Il divin codino

Il divin codino: storia di un campione

E’ in arrivo su Netflix dal 26 maggio, Il divin codino, la storia di Roberto Baggio. A dirigerlo la regista Letizia Lamartire.

Il divin codino
Il divin codino

Il divin codino – Un biopic azzeccato

Dopo la fiction su Francesco Totti, un alto campione della pedata è immortalato in un biopic azzeccato. Si tratta di Roberto Baggio interpretato da un somigliantissimo Andrea Arcangeli.

Il campione, soprannominato Divin codino per la sua pettinatura caratterizzata da un chioma ricciuta e da un minuscolo codino terminale, è seguito sin dagli albori della sua carriera iniziata con la Lanerossi Vicenza da adolescente, passando per i mondiali del 1994 negli Stati Uniti con il controverso rigore fallito durante la finale con il Brasile.

Ventidue anni di carriera si alternano alla vita privata del calciatore, il tutto narrato con garbo e senza l’artificiosa esaltazione tipica del genere fictional denominato in gergo cinematografico biopic .

Il trailer del film

trailer del film

Il divin codino – l’opinione del protagonista

Nella conferenza stampa è intervenuto lo stesso ex calciatore, ora cinquantaquattrenne.

Inizialmente contrario al progetto, a causa della sua proverbiale riservatezza, l’ex attaccante si è convinto grazie al suo manager Vittorio Petrone che gli ha fatto capire che “quello che ha vissuto ne valeva la pena“.

Baggio, durante la presentazione del film si è soffermato su un momento controverso della sua carriera, il tiro sbagliato che infranse il sogno di un nuovo titolo mondiale.

Afferma lo sportivo: “Il discorso del rigore non sarà mai archiviato, era il mio sogno calcistico e non posso metterlo da parte, perché sono stato io a dare il colpo finale. L’ho vissuto malissimo perché l’ho rincorso e sognato di vincerlo per milioni di notti, poi la realtà è stata quella a cui non avevo mai pensato. E’ un errore che non cancelli“.

Andrea Arcangeli, il protagonista asserisce: “E’ un ruolo che ti ricopre di responsabilità, ci si sente più pesanti di 100 chili, pensi che nessuno possa fare Baggio, ero scettico, invece c’era molto coinvolgimento emotivo sul progetto e mi sono fatto trascinare – La preparazione è stata fisica, per essere un calciatore, sulla lingua per parlare il suo dialetto, abbiamo dovuto essere dentro i paletti per dare credibilità alla sua vita, altrimenti sarebbe stata un’imitazione. Ho messo del mio e rubato qualcosa da Roberto, che è stato fondamentale.

Accanto ad Andrea Arcangeli, nel film diretto da Letizia Lamartire ci sono anche Martufello, Valentina Bellè (Andreina Baggio) e Andrea Pennacchi (l’amato padre Florindo).

Diodato, vincitore di Sanremo 2020, ha scritto ed interpretato la canzone della colonna sonora: L’uomo dietro il campione.

Chi è Roberto Baggio

Roberto Baggio nel 1994

Roberto Baggio, nato a Caldogno in provincia di Vicenza nel febbraio 1967, è un calciatore e dirigente sportivo, vicecampione del mondo nel 1994.

Considerato uno dei migliori attaccanti del mondo, Baggio è anche detto Raffaello per l’eleganza del suo tocco nonché Il divin codino. Trascinatore della nazionale italiana durante i mondiali del 1994 ha sbagliato il rigore decisivo nella finalissima, neo indelebile della sua carriera costellata di successi.

Pur non avendo mai vinto la classifica dei migliori marcatori, è al settimo posto nelle realizzazioni del massimo campionato con 205 gol.

Prolifico anche in nazionale, con 27 reti in 56 partite, è quarto a pari merito con Del Piero inoltre, con nove gol realizzati nei Mondiali, è il miglior marcatore italiano nonché l’unico ad avere segnato in tre diverse edizioni .

Roberto Baggio ha conseguito numerosi riconoscimenti, tra cui il Pallone d’oro nel 1993 . Occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo ed è stato inserito nella lista dei 125 più grandi calciatori viventi divulgata nel 2004.

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