Dentro questo nome c’è buona parte del mito del cinema italiano: Cinecittà. La fabbrica dei sogni, la Hollywood del Tevere, uno dei complessi di teatri di posa più celebri al mondo. Vi hanno girato più di 3000 film, ed ovviamente è da sempre il fulcro della nostra industria cinematografica. Che i tempi fossero cambiati lo sapevamo, ma in questi giorni è successo qualcosa di peggio.
E’ successo infatti che la Corte dei Conti ha condannato gli ex amministratori di Cinecittà Holding – società pubblica, controllata dal Ministero delle Finanze – a restiture alla società oltre mezzo milione di euro (per circa 50.000 euro a testa). Infatti è stato accertato che, nel 2005, i membri dell’allora consiglio di amministrazione formarono una società fittizia: la Cinefund, che in teoria doveva raccogliere soldi pubblici e privati per finanziare la produzione di film; ma che in pratica perse in pochi anni la cifra astronomica di 761mila euro (tutti soldi pubblici, quindi nostri) senza combinare nulla. Fra i condannati c’è anche il sociologo Francesco Alberoni. Stupisce quasi pensare che ogni tanto, pure nel nostro paese, chi sbaglia sia chiamato a renderne conto.
A proposito di scandali, parliamo un po’ del rapporto degli anziani col sesso. No, non di quell’anziano a cui state pensando. Ma a quelli immortalati nel nuovo film di Gianni Di Gregorio, dal titolo Gianni e le donne, che esce l’11 febbraio. Di Gregorio non è molto conosciuto, ma il suo primo film Pranzo di ferragosto – che io vidi per caso qualche tempo fa su Raitre – era un inaspettato gioiello di bassissimo budget, ironia, piccoli dettagli di straordinaria vita quotidiana. Anche quella pellicola raccontava il mondo degli anziani, rivelando come il suo rapporto con la generazione dei cinquantenni sia cambiato rispetto agli stereotipi.
E per questo sono più che curioso di questo Gianni e le donne, una commedia incentrata ancora sugli anziani che non vogliono invecchiare: ed in questo caso, particolarmente, sulla loro ossessione per il sesso nell’epoca del Viagra. Chi ha visto il nuovo film di Woody Allen, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, andrà inevitabilmente col pensiero al personaggio penoso interpretato da Anthony Hopkins. E a quanto pare, Di Gregorio si muove sulla stessa lunghezza d’onda: non per negare il diritto di vivere anche da vecchi una vita sessuale, ma per riflettere sull’erotismo come fuga disperata dalla realtà, negazione del tempo che passa, rimozione della morte proprio nel momento della vita in cui la si sente incombere.