Ghiaccio – Fabrizio Moro si approccia alla regia

Ghiaccio è un film drammatico del 2021, rappresnta l’esordio dietro la macchina da presa per il famoso cantautore romano Fabrizio Moro affiancato dal regista Alessio De Leonardis. La pellicola distribuita da Vision e Universal sarà disponibile in sala come evento speciale dal 7 al 9 febbraio 2022.

Nel cast troviamo Giacomo Ferrara, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Beatrice Bartoni e molti altri.

Ghiaccio
Ghiaccio

Ghiaccio

Ghaccio racconta la storia di Giorgio (Giacomo Ferrara) un ragazzo che vive nelle periferia di questa Roma del 1999 e sogna di diventare un lottatore di boxe professionista. Il padre defunto in seguito ad un omicidio ha lasciato a Giorgio un grosso debito con la malavita che non gli permette di vivere come vorrebbe.

In suo soccorso arriva Massimo (Vinicio Marconi) un ex pugile che ripone molta fiducia nel talento di Giorgio e che lo aiuterà ad entrare nel mondo della boxe, ma purtroppo saldare un debito con la malavita non è cosa facile…

Il trailer del film

Fabrizio Moro ci porta nel ring della periferia romana

Ghaccio rappresenta l’esaltazione del pugilato come sport, come simbolo di dedizione e sacrifico e come filosofia di vita. Il film prende ogni decisione artistica al fine di omaggiare questa splendida disciplina. Un film ricco di cuore, nonostante la regia ovviamente acerba di Fabrizio Moro si percepisce quanto ci tenesse a realizzare questa pellicola. Chiari i riferimenti ai grandi film americani del genere (Rocky su tutti) ma riesce comunque a mantenere la sua identità orgogliosamente italiana.

La narrazione è classica e facilmente prevedibile fin dai primi minuti, ma non la evidenzio come criticità visto che nonostante questo la pellicola riesce a colpire ed emozionare regalandoci delle ottime sequenze di combattimento totalmente inaspettate da un regista alla prima opera.

Fabrizio Moro sul set

Il film ci fornisce una perfetta panoramica di ciò che può essere la borgata romana, una periferia abitata da persone oneste tormentate dalla malavita locale che si annida in queste piccole realtà. La pellicola ritrae quest’ambiente tramite un bellissimo parallelismo, descrivendo la stessa borgata romana come un ring sopra il quale bisogna lottare per sopravvivere.

Lo sport e la palestra in questo specifico caso diventano un’ancora di salvezza per i ragazzi tormentati, un luogo nel quale isolarsi e sfogare le proprie frustrazioni, a tutti gli effetti un rifugio.

La regia di Fabrizio Moro come detto prima è molto acerba ma regala qualche guizzo in particolare nelle scene di combattimento, per il resto si attesta su una discreta linearità. La fotografia è efficace riesce a valorizzare la controversa periferia romana, la colonna sonora, nella quale troviamo il brano che Fabrizio Moro ha portato a Sanremo (“Sei tu”), è discreta e in qualche momento riesce a suscitare emozioni. Il film è una bellissima storia di sport e riscatto al quale vale la pena dare una possibilità.

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