Domenico De Ceglia è un giovane regista pugliese di poco più di 30 anni ma con all’attivo già numerosi corti e la fondazione, con il regista Giuseppe Boccassini del Gruppo FARFA – Cinema Sociale Pugliese, finalizzato all’alfabetizzazione, diffusione e produzione mediatica sostenibile e vincitore del bando regionale di Principi Attivi – Giovani idee per una Puglia migliore.
Laureato nel 2004 e insegnante di lettere e storia ad Udine, Domenico, classe 1978, ha sempre avuto la passione per la regia. Del 2002 è il suo primo corto, Cacete, a cui sono seguiti numerosi altri. L’ultimo, I lavoratori del mare, è stato selezionato all’XI edizione del Lucania International Film Festival e sta ora facendo il giro dei festival. Questo il trailer:
Grazie al canale youtube di Cortolandia, abbiamo la possibilità di vedere un suo corto Come quando le nuvole: ambientato a Bari, è uno spaccato di vita giovanile pugliese dove si incrociano sogni di successo, desiderio di rivalsa e tentativi, a volte anche poco legali, di allontanarsi da una situazione economica e familiare difficile.
Prima parte
Seconda parte
Ora, come ho già fatto con Daniele Cascella e Antonio De Palo, alcune domande:
come nascono le idee dei tuoi film?
L’idea parte sempre dalla scrittura che è per me un momento molto importante. La mia scrittura però non è mai letteraria, non si sofferma sui caratteri psicologici dei personaggi o su riflessioni filosofiche, ma è descrittiva di immagini che sono per me azioni da cui si deduce la psicologia dei personaggi. Generalmente i miei sono film corali, nei quali vengono rappresentate psicologie collettive.
I corti partono sempre da un soggetto che possa essere espresso in poco più di una frase. Faccio due esempi:
Lalibertà: 1874. Centinaia di anarchici si diedero appuntamento ai piedi di Castel del Monte per ribellarsi e far cadere il neonato Stato italiano. Di questi si ritrovarono solo in sei.
I lavoratori del mare: Da 99 giorni le reti dei pescatori, gettate in mare, raccolgono solo pattume. L’unica traccia dei pesci è sulle spiagge, dove giacciono arenati.
L’idea semplice e lineare o l’immagine, poi, vanno spesso a scontrarsi con la volontà di rappresentare il sociale che si profila quasi sempre ai miei occhi come un universo complesso e contraddittorio. Così aggiungo tutte le altre espansioni che portano il soggetto ad essere un racconto più vasto su cui lavoro. Ciò che rimane alla fine è una successione di azioni che divido in scene: la sceneggiatura.
quali sono le difficoltà durante la lavorazione?
Di solito durante la lavorazione non ho mai eccessive difficoltà perché mi circondo di gente capace con cui definisco subito i ruoli. Giro tutto molto velocemente, sia perché utilizzo tecnologie digitali molto maneggevoli, senza ottiche troppo sensibili, sia grazie all’efficienza dei miei collaboratori: la fiducia nella gente che mi circonda è un valore sostanziale.
I limiti maggiori sono i fondi a disposizione, sempre pochi per chi come me è ai primi lavori e non ha conoscenze, per cui bisogna sempre ottimizzare i costi cercando di accontentare tutti e rinunciando al superfluo.
e dopo? quali sono i riconoscimenti più importanti che hai ricevuto?
La maggiore difficoltà è quella di pubblicizzare e lanciare il film, bisogna studiare i bandi, seguire i festival e le rassegne potenzialmente interessanti. Non sono molto bravo in questo, ma sto imparando. Ad oggi il riconoscimento più grande viene dalla gente che crede in quello che faccio.
Il gruppo FARFA: com’è nata l’idea?
Da tempo lavoravo in ambito pedagogico. Sono un insegnante di lettere e avevo anche tenuto workshop di scrittura per film a scuola e per delle cooperative sociali.
L’idea di FARFA è nata dall’esigenza di portare il cinema al livello della gente comune, di renderla partecipe della realizzazione stessa e non passiva fruitrice dei prodotti mediatici impacchettati che è di solito abituata a vedere.
Così ho contattato Giuseppe Boccassini che all’epoca lavorava a Madrid in Spagna e che mi aveva fatto da assistente alla fotografia su un set nel borgo antico di Bari qualche anno prima: siamo tornati in Puglia a metà del 2009 per portare avanti questo progetto. Il nostro primo lavoro è stato I lavoratori del mare di cui io ho curato la regia, Boccassini la fotografia.
Il Gruppo FARFA è riuscito a dar prova di grande efficienza sia a livello formativo con gli allievi che hanno partecipato ai corsi nel nostro primo anno di attività, sia sul set. Col tempo non escluderei di creare una scuola di cinema o una casa di produzione. O entrambe le cose.
Per maggiori informazioni su Domenico consulta la sua pagina su Vimeo e vedi il suo nuovo progetto.
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