Giurato numero 2 – Il ritorno di Clint Eastwood

Giurato numero 2 è un film del 2024 diretto e co-prodotto da Clint Eastwood, scritto da Jonathan Abrams con protagonista Nicholas Hoult. La pellicola distribuita in Italia da Warner Bros uscirà a partire dal 14 novembre solo in sala.

Nel cast di comprimari troviamo J.K. Simmons, Toni Collette e Chris Messina.

Giurato numero 2

Giurato numero 2

Justin Kemp (Nicholas Hoult) è un padre di famiglia che presta servizio come giurato durante un processo come omicidio, durante il quale si renderà conto di esserne il colpevole. L’uomo si ritroverà così alle prese con il dilemma morale più difficile della sua vita.

Il trailer del film

Il ritorno in pompa magna di Clint Eastwood

Dopo un paio di film non pessimi, ma sicuramente discutibili, alla veneranda età di 94 anni torna dietro la macchina da presa il maestro Clint Eastwood al suo massimo della forma confezionando un piccolo gioiello.

Nonostante l’avanzare degli anni il cineasta americano riesce a reinventarsi ancora una volta, qui dirige un thriller a tinte legal drama focalizzandosi su un concetto di giustizia estremamente personale lasciando addirittura con uno splendido finale libera interpretazione allo spettatore che elaborerà la sua idea di cosa sia giusto o sbagliato. Parlo di una reinvenzione poiche’ il Clint Eastwood di anni fa avrebbe sicuramente impostato un film con questa trama sul sistema giudiziario americano giusto, nel quale alla fine trionfa un determinato tipo di giustizia, al contrario qui Clint critica il determinato tipo di processo che ci mostra e concentrandosi più sullo spettro emotivo dei personaggi in scena.

Oltre l’idea di giustizia labile e personale, il regista attraverso il protagonista compie una profonda analisi sulla responsabilità. Il Justin Kemp di Nicholas Hoult, qui in una delle sue migliori interpretazioni contenuta, intima che lavora sempre di sottrazione per lasciare spazio alle costanti ansie che lo attanagliano, è un personaggio che costantemente scappa da ogni tipo di responsabilità che la vita gli mette davanti. Clint Eastwood ci mostra tutte le fragilità di un padre inadatto, un marito assente e un uomo debole per analizzare la fuga dalle responsabilità mettendo in parallelo una vera e propria fuga dalla giustizia che egli vive nella sua mente, alla fuga dalla propria famiglia.

Evasione dalle responsabilità che porta alle naturali conseguenze e ad un’ulteriore contrapposizione nella seconda parte tra una vita appena nata e una portata via, il tutto rappresentato in modo tanto sottile quanto potente.

Giurato numero 2

Giurato numero 2 – perché ci è piaciuto

L’impianto da legal drama che rischiava di diventare pesante viene smorzato da una regia dinamica, l’aula di tribunale non è mai claustrofobica il regista volontariamente la mostra in dei totali larghi usando tanti si primi piani ma stretti quasi solamente sul protagonista per restituire al meglio le loro emozioni. Ad alleggerire ancora di più abbiamo un’ottimo montaggio che alterna flashback che approfondiscono la situazione mostrata al vero e proprio processo.

La colonna sonora mai troppo invadente è il giusto sottofondo per il dilemma morale che viviamo durante la pellicola, sottolinea perfettamente le sensazioni del protagonista nei momenti che vive.

Eastwood si concede anche dei brevi momenti comici, aggiunge battute per stemperare la costante ansia che prova lo spettatore, dimostrando tra l’altro ancor di più il suo contatto con la contemporaneità ironizzando sulla tendenza del momento, il true crime.

Unica piccola nota negativa a margine è una parte centrale, fondamentale per lo sviluppo della trama che introduce una delle figure più interessanti e utili nel far capire la rilevanza delle autorità in confronto al popolino viziato dalle esperienze personali e tutto meno che imparziale. Negativa poiché leggermente scollata dal resto della pellicola e con una piccola forzatura pretestuosa in fase di scrittura per ciò che riguarda un personaggio in particolare.

Giurato Numero 2 non so se entra nella classifica dei migliori film di Clint Eastwood, probabilmente no, ma sicuramente è un’opera da vedere per gli amanti e non del regista per come alla sua età è riuscito a regalarci l’ennesima piccola perla della sua grande filmografia.

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