Chi è senza peccato, dall’11 novembre al cinema. Un film thriller scritto e diretto da Robert Connolly, con Eric Bana, Genevieve O’Reilly, Keir O’Donnell e John Polson. Distribuito da Notorious Pictures.
Una famiglia come tante, ma poi qualcosa scatta ed è strage
Australia, arida come il deserto, più di 300 giorni senza pioggia, acqua che deve venire razionalizzata.
Aaron Falk (Eric Bana), un detective di polizia che da 20 anni non torna a casa, nel suo paese di origine. Perché 20 anni prima, quando era solamente un ragazzo, fu accusato, anzi fu accusato da voci di popolo di aver ucciso una sua coetanea, un’amica, Ellie . Il padre di Aaron, per preservare la salute (sia mentale che fisica) del figlio, ai tempi decise di sradicare completamente il figlio e di portarlo lontano da quel paese che l’accusava e lontano anche dagli unici amici che il figlio aveva.
Ora, dopo 20 anni, uno di quegli amici, Luke, è morto. Anzi, ha sparato a moglie e figlio piccolo e poi si è sparato in un campo arido in mezzo al nulla. Così Aaron torna a casa, richiamato dai genitori dell’amico, che vogliono capire se davvero loro figlio è il mostro che ormai tutti pensano che era…
Ma il ritorno di Aaron, come prevedibile, riapre il vecchio caso della morte di Ellie, in un piccolo paese, dove tutti sanno i segreti di tutti ma nessuno parla.
Chi è senza peccato, basato sul romanzo omonimo scritto da Jane Harper, e pubblicato in Italia da Bompiani.
Trailer del film Chi è senza peccato
Luke ha mentito, tu hai mentito. Vieni al funerale.
Un film che vi incollerà alla poltrona per tutto il tempo. Più si va avanti nella vicenda, più le cose non tornano, e più non tornano, più iniziano ad avere un senso. Una frase criptica, lo so. Ma vedendo questo film è così. Non si perde un colpo nella narrazione, non c’è un momento che stoni, non c’è un personaggio fuori posto.
Chi è senza peccato, passato e presente si intrecciano con flashback continui, e per una volta, sono la soluzione stilistica perfetta per far funzionare il film.
Perchè le due storie procedono su binari che si incrociano in continuazione, senza mai darci la verità definitiva, che arriverà solo alla fine, proprio alla fine del film.
Per una volta, questi flashback continui non fanno perdere il filo nella narrazione, ma anzi, la compattano e la spingono al suo massimo. Un film con un mistero, che si trasforma in doppio mistero, uno nel presente e uno nel passato. Un film con un cast che riesce a rendere sulla pellicola una visione talmente vera da essere reale.
L’indagine sul brutale omicidio suicidio, il clima di tensione e su tutto questa cappa di caldo estremo e la mancanza di acqua che avverti anche in sala. Un film che ti prende e ti sbatte nell’indagine anche se cerchi di opporre resistenza.
Chi è senza peccato, scagli la prima accusa
Un Eric Bana che sembra ci stia raccontando la sua vita vita, mi viene in mente in mente un film che non c’entra come trama, ma che a livello visivo e recitativo coinvolge nello stesso modo:
Cattive acque con Mark Ruffalo (entrambi gli attori hanno recitato Hulk in film diversi).
Eric Bana cavallo di punta del film, ma Ellie è il vero punto focale del film. Ogni volta che c’è lei in scena, tutto prende quel senso di magia e vita, che poche attrici riescono a dare con questa naturalezza. Sebbene il ruolo di Ellie sia abbastanza marginale, quando appare sullo schermo, ma soprattutto quando canta la canzone che sentite nel trailer, tutto ha un senso.
Chi è senza peccato, un film che mi sento di consigliarvi ad occhi chiusi, benché a metà visione ho capito come sarebbe finito. Io e il mio vizio di indovinare i finali del film durante la visione, tzè.
Quando menti su una cosa per tanto tempo, diventa una seconda verità
dal film, Chi è senza peccato