire di fianco a chiunque sia in scena e purtroppo non riesce mai a far trasparire tutta la sofferenza del suo tragico personaggio.
Anche superfluo ma comunque necessario sottolineare la bravura di Willem Dafoe, che ormai si può dire stia vivendo una seconda giovinezza artistica che mi auguro possa non terminare mai.
Un film da non perdere
La componente tecnica è indescrivibile, lascia senza fiato talmente tante volte che a fine visione serve un respiratore, Eggers ci regala delle inquadrature da antologia del cinema. Tutte le sequenze in Transilvania sono da pelle d’oca, costruzione dell’immagine studiata nei minimi dettagli per lasciare lo spettatore in totale contemplazione della bellezza. In questo aiutato dalla fotografia eccezionale di Jarin Blaschke, che con l’utilizzo di questi colori desaturati alternati ad un vero e proprio bianco e nero riesce a restituire tutte le sensazioni che il regista voleva dare. Menzione anche per la colonna sonora di Robin Carolan, mai troppo invadente e presente nel film, lascia volutamente grandi silenzi per ammirare le immagini su schermo per poi impreziosire la sequenza finale con un climax da brividi.
Nosferatu di Robert Eggers è cinema con la C maiuscola, un film che lascia senza parole per la sua maestosità che dimostra quanto sia sbagliato definire intoccabili certi capolavori che al contrario devono solamente essere toccati dalle mani giuste.