Il ritorno di Spielberg: Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno

E’ uscito lo scorso weekend al cinema la nuova impresa di Steven Spielberg, Le avventure di tin tin- Il segreto dell’Unicorno. Daniele e Davide l’hanno visto e recensito per noi. Ovviamente i pareri sono discordanti. Tu con chi sei d’accordo?

Le Avventure di Tin Tin- Il Segreto dell’Unicorno

Tintin è un giovane reporter che non disdegna a volte di imbattersi in avventure alla scoperta di tesori e segreti.

Un giorno durante una passeggiata in un mercatino di antiquariato, Tintin, come sempre accompagnato dal suo peloso amico Snowy, un fox-terrier bianco, viene colpito e acquista il modellino di una nave.

Ma purtroppo quel modellino faceva gola già al cattivo Sakharine, perché al suo interno custodiva un segreto. Da qui volente o nolente Tintin troverà pane per i suoi denti dovendo affrontare mille avventure per prima preservare e poi riconquistare il suo amato modellino.

Spielberg, uomo dei sogni del nostro cinema

di Daniele Meloni

Ecco l’ennesima scommessa impossibile di Steven Spielberg, recuperare un personaggio di nicchia come il reporter dal ciuffo alzato, creato tra la prima e la seconda guerra mondiale dal fumettista Hergè e ridargli forza, vitalità e se non bastasse anche grandi incassi in sala. Su questa ultima affermazione non sappiamo come andrà ma siamo certi di poter dire che Spielberg ha firmato un altro film da ricordare.

Accompagnato e prodotto da un altro mostro sacro del cinema contemporaneo, Peter Jackson, Spielberg rinnova Tintin facendolo uscire dai fogli del fumetto e dandogli una dinamicità inaspettata. Parlando di animazione diciamo subito che qui si raggiungono livelli forse superiori persino al Robert Zemeckis di Polar Express e A Christmas Carrol con una fantasia che supera la realtà.

Jamie Bell (Tintin), Andy Serkis e Daniel Craig prestano la faccia ai personaggi, ma la cosa che colpisce di più e che questa volta si vede anche il cuore e il sudore dei personaggi e l’emozione dell’azione diventa incredibile. Ed è li che c’è tutta la classe di Spielberg con una storia che tiene l’attenzione per tutto il film e con una serie di avventure che porta il protagonista attraverso mari sconosciuti e deserti infiniti.

Tutto è incredibilmente divertente e la bellezza dei personaggi aiuta, infatti se da una parte troviamo l’intelligenza e la pacatezza di Tintin dall’altra abbiamo il Capitano Haddock che grazie alla sua continua alterazione alcolica sarà irresistibilmente il vero protagonista ed anche il cattivo Sakharine ricorda un capitano uncino rivisitato.

Non c’è niente da aggiungere, Steven Spielberg ritrova dopo 30 anni il suo nuovo Indiana Jones, un personaggio che penso farà divertire grandi e piccoli e che spero possa avere una lunga vita come il suo illustre predecessore. Adesso è ufficiale: dopo Super 8 questa è la reale conferma che Steven Spielberg è tornato ad essere l’uomo dei sogni del nostro amato cinema!

E io non ci sto

di Davide Cinfrignini

Primo film girato in digitale, in motion-capture e in 3D per Spielberg che sfrutta appieno le possibilità della “macchina cinematografica” che ha a disposizione per portare la sua anarchica visionarietà registica fino ai limiti dell’astrazione formale.

Le avventure di Tin Tin è un’opera che per quanto possa essere straordinariamente sperimentale e visivamente stupefacente, finisce per rientrare negli schemi classici della comunicazione filmica hollywoodiana. Prodotto dallo stesso Spielberg e dall’australiano Peter Jackson, il progetto “Tin Tin” prevede oltre a questo primo capitolo ben due seguiti.

Il segreto dell’unicorno è infatti il primo di tre episodi in questo caso tratto da tre dei fumetti del belga Hergè: Il Granchio d’oro, Il segreto dell’Unicorno e Il tesoro di Rackham.

Spielberg alle prese con le nuove tecnologie mette alle strette il suo talento fuori dalle righe, deformando a suo piacimento la realtà, permettendosi di creare, mutare e far scorrere incessantemente mondi fantastici  e visioni oniriche, anche grazie allo straordinario supporto del montaggio di Michael Kahn.

Peccato che la sceneggiatura, scritta da Steven Moffat, Edgar Wright e Joe Cornish, sia solo un eco sbiadito di moduli preesistenti ascrivibili  al mondo codificato delle  pellicole d’azione e d’avventura Hollywoodiane, con trama prevedibile e inconsistenza dei personaggi. Una pellicola esteticamente d’avanguardia, ulteriore passo in avanti formale per l’Industria Cinematografia ma concettualmente irrilevante.

Le foto del Film

Direttamente dal Red Carpet, durante la conferenza stampa del film al festival di Roma, in esclusiva per te che segui il nostro blog, scopri qui sotto una fotogallery dei migliori scatti curati da Giulia Morelli, nuova collaboratrice di cinemio e appassionata di film e fotografia.

Clip dal film

Video Intervista a Jamie Bell

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