Riprendiamo, dopo due settimane di pausa, la rubrica dei film da riscoprire, che ha avuto tanto successo quest’estate, sperando di farvi ritornare alla mente film che avete amato o invogliarvi a vederne di nuovi. Oggi parliamo di Riff Raff, film del 1991 diretto da Ken Loach ed interpretato da Robert Carlyle e Peter Mullan.
Riff Raff
Gran Bretagna nell’era della Signora Tatcher. Stevie (Robert Carlyle) è un operaio appena uscito di galera che sotto falso nome lavora in un cantiere edile della Londra della ristrutturazione economica. Nel corso dei giorni vede scorrere la sua vita tra tentativi di associazione sindacale, licenziamenti repentini e ingiustificabili e il crollo psicologico della sua nuova compagna Susan, cantante disoccupata e tossicodipendente.
Uno dei migliori film di Ken Loach
Premiato come miglior film all’European Film Awards del 1991, Riff Raff descrive lucidamente e da diverse angolazioni la Londra degli anni 80, durante il terzo mandato da Primo Ministro di Margaret Thatcher. La storia si incentra sulla vita di Steve che dopo aver scontato una pena per furto trova lavoro in un cantiere edile e si occupa, insieme ad altri operai della ristrutturazione di un vecchio ospedale destinato a diventare un condominio di lusso.
Qui si snodano le vicende di un gruppo di appartenenti a quella classe operaia messa in ginocchio da un governo che annulla ogni possibilità di riscatto mediante politiche anti sindacali atte a eliminare la tutela della sicurezza sul lavoro e il sistema di sussidi.
Ken Loach affida la narrazione a una regia diretta, fredda che pone lo spettatore in diretto contatto con i protagonisti. Le inquadrature non tradiscono quasi mai le sensazioni dei personaggi il cui stile, gusti, sogni e ambizioni vengono poste in secondo piano a vantaggio degli eventi quotidiani.
La macchina da presa è fissa su di loro, sulla loro condizione che da un lato è quella di chi soffre della mancanza di diritti fondamentali e dall’altro quella di chi in questa condizione rimane ingabbiato. Come Susan, aspirante cantante e attrice che non riesce a reagire ai fallimenti incassati e pur tentando di trarre energia e forza dalla relazione con Steve, cade nel buio di una depressione egoistica e tossica.
Riff Raff è un film sul contrasto. Un film di denuncia, denuncia di uno Stato annientatore delle individualità, dei diritti e della dignità. Non ci sono riscatti, la storia è degli ultimi, che rimangono ultimi nonostante l’incessante sforza di alzare la voce contro un sistema antisociale.
La rivincita degli operai alla fine del film è tanto violenta quanto debole. Ma vive in loro, li rende vivi e li sveglia dall’oppressione di un Paese integralmente contro di loro. Rivincita inutile perché non migliorerà né cambierà le loro vite. Ma sarà catarsi per un gruppo di operai, gli esponenti di classe sociale che in quel periodo storico, come in altri, se non in tutti, non ha mai avuto potere.
Robert Carlyle è impeccabile nell’interpretazione di uno Steve incrollabile, ribelle, delicato ma deciso. Uno dei migliori film di Ken Loach.