Carlo Campanini nasce a Torino il 5 ottobre 1906.
Esordisce in teatro come attore dando anche prova delle sue doti canore, di tenore.
Dopo una lunga tournée in Argentina dove partecipa a numerosi spettacoli di rivista torna in Italia e, nel 1939, debutta al cinema prendendo parte ai film Lo vedi come sei.. lo vedi come sei? di Mario Mattòli e a Dora Nelson di Mario Soldati.
Il suo debutto apre letteralmente a Campanini le porte del mondo dello spettacolo, in particolar modo quelle del Cinema. Infatti, negli anni Quaranta numerosi sono i film cui partecipa ritagliandosi il suo spazio e incarnando l’archetipo dell’uomo buono, bonario, ingenuo, degno di fiducia.. grazie anche al suo aspetto fisico che suscita nello spettatore dolcezza e una certa stabilità morale.
Così, lo vediamo recitare in Addio giovinezza (1940) di Ferdinando Maria Poggioli – dove lo troviamo al fianco di Clara Calamai e Maria Denis -, Ore 9 lezione di chimica (1941) di Mario Mattòli – accanto ad Andrea Checchi, Alida Valli, Giuditta Rissone – con Anna Magnani partecipa a La vita è bella (1943) di Carlo Ludovico Bragaglia dove ci dà prova del suo bel canto e con Totò in Il ratto delle Sabine di Mario Bonnard (1945) e I due orfanelli e Un turco napoletano di Mario Mattòli rispettivamente del 1947 e del 1953.
Lo vediamo anche in un ruolo non propriamente comico ne Il bandito (1946) di Alberto Lattuada cui partecipano anche Anna Magnani in una inedita versione noir e Amedeo Nazzari e in Travet (1945) di Mario Soldati dove affianca un cast di tutto rispetto composto tra gli altri da Alberto Sordi, Gino Cervi, Luigi Pavese e Gianni Agus.
L’incontro con Walter Chiari
Ma non si può parlare di Carlo Campanini senza raccontare della sua amicizia e del suo sodalizio artistico con il “mattatore” Walter Chiari.
I due, infatti, si incontrano nel 1950 sul set del film I cadetti di Guascogna di Mario Mattòli e da lì formano la premiata ditta “Chiari – Campanini” che farà guadagnare loro un enorme successo in teatro, al cinema e, successivamente, in televisione. Indimenticabile è la loro interpretazione, o meglio, la loro imitazione di un’altra celeberrima coppia della comicità italiana: Guido e Giorgio De Rege, gli inventori del tormentone “Vieni avanti cretino!” entrato e usato nel parlare comune ancor oggi.
E, ancora, come dimenticare il meraviglioso sketch del Sarchiapone in cui Chiari dice di conoscere alla perfezione le sembianze di questo animale assolutamente inesistente e che, dalle sue parole, pare un mostro venuto da chissà dove! Questa gag inizialmente non dura che pochi minuti..ma visto l’ampio gradimento del pubblico i due attori – anche andando a braccio secondo la regola del “canovaccio” della Commedia dell’Arte – sono riusciti a crearne un “numero” della durata di oltre un’ora. Questa è una cosa che può accadere solo ai veri grandi comici..proprio come a Totò: infatti, il celeberrimo sketch del “vagone letto” dai pochi minuti iniziali ogni volta si dilatava nel tempo..grazie anche alla bravura della sua “spalla” indimenticabile: Mario Castellani.
“Vieni avanti..cretino!”
Dalla fine degli anni Quaranta il Cinema sembra non lasciare molto spazio a Carlo Campanini che, così, trova nella nascente televisione il mezzo più rapido e popolare per arrivare nel cuore e nelle case delle persone prendendo parte anche ad alcuni Caroselli.
Ma ormai la sua stella inizia a brillare sempre meno. Non ottiene le soddisfazioni sperate e meritate. Torna alle sue origini, al Teatro, fondando negli anni Sessanta una sua compagnia nella sua terra natia che dirigerà sino al 1981, quando si ritirerà definitivamente dalle scene.
Come tantissimi altri attori, attrici, registi… Carlo Campanini è stato troppo presto e troppo ingiustamente dimenticato. Ha regalato al nostro Teatro e al nostro Cinema immagini e pagine indimenticabili proprio grazie alla sua immagine bonaria e positiva, allegra e spensierata. Nella sua carriera non è mancato nulla: teatro, cinema e televisione.. ha fatto ridere milioni di persone grazie alla sua semplicità, alla sua comicità spicciola ma non per questo banale e grezza. È stato un attore fino Carlo Campanini che ha saputo nascondere la sua puntualità e il suo profondo studio di attore dietro il suo talento per la naturalità e la semplicità. Un attore come pochi.. che rende felici solo a ricordarne il volto.
Carlo Campanini muore a Roma il 20 novembre 1984.
Altri suoi film che vale la pena di ricordare e vedere sono: Voglio vivere così di Mario Mattòli (1942), Ho tanta voglia di cantare di Mario Mattòli (1943), Undici uomini e un pallone di Giorgio Simonelli (1948) – con un giovanissimo Ferruccio Amendola, Clelia Matania, Carlo Dapporto -, Miss Italia di Duilio Coletti (1950) – con Gina Lollobrigida -, Siamo tutti milanesi di Mario Landi (1953) con la coppia Billi e Riva, Ugo Tognazzi e Lauretta Masiero, Milanesi a Napoli di Enzo di Gianni (1955) con Ugo Tognazzi, Enrico Viarisio, Dolores Palumbo, Nino Taranto, Obiettivo ragazze di Mario Mattòli (1961) con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Alighiero Noschese, Walter Chiari, Elio Pandolfi, Tony Renis, Marisa Del Frate, Uno strano tipo di Lucio Fulci (1963) con Adriano Celentano, Erminio Macario, Claudia Mori, Nino Taranto, Gianni Agus, Giacomo Furia, Luigi Pavese.
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