Licantropus (titolo originale: Werewolf By Night) è lo special targato Marvel per Halloween e sarà disponibile su Disney+ dal 7 ottobre. Basato, come sempre, su di un personaggio dei Marvel Comics dallo stesso nome, fa parte della Fase 4 dell’MCU. Anzi, stando alle dichiarazioni di Kevin Feige, ne introduce un nuovo segmento, piuttosto importante per il suo futuro. Diretto da Michael Giacchino, ha tra i protagonisti Gael Garcia Bernal (Bad Education, I diari della motocicletta, Amores perros), Laura Donnelly (The Nevers) e Harriet Samson Harris (Licorice Pizza).
Licantropus
Era una notte buia e tempestosa… o quantomeno, avrebbe potuto. Era sicuramente cupa e sinistra, la notte in cui una serie di individui, altrettanto cupi e sinistri, si riuniscono per porgere l’estremo saluto al capo della loro – manco a dirlo – cupa e sinistra congrega.
Li accoglie la vedova (Harriet Samson Harris) del loro defunto leader, che aveva posto, come condizione per succedergli, che tutti loro partecipassero ad una sfida. Solo il più meritevole, vale a dire chi riuscirà a vincerla, sarà degno di essere il loro nuovo capo.
Poiché, però, gli individui in questione sono tutti cacciatori di mostri, la sfida che dovranno sostenere sarà più che cupa e sinistra, misteriosa e mortale. Tra i partecipanti, anche la figlia estraniata (Laura Donnelly) del deceduto e Gael Garcia Bernal. Senza aggiungere altro, per non guastarvi il gusto di vederlo da soli.
In bianco e nero, con un’estetica molto curata e momenti tra il divertente e lo splatter
Coloro che si aspettano un nesso chiaro ed evidente con il resto del MCU saranno delusi: Licantropus è piuttosto uno stand-alone, uno special a sé stante che solo i fan accaniti dei comics riconosceranno.
Quindi, per il resto del mondo: ciò che catturerà in battuta la vostra attenzione è lo stile estetico estremamente curato. Che riprende, volutamente e da vicino, i monster movies anni ’30, ’40, ormai oggetto di culto per molti appassionati di cinema. Genere Werewolf of London (inspiegabilmente tradotto in italiano “I segreti del Tibet”), per intenderci.
Anche dal punto di vista dei costumi ci si rifà da vicino a quel periodo: sospireranno di sollievo tutti quelli che non avevano apprezzato l’eccessivo uso di CGI in prodotti alla She Hulk scoprendo che in Licantropus trucco e parrucco sono all’antica. Leggi, fatti davvero, con i tratti del viso del protagonista, Gael Garcia Bernal, chiaramente riconoscibili sotto il make-up di scena.
Anche il licantropo (nonostante le ingiunzioni a non rivelare troppo dopo averlo visto in anteprima, questo ve lo possiamo svelare: avrà a che fare con licantropi!, immagino non lo avreste immaginato da soli). Dicevamo, anche il licantropo, il werewolf del titolo, somiglierà più al celebre uomo-lupo Larry Talbot, nelle sue versioni anni ’40.
Ma non solo Gael Garcia Bernal farà la gioia di chi apprezza la bravura dei truccatori: anche gli altri cacciatori, e la vedova Harriet Samson Harris danno, da questo punto di vista, parecchie soddisfazioni. Mentre il make-up di Laura Donnely, molto anni ’40, rischierà probabilmente di farvela confondere con l’attrice che interpreta Jessica Jones (no, non sono la stessa persona).
Per il resto, Licantropus ha dei momenti divertenti, dei momenti in cui ricorda lo splatter alla Tarantino di Kill Bill, ma senza il colore, quindi meno forte. È sicuramente adatto alla visione anche di ragazzi o bambini (grandicelli e non paurosi). Anche grazie all’aspetto un po’ retrò che contribuisce a renderlo più esplicitamente falso (nel senso di fiction, non reale). E può essere una visione a tema Halloween da condividere con amici.
In sé e per sé, lascia un po’ interdetti, stile “e quindi?”. Forse perché lascia aperti altri possibili sviluppi. O perché ci butta davanti un gruppo di personaggi sconosciuti, ce li mostra in azione, e poi, niente, finisce. O magari perché ormai siamo abituati alle serie Marvel e questa pare una prima puntata, più che uno speciale autoconclusivo.
Boh, chi può dirlo? Diciamo che, a parte probabilmente gli appassionati o del fumetto o del cinema di mostri della prima metà del ‘900, gli altri spettatori vi troveranno un senso limitato. O, perlomeno, questo è il nostro sentore.
Bilancio finale di Licantropus
Molto positivo per estetica e citazioni da cinefilo, meno per la storia e lo svolgimento. Del tutto incomprensibile il possibile legame con il futuro MCU, quindi forse a rivedere in seguito. A meno che, come a volte sospetto, Feige non l’abbia detto con l’intento di percularci un po’ tutti, noi che cerchiamo di capire dove la Fase 4 stia cercando di andare a parare.