Un noir ambientato nella Roma notturna dei giorni nostri: Cha Cha Cha

Le indagini dell’investigatore Corso raccontano una realtà oscura della “città eterna”

Locandina del film

Cha cha cha

La vicenda si snoda a Roma. Ai giorni nostri.

Ed è proprio nell’oscurità della notte della “Caput Mundi” che tutto ha inizio quando un ragazzino di appena sedici anni viene ucciso apparentemente per un incidente. Già, perché l’investigatore Corso ed ex poliziotto (Luca Argentero) viene ingaggiato dalla madre del ragazzo Michelle (Eva Herzigova)  – nonché sua ex amante – affinché controlli i suoi “movimenti”. Ben presto l’investigatore, per scoprire la verità sul presunto incidente,  viene a scoprire di ricatti, di fasulle gare d’appalto, di omicidi incrociati, di fotografie compromettenti. Tutte le sue indagini, però, verranno più o meno ostacolate dal suo ex collega, l’Ispettore Torre (Claudio Amendola) che si sta occupando dello stesso caso e non sempre gli rende “amichevolmente” la vita e il lavoro facile.

Il trailer

Il film

Il prossimo giovedì 20 giugno ci sarà ad aspettarci nelle sale italiane l’ultimo film diretto da Marco Risi (già regista dell’indimenticabile “Mery per sempre” del 1988) “Cha Cha Cha”.

Luca Argentero in una scena del film

In questo film sembra non mancare alcun ingrediente per la riuscita di un perfetto film “noir”: c’è la bella, bionda e dannata Michelle (nonché “pupa” del gangster), ovvero Eva Herzigova, egoista, egocentrica e pensa solo al proprio benessere senza occuparsi del figlio; c’è il brutto e cattivo ovvero il compagno di Michelle, l’avvocato Argento (Pippo Delbono); c’è l’amante sfortunato e bello e (anche lui!) dannato cioè l’investigatore Corso (Luca Argentero) ancora innamorato della bella donna; c’è l’Ispettore Torre (Claudio Amendola) duro e coriaceo ma, molto in fondo, dal cuore d’oro.

Sembra non mancare proprio niente eppure il film non convince poi tanto. Incisiva resta solo l’interpretazione di Amendola anche perché molto simile a tutte quelle interpretate sino ad oggi sul grande e sul piccolo schermo: quella del romano “tosto e gagliardo” ma dal cuore di burro.

Claudio Amendola in una scena del film

Eva Herzigova è solo il riflesso dell’immagine della diva anni Quaranta che ha reso il genere “noir” indimenticabile agli appassionati di Cinema; basti pensare a “una” Rita Hayworth, a “una” Barbara Stanwyck, a “una” Veronica Lake. Ma nulla più.

Luca Argentero rimarrà impresso nella memoria delle sue fan e di alcuni suoi fan (speriamo non troppi invidiosi) per apparire sullo schermo esattamente come mamma e Madre Natura l’hanno fatto.. andando (forse?) un po’ fuori strada.. cosa interessa ai fini della storia della doccia di un investigatore??

Luca Argentero ed Eva Herzigova in una scena del film

Nel suo complesso il film di Risi può essere visto da tutti, la trama e la storia scorrono abbastanza tranquillamente con solo alcuni momenti di stasi e di rallentamento che, comunque, possono essere condonati al regista poiché sicuramente non dovuti alla sua regia ma, probabilmente, a una sceneggiatura non troppo incisiva e ad interpreti non fortemente convinti e motivati.

Claudio Amendola e Luca Argentero in una scena del film

Va comunque dato il merito al film di mostrare quali e quante siano oggi, per chi non ne fosse a conoscenza, le modalità e le tecnologie per ciò che riguarda le intercettazioni, i file, le telefonate sotto controllo e le “cellule” varie.

Eva Herzigova e Luca Argentero in una scena del film

Ad ogni modo un film da vedere, quanto meno per la bellezza dei protagonisti e per notare come, ai giorni nostri, si possa ancora giocare con la struttura del genere “noir”.

Alcune clip dal film

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