The Watchers – L’esordio alla regia di Ishana Night Shymalan

The Watchers è un film horror del 2024 scritto e diretto, al suo esordio dietro la macchina da presa, da Ishana Night Shyamalan con protagonista Dakota Fanning. La pellicola uscirà a partire dal 6 giugno distribuita da Warner Bross.

Questo lungometraggio rappresenta l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1987 di A.M. Shine.

The Watchers

The Watchers

Mina è una giovane artista che per cause fortuite rimane intrappolata in una foresta irlandese. Dopo aver trovato rifugio in una casa nel cuore del bosco scoprirà di non essere sola al suo interno e che la foresta è popolata da creature misteriose.

Il trailer del film

Un buon esordio alla regia

Solitamente i genitori tendono a tenere lontani i figli dagli horror onde evitare traumi eventuali, di certo non è il caso della regista di questo film seconda figlia del visionario M.Night Shyamalan, nel bene o nel male a seconda dei punti di vista uno dei registi più influenti dell’horror contemporaneo, Ishana. Che qui esordisce dietro la macchina da presa proprio con una pellicola di questo genere.

La regista porta il peso del cognome e le conseguenti aspettative che in questo caso, se pur con qualche riserva derivante dall’inesperienza, riesce a rispettare e quasi superare.

The Watchers è un film interessante, Ishana Night Shyamalan riesce a dare la sua visione di cinema horror in una pellicola che fonde questo genere al fantasy creando un ibrido che funziona, nonostante i difetti che può avere un’opera prima.

Attraverso la tensione costante creata da una buona regia l’autrice ci racconta la paura di noi, analizza i difetti dell’essere umano che portano a temere in primis se stessi. Si perché il vero antagonista della pellicola non sono le creature misteriose della foresta ma i nostri protagonisti. Questo viene sottolineato dalla geniale idea di mettere all’interno del Covo nel bosco questa enorme vetrata a specchio nella quale i personaggi si posizionano per farsi vedere dalle creature ma noi, eccetto qualche inquadratura, come i protagonisti vediamo solo il riflesso di loro stessi così da farci capire ancora meglio la vera minaccia.

The Watchers

The Watchers – perché vederlo

Al centro abbiamo la tragica storia di Mina (Dakota Fanning) che tramite questa esperienza dovrà elaborare un lutto ed esorcizzare la paura di se che ha scatenato in lei, l’attrice è stata molto brava a rendere e trasmettere tutte le emozioni contrastanti del suo personaggio con un interpretazione ottima. La regia attraverso lei e il confronto con un altro personaggio nel finale, troppo tirato per le lunghe e prevedibile, riassume il senso della pellicola. Metaforicamente rimparare a volare con la consapevolezza dei difetti ma cogliendo tutti i pregi che abbiamo in noi e che ha l’essere umano.

La regia per essere un’esordio è buona, in particolare per quanto riguarda la costruzione delle immagini attraverso le inquadrature e la creazione di tensione e paura senza mai mostrare violenza, lo stesso purtroppo non si può dire per la sceneggiatura. La scrittura è tanto acerba, il film ha dei grossi passaggi a vuoto che vanno ben oltre la sospensione dell’incredulità, il finale si perde in inutili lungaggini e per quanto efficacie ai fini del significato della pellicola il colpo di scena cardine è decisamente troppo prevedibile.

Altra nota di merito va fatta alla fotografia di Eli Arenson che si diletta in un’ottimo esercizio di stile nel differenziare alla grande le tonalità della foresta da quelle dell’interno del Covo mantenendo ambo le ambientazioni sempre fredde e cupe nonostante il passaggio dall’azzurro spento dell’esterno all’arancione della dimora. Anche le musiche di Abel Korzeniowski sono ottime e aiutano molto la regia nel creare la tensione nello spettatore.

Ishana Night Shyamalan, nonostante le pressioni e la sua giovane età, è riuscita a confezionare una pellicola con la sua identità, cosa non banale in un panorama in cui gli horror sembrano fatti con lo stampino, con i suoi pregi e i suoi difetti mostrando un potenziale importante dietro la macchina presa. Chissà che non abbiamo assistito all’esordio di una regista che potrebbe portare tanto al cinema di genere come fece al tempo il padre.


Leave a Reply